Origine di Bologna

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Via Santo Stefano 30 (N.87, N.88) – Palazzo Ercolani.

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Stabile che aveva facciata con ornati di macigno, e che li 3 novembre 1481 era di Astorre del fu Filippo Bargellini in parte, e in parte di Bartolomeo. del fu Lippo Beccadelli, nel qual giorno la parte Beccadelli fu francata ai Bargellini per L. 616, 12, 4 d’argento. Rogito Domenico Amorini. In questo rogito è descritta come casa grande, posta sotto Santa Tecla in Strada Stefano, e confinare la detta strada, i Bargellini a settentrione mediante chiavica comune, lo stesso di dietro, e Bartolomeo di Mino Rossi a mezzodì, ma questo è errore perché a mezzodì evvi la strada, e la possidenza Rossi è posta a levante. Ovidio e Antonio Maria del fu Nestore Bargellini permutarono questo stabile con Girolamo e Giacomo del fu Ercolano Ercolani. Il rogito così descrive questa permuta : “I Bargellini cedono agli Ercolani una casa nobile con portico in volto, orto, stalle, e due case che hanno sortita in Borgo Nuovo, posta in Strada Stefano, sotto Santa Tecla, per L. 14000. Gli Ercolani assegnano ai Bargellini una casa con portico ed altra casa annessa in Strada S. Donato sotto Santa Cecilia, e più una stalla posteriore che riferisce nel Borgo della Paglia, per L. 8300, assumendo di pagare le residuali L. 5700 in pareggio. Rogito Battista de’ Buoi delli 6 maggio 1516”.
1530, 20 gennaio. Vincenzo Ercolani comprò dal conte Ottavio Rossi parte di una casa in Strada Stefano, posta sotto Santa Tecla, per L. 3100. Rogito Andrea de’ Buoi. Confinava Strada Santo Stefano da due lati, i compratori e il venditore di sopra. Questa parte di casa era larga piedi 42, e la sua lunghezza era a cominciare dalla strada fino al muro dell’orto Ercolani.
1533, 27 febbraio. Locazione enfiteutica dell’abbate di Santo Stefano a Vincenzo e fratelli Ercolani, di una pezza di terra ortiva nella parte posteriore del palazzo, della superficie di tavole 36, per annue L. 24.
Li 2 ottobre 1536 il conte senatore Vincenzo e fratelli Ercolani comprarono dal conte Ottavio del fu Astorgio Rossi una casa sotto Santa Tecla in Strada Stefano, per L. 6500. Confinava detta strada, Borgo Nuovo e i compratori. Rogito Andrea Buoi e Antonio Macchiavelli.
Li 26 aprile 1698 le suore di S. Vitale vendettero al conte Ercole Maria Ercolani una casa e due botteghe in Strada Santo Stefano e sotto Santo Stefano, per L. 2600. Le dette due botteghe erano ad uso fondaco, assegnate nel 1597 dai Rossi alle compratrici. Rogito Gio. Giacomo Carboni.
Il Ramo Ercolani, che qui abitava, discendeva dal conte Agostino secondogenito di Jacopo, che fu il secondo senatore della famiglia, che si estinse nel conte Enrico del senatore Pompeo, morto li 21 marzo 1785, la cui eredità fu goduta dalla contessa Benedetta del senatore Ercolani, moglie del marchese Giuseppe Zagnoni, morta la quale passò questo palazzo al principe Astorre Ercolani, .che lo vendette a Gaetano Ferrarini, e questi, al marchese Filippo del senatore Giuseppe Davia.


Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo)
A mano destra nella detta strada in casa del conto Agostino Hercolani sono due quadri a olio, l’uno di mano di Raffaello d’Urbino, dov’è un Cristo sedente sopra li quattro Evangelisti, bellissimo, e l’ altro è un Cristo nell’ orto con la Maddalena ai piedi, di mano di mastro da Correggo, bellissimo.

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