Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Prima di parlare della casa dei conti Landini, è necessario il dire che qui fu già una pusterla, o piccola porta del secondo recinto, detta di Val d’Aposa, che confinava con beni dei frati degli Angeli e con Lodovico Tencarari.
Questa nel 1453 fu affittata alla compagnia di Gesù Cristo.
Li 6 aprile di detto anno il Legato decretò la conferma di detta locazione fatta dai Difensori dell’avere di un torresotto e serraglio, che dalla via pubblica del Torresotto andava all’altra di Val d’Aposa. Tale locazione doveva rinnovarsi ogni cinque anni, e per l’ annuo fitto di soldi 20.
Li 14 gennaio 1547 fu decretata la demolizione del suddetto torresotto, al qual lavoro fu posto mano li 31 luglio 1570, e fu finito li 24 ottobre dell’anno stesso, avendo servito le pietre per compiere il condotto delle acque per la fontana di piazza. Nel 1560 la casa, a cui era aderente il predetto turrione della Pusterla, apparteneva all’eredità Sanuti, e confinava colle strade di Val d’Aposa e di S. Mamolo, coi Landini, con Alessandro Matesilani, cogli eredi di Nicolò Comasi, con Bernardino Bertani e con Girolamo Grugnì. Rogito Girolamo Solimani.
Nel novembre del 1471 questa casa fu venduta da Gaspare Gambalunga a Giovanni da Panico. Rogito Francesco Ottoboni. In questo rogito è descritta come casa grande con terreno contiguo, posta nella contrada detta il Serraglio di Val d’ Avesa. Il predetto stabile, che nel 1453 ha tutta l’apparenza di aver appartenuto ai Tencarari, fu comprato dai Landini li 20 marzo 1600. Da un rogito si apprende poi che l’Ornato, sollo la data delli 28 aprile 1614, concesse al capitano Giulio Landini di ampliare il suo portico verso occidente in via Val d’ Aposa in faccia alla chiesa del Corpo di Cristo e di alinearlo occupando suolo pubblico. Dopo la casa dei Landini che passa in via S. Mamolo viene la parte posteriore dell’ ospedale degli Esposti.