Dai Cartigli del Comune di Bologna
La parte sinistra dell’edificio fu costruita tra il 1517-25 e il 1551 forse su progetto del Formigine; a lui e a Properzia de’ Rossi spetterebbe le sculture dei capitelli. Al 1602 risale invece la parte destra del fabbricato. La facciata si caratterizza per una successione di teste di fantasia in cotto, opere di Alfonso Lombardi e Nicolò da Volterra per la parte cinquecentesca e di Giulio Cesare Colventi per quella successiva. L’edificio fu completato nel 1884.
Indirizzo:
via Santo Stefano, 9-11
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo dei Bolognini. È indubitato che in questa situazione nel secolo XIlI i Lambertini vi ebbero le loro case, e ciò vien comprovato dai seguenti contratti che riguardano stabili sotto la parrocchia di Santo Stefano, in Strada Santo Stefano, in confine dei Rodaldi, e ciò che più di tutto lo fa credere si è l’ Androna di Paisio che divideva le case di Strada Stefano da quelle di Strada Castiglione nelle loro parli posteriori.
1272, 12 aprile. Guido Cattanio del fu Giacomino Lambertini comprò da Testa del fu Ubertino Rodaldi, e da Giovanni suo figlio, due case contigue, e la quarta parte di altra casa sotto Santo Stefano, per L. 830. Confinava Passavante e Bonacossa del fu Mansarolo, gli eredi di Giacomino Corradi e la via pubblica. Rogito Giacomino d’Aldrovandino Ferranti.
1277, 6 marzo. Sentenza dei giudici deputati agli estimi a favore di Zaccaria di Petrizolo Buvali, e contro Pietro di Giacomino Corradi, colla quale viene condannato a pagare tanta rata di una casa in Strada Santo Stefano, in confine di Guido Cattanio Lambertini e della via pubblica, spettante a detto Corradi per l’ importare di L. 100, e L. 16 di spese giudiziali. Rogito Amadore Zagni.
1281, 18 aprile. Guido Cattanio del fu Giacomino Lambertini comprò per Lire 100 detta porzione di casa. Rogito Giacomo Giacomini. Confinava il compratore e la Tuata dei detti Corradi. Rogito Giacomo di Guido da Monteveglio.
1281, 19 febbraio. Villana del fu Scollo da Castel de’ Brilli, moglie del suddetto Guido Cattanio Lambertini, diede in dote una terza parte di casa posta sotto Santo Stefano, in confine di vie pubbliche, degli eredi di Nicolò e Lamberto Rodaldi, e di altri, e cioè la stessa terza parte di casa aggiudicata alla suddetta Villana nei beni di Giacomo Rodaldi suo primo marito, per restituzione di dote. Più la quarta parte di un’ altra casa sotto la detta parrocchia in Strada Santo Stefano indivisa coi detti Rodaldi, e in confine dei Rodaldi, di Michelino Dalmari e della via pubblica. Rogito Giacomo Giacomini.
1281, 15 agosto. Bolnisia di Nicolò Artenisi, moglie di Francesco del fu Zaccaria Buvalli, cedette ad Azzo del fu Alfonso Artenisi le ragioni sopra una casa in Strada Stefano, in confine di Guido Cattanio Lambertini e di altra casa posta in detta strada, per L. 150. Rogito Petrizolo di Giacomino Albanisio.
1282, 20 agosto. Azzo del fu ventura da Muselio comprò per conto dei Lam- berlini, dal Padre Donbene, priore del monastero di Santa Maria di Camaldoli dd. l’ Eremo di Bologna, la metà di una casa divisa dall’ Ospedale di Sani’ Andrea del Bosco, per L. 65: Era posta sotto Santo Stefano, nell’ Androna di Paisio, in con fine di detto Ospedale, di Malteo Rodaldi, di Guido e Lambertino fratelli Lamber tini, e della via pubblica. Rogito Arando di Giovanni Musoni. In altro rogito il detto ospedale di Sanl’ Andrea del Bosco è detto del Bosco della Pieve di Barbarolo. 1282, 5 settembre. Azzo del fu Ventura da Musello comprò, per L. 55, da D. Bencivene Rettore della chiesa dell’ ospedale del Bosco della Pieve di Barbarolo, una casa di detto Ospedale, posta sotto Santo Stefano, nella contrada di Paisio, in confine di detto compratore, di Pietro Corradi, di Lambertino Lambertini, e della via pubblica. Rogito Giacomo di Giacomino.
1283, 22 gennaio. Lambertino Cattanio Lambertini comprò,per L. 32, 20, da Azzo del fu Ventura da Muselio la metà indivisa di una casa sotto Santo Stefano, nella contrada di Paisio, la quale era stata comprata dal detto Azzo da D. Bene priore di Camaldoli. Confinava il compratore, l’ospedale di Sant’Andrea del Bosco, Matteo di Testa Rodaldi, e la via pubblica. Rogito Giacomo di Giacomino.
1284, 31 gennaio. Guido del fu Giacomino di Pietro Corradi, e Rodaldo detto Lando di Mirco Artenisi comprarono da Azzo del fu Alberto Artenisi una casa con suolo ed edificio sotto Santo Stefano, e in Strada Santo Stefano, per L. 160. Confinava Guido Cattanio Lambertini, la via pubblica, e Pietro Corradi. Più la metà di una torre posta in detta casa. Rogito Tommaso della Braina.
1284, 13 maggio. Azzo di Ventura da Musello comprò da Lando di Mino del fu Alberto Artenisi, per L. 229, 17, una casa con corte sotto Santo Stefano, in confine. della casa di Pietro Corradi, della strada, delle case di Guido Cattanio Lambortini, di quella di detto Pietro Corradi, e che da Zaccaria Buvali fu venduta a detto Guido Cattanio, e in quest’ epoca spettante al suddetto Azzo di Ventura da Musello. Rogito Giacomino di Girardello.
1288, 20 marzo. Rolandino di Angelello Portari comprò per L. 130 da Matteo del fu Testa Rodaldi una casa balchionata sotto Santo Stefano, nella contrada detta il Paese. Confinava la via pubblica, Guido Corradi, Lambertino Cattaneo, e Azzo di Ventura. Rogito Giovanni Bencivenni. 1296, 6 marzo. Guido del fu Giacomino Corradi, e Ottolino del fu Bonaventura Corradi comprarono, per L. 900, dai fratelli Antonio, Giacomino e Alberghetto, figli di Pietro del fu Giacomino Corradi, una casa e tuata contigua, poste in Strada e cappella Santo Stefano. Confinavano Guido Cattaneo Lambertini, Apicio di Ventura e la strada pubblica. Rogito Giacomo di Giacomino.
1304, 10 dicembre. Angelino del fu Rolanduccio Angelini fece la restituzione della dote a Margherita del fu Superbo, sua madre, assegnandole una casa sotto Santo Stefano, in contrada detta Paese. Confinava Guido Lambertini, la via pubblica, e gli eredi di Guido di Pietro Corradi. Rogito Giovanni Bencivenne.
1309, 30 aprile. Azzo o Azzuccio di Ventura Muselli dichiarò a favore di Egano del fu Lambertino Lambertini, erede di Guido Lambertini suo zio, che le case acquistate sotto Santo Stefano li
– 20 agosto 1282 per L. 65, a rogito Arando Musoni;
– 5 settembre 1282, per L. 53, a rogito Giacomo Giacomini;
– 13 maggio 1284, per L. 229, 17. Rogito Giacomino di Ghirardello;
le acquistò a comodo e con denari di detto Guido Lambertini. Rogito Matteo di Benvenuto da Regnatico.
Dopo il 1309 non si trova più alcuna notizia sugli stabili Lambertini in questa località, e che saranno stati venduli a diversi, e fors’ anche ad epoche diverse, ma certamente prima del 1350.
Li 29 luglio 1382 Guido, Francesco e Galeazzo Pepoli ratificarono la vendita fatta a Bartolomeo e Giovanni, figli di Bolognino Seta, di una casa sotto Santo Stefano, per L. 475. Rogito Rughiero Buttighella.
Questo è il primo acquisto conosciuto e fatto dai Bolognini in questi contorni. È molto probabile che nella vendita Pepoli fossero compresi tutti, o parte dei seguenti stabili posseduti in strada e parrocchia Santo Stefano dalla famiglia Pepoli.
1293, 1 novembre. Romeo Pepoli comprò dai Padri di S. Domenico la metà di un casamento posto in contrada Santo Stefano, per L. 100. Rogito Petrizolo Vandoli.
1293, 23 novembre. Il suddetto Pepoli comprò da Giovanni Tettalasini la sesta parte di un casamenlo posto in parrocchia e Strada Santo Stefano, per L. 66. Rogito Petrizolo Vandoli.
1294, 31 gennaio. Comprò Romeo Pepoli da Giacomo e Nascimbene, figli ed eredi di Abran, un certo edifizio di una casa sopra terreno del detto Pepoli, in parrocchia e contrada di Santo Stefano, per L. 50. Rogito Alberghetto, o Aldraghetto Vandali.
1303, 1 agosto. Comprò Andrea di Romeo Pepoli, da Ugolino di Zunta Zovenzoni, parte per diviso di una casa posta in Strada Stefano, larga piedi 5 e oncie 7 davanli, e piedi 6 e oncie 1 di dietro, con tutta la corte delia larghezza di piedi 16 circa, e tutte le sponde del muro per quanto s’estendeva della corte, per L. 200. Rogito Filippo d’Isnardo.
1338, 12 ottobre. Giacomo di Taddeo Pepoli comprò da Francesco Bonvisino una casa con suolo, edifizio e corticella, in contrada Santo Stefano. Rogito Pietro Isnardi.
Sotto la data delli 28 ottobre 1390 gli stessi figli di Bolognino di Borghesano possedevano uno stabile, che fu già di Bartolomeo di Francesco Savignano cambiavalute ciò risultando da un rogito di Prendiparte Castagnoli, nel quale si tratta della compra fatta da Venturino Lupari di una casa di Domenico del fu Natale Strazzarolo.
Nel 1385 apparteneva ancora ai Savignani.
1456, 9 aprile. Bolognino Bolognini del fu Giovanni affìttò a Gherardo da Lodi una casa con botteghe ad uso di osteria, posta in strada e parrocchia di Santo Stefano, pagando L. 200 i due primi anni, e L. 300 il terzo. Rogito Pietro Bruni.
Questa casa era l’osteria o albergo all’insegna della Luna, ricordata nel 1389 per la caduta della torre dei Rodaldi, e che nel 1460 confinava con Bartolomeo di Lorenzo Cospi, colla casa del Collegio Gregoriano di dietro (Strada Castiglione) e una via vicinale.
1476, 2 aprile. Giovanni Galeazzo e fratelli, figli del fu dottor Bartolomeo Bolognini, avevano qui uno stabile con due torri, due corti, due botteghe, e un orto in confine di Brunino e fratelli Bianchi, dei Pepoli e dei Cospi. Rogito Lodovico Panzacchia.
1476, 2 aprile. Divisione fatta da Giovanni Galeazzo del fu dott. Bartolomeo Bolognini, e dai fratelli Bolognini di una casa con due torri, due corti, orto e due botteghe sotto Santo Stefano, nella piazzola di Santo Stefano. Confinava Brunino e fratelli Bianchi, i Pepoli e i Cospi. Rogito Lodovico Panzacchi.
1476, 8 aprile. Giovanni del fu Francesco di Andrea Bolognini comprò da Giacomo del fu Girolamo di Andrea Bolognini e da Antonio del fu Bolognino di Giovanni una casa con quattro botteghe, in confine di Giovanni Galeazzo Bolognini, del palazzo del conte Guido e del conte Galeazzo, fratelli Pepoli, mediante una via vicinale, e di Lorenzo e fratelli Cospi. Questa casa fu pagata L. 5000, somma molto ragguardevole a quei giorni. Tale stabile faceva parte del N. 77. Rogito Lodovico Panzacchia.
1490, 12 agosto. Testamento di Giovanni del fu Francesco Bolognini, compratore della predetta casa, col quale lasciò a Francesco e a Gio. Battista, suoi figli, una casa con tre stanze ad uso di gargioleria; più due casette e stalla sotto Santo Stefano. Confinavano Nicolò Lupari, Lorenzo e fratelli Cospi mediante androna, la via, e quella mediante Lippo Muzzarelli di dietro. Rogito Francesco Formaglini.
A Taddeo e Girolamo, altri suoi figli, lasciò la casa in confine di Lodovico e fratelli Bianchi mediante la via (cioè quella poi chiusa che era fra le case dei Bolognini e quella che fu poi Ridolfi) di un cortile che conduceva alle stalle toccate a Lodovico e Giulio altri figli del testatore, della stalla di Matteo Bolognini, di Pietro e fratelli Aldrovandi, e di altri.
1493. Si apprende dalle cronache che si fabbricava una bella casa in volto sul giardino dei Bolognini. Questo giardino è l’orto menzionato dal rogito di Lodovico Panzacchia delli 2 aprile 1476, il qual giardino nel 1389 era dirimpetto alle case dei figli di Fra Bagarotto Bianchi, e cioè al N. 96.
II palazzo Bolognini si cominciò dunque a fabbricare dalla parte di Porta Ravegnana, poi fu continuato verso la chiesa di Santo Stefano.
1497, 23 giugno. Lodovico, Taddeo, Giulio, Francesco e Girolamo del fu Giovanni Bolognini fecero la seguente permuta con Pandolfo e Lodovico fratelli Bianchi: Li 14 giugno 1497 i fratelli Bianchi assegnarono a Francesco e Giovanni, padre e figlio Fiessi, una casa nel Vivaro, e ne ricevettero in compenso un’ altra sotto Santo Stefano, nella strada o corte vicinale, in confine dei Bolognini da tre lati, e degli Aldrovandi. Rogito Giacomo Budrioli Massari. La predetta casa già Fiessi, posta nella strada o corte vicinale, fu ceduta dai Bianchi ai Bolognini, i quali in compenso cedettero ai Bianchi un guasto o terreno vuoto presso la strada del Vivaro. Rogito Giacomo Budrioli Mascari, e Agostino Landi.
Nel 1511 rientrati i Bentivogli, Alessandro abitò in casa dei Bolognini da Santo Stefano, poi passò in Pietrafitta in casa d’un giudeo, poi dei Ghisilieri. (Vedi via Pietrafitta).
1521, 5 aprile. L’ Ornato diede licenza a Taddeo Bolognini di far portico in Strada Santo Stefano, a retta linea con quello dei vicini.
Li 24 maggio 1522 seguirono convenzioni fra Taddeo Aldrovandi e Giovanni Antonio di Giulio Bolognini per certo terreno esistente fra le loro case sotto Santo Stefano. Rogito Vitale Buoi.
Li 13 febbraio 1556 la casa di Gio. Maria del fu Francesco Bolognini, posta in parrocchia e piazza Santo Stefano, confinava i Pepoli, gli Aldrovandi, i Bianchi, e Giovanni Andrea Bolognini. La stalla che era nella medesima situazione, confinava i Bianchi, Giulio Cesare e Princivalle Bolognini. La casa nel Vivaro confinava Ulisse Aldrovandi, Alessandro Bianchi, Cesare e Princivalle Bolognini.
Nella facciata del palazzo Bolognini vi è la seguente iscrizione:
FRANCISCUS BOLOGNINI F. F. ANNO DOMINI 1525.
Da alcune memorie apparisce però che il palazzo fu finito da Giovanni di Francesco di Giovanni nel 1551, ed allora confinava coi Pepoli e coi Bianchi. Non apparteneva però solamente al detto Giovanni, ma era in parte di Gio. Andrea Bolognini, e di Giulio Cesare e Princivolta Bolognini. Gli avanzi delle due torri che si è detto che trovavansi entro questo recinto nel 1476, si vedevano snll’ angolo del cortile e del loggiato del N. 78, e sopra le scale a destra dell’ ingresso del N. 77. L’ultimo dei Bolognini fu Fulvio di Gio. Battista, morto li 15 aprile 1800, il quale lasciò suo erede universale il marchese Antonio Amorini-Bolognini figlio di Gio. Andrea d’Antonio Francesco Melchiorre d’altro Gio. Andrea di Taddeo Bolognini.