Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che nel 1294 apparteneva agli Ignani, o da Ignano.
Nel 1350 i figli di Taddeo Pepoli fecero battere moneta in una casa di Giovanni da Ignano, dirimpetto a Santa Maria di Castel de’ Britti, dove si continuava anche nel 1374.
Giacomo del fu Bittino da Ignano la vendette a Petruzzo di Ostasio Rodaldi li 7 febbraio 1368. Rogito Prendiparte del fu Giovanni Castagnoli. Il rogito la descrive per casa con corte, ed altra casa passata detta corte, posta sotto Santa Maria di Castel de’ Britti e. di S. Gio. in Monte. Confinava Strada Santo Stefano e Cartoleria Vecchia, l’Androna di dietro, e l’infrascritto casamento di larghezza in testa piedi 33, che confinava certo terreno di S. Gio. in Monte, la strada, e la chiavica di dietro. L’Androna era una strada che dalla via dei Chiari terminava in Strada Stefano, e divideva le case di Cartoleria Vecchia dall’ orto di S. Giovanni in Monte.
Li 24 marzo 1426 questa casa apparteneva a Pietro Cavallina.
1521, 23 marzo. Un decreto d’Ornato dice che Nicolò Cavallina nel 1499 innalzò certo muro nella cappella di Santa Maria di Castel de’ Britti, d’ordine e con licenza del Reggimento, in Strada Stefano, e dall’altro lato in Cartoleria Vecchia alzò un muro e fecevi il portico; in seguito gli fu poi concesso di poter fabbricare una casa occupando suolo pubblico. La suddetta casa passò poi al Monte di Pietà, amministratore del patrimonio ereditato da Vincenzo e Nicolò Cavallina, e li 3 ottobre 1654 fu da esso venduta, assieme alla stalla in Cartoleria Vecchia in confine della strada da due lati e dei Facini, a Tommaso di Bartolomeo Cospi e ai di lui nipoti figli di Alberto, per L. 10000. Rogito Angelo Picinardi e Alberto Budrioli. Vi si conservò il musco Cospiano, trasportato poi nelle camere di storia naturale nell’Istituto.
I figli di Ascanio e di Battista Cospi la vendettero li 30 aprile 1668 per L. 16000 al conte Girolamo del fu Gio. Pietro Boselli. Rogito Giovanni Antonio Zanatti. Il conte Francesco di Filippo Boselli l’alienò al conte Gio. Antonio di Vincenzo Sangiorgi Simonini, ultimo dell’ innesto Simonini nella famiglia Sangiorgi, morto li 5 luglio 1618. L’antica famiglia da S. Giorgio terminò in Vincenzo di Pier Maria, morto li 28 dicembre 1690, lasciando erede il primogenito di Antonio Simonini da San Giovanni in Persiceto, coll’obbligo di assumere nome, cognome e arma del testatore, e di abitare la sua casa nella via Larga di S. Martino.
Il suddetto Giovanni Antonio Simonini lasciò un’unica figlia moglie del marchese Carlo di Costanzo Zambeccari. Aveva egli cominciato a rifabbricare questo stabile coll’intendimento di farvi una locanda, ma dopo la sua morte fu terminato ad uso di abitazione per famiglie. Annesso alla casa grande Boselli vi era il N. 92, dove vi fu un terreno o casamento, posto in Strada Stefano sotto Santa Maria di Castel de’ Britti, venduto li 3 aprile 1395 dai Padri di S. Giovanni in Monte, per L. 80, a Baldo e Cambio di Alberto. Rogito Rinaldo Formaglini. Confinava coll’orto del monastero.
1426, 18 gennaio. Nicola del fu Bonifacio Garisendini, vedova di Cambio del fu Alberto Drappieri, comprò da Bonifacio del fu Ubaldo Drappieri la metà per indiviso con essa Nicola di certo terreno, sopra del quale:
– Pietro del fu Nicola Cavallina possedeva l’ edifizio di una casa con orto posta in Bologna in Strada Santo Stefano, sotto Santa Tecla (Santa Maria di Castel de’ Britti).
– Bianca del fu Bonavera, moglie di Matteo Sartori, aveva l’edifìzio di una casa sotto Santa Maria di Castel de’ Britti in Strada Stefano;
– Domenico del fu Francesco Cabrino Basti aveva l’ edifìzio di una casa con orto sotto Santa Maria di Castel de’ Britti in Strada Stefano.
La somma sborsata per l’acquisto del suddetto terreno fu di L. 100. Rogito Vitale. Lianori.
1426, 24 maggio. Assegnazione in soluto fatta da Nicola di Bonifacio Garisendini, vedova di Cambio d’ Alberto, ai Padri di S. Giovanni in Monte, del suolo e terreno sul quale Pietro Cavallina aveva una casa con orto sotto Santa Maria di Castel de’ Brilti, presso altri beni di detto Pietro, e l’orto dei Padri. Idem del suolo e terreno di altra casa spettante a Bianca di Bonavenlura falegname, appresso detto terreno.
Idem di altro terreno che era già una viazzola fra l’orto dei Padri e Bartolomeo di Matteo Tintore, la qual viazzola passava dalla via dei Chiari a Strada Stefano. Rogito Giovanni Malvasia.
1435, 23 aprile. L’Ospedale della Morte prese possesso di due case contigue sotto Santa Tecla in Strada Stefano. Confinavano un orto del fu Giacomo da Ignano, gli eredi di Zanzolo Beccadelli, Andrea Rustighelli e la via pubblica. Più l’orto confinante con delle case e colle vie. Questi due stabili provenivano dall’eredità di Nerio Paltroni qual erede sostituito da Giacomo ed altri da Fagnano.
I da Fagnano fu famiglia distinta.
Fra Giovanni di Francesco, dottor in leggi nel 1297, e lacopo, di lui fratello, dottor in leggi e Iettor pubblico nel 1302, furono uomini insigni. La proprietà del suddetto Bartolomeo di Matteo, tintore, consisteva in una casa ruinosa locatagli in enfiteusi dal Rettore di Santa Maria di Castel de’ Britti, dopo la quale vi era un pezzo di terreno, di diretto dominio dei Padri di S. Giovanni in Monte, ai quali si pagavano annui soldi 8. Il tutto era posto sotto la parrocchia di S. Giovanni in Monte, presso l’ orto di detto monastero mediante una strada. Rogito Rinaldo Formaglini.