Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex conservatorio del Baraccano
Nel 1438 la confraternita del Baraccano vi istituì l’ospedale dei pellegrini, poi convertito in “conservatorio” di ragazze nubili. Il portico fu edificato nel 1491 per volere di Giovanni II Bentivoglio, il cui stemma compare su alcuni capitelli. Nel 1497 si aprì l’ampio voltone che inquadra prospetticamente la chiesa. La statua della Madonna in cotto al suo culmine è opera di Giovan Battista Lipparini (1779).
Indirizzo:
via Santo Stefano, 119
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Conservatorio di Zitelle dette del Baracano, che erano governate dalla compagnia di Santa Maria del Baracano.
Le abbondanti elemosine che si facevano dai devoti al nuovo santuario della B.Vergine del Baracano, eccedendo il bisogno per il suo mantenimento, fu deliberalo dai Battuti di impiegare il superfiuo:a costruire un ospedale in Strada Santo Stefano per i pellegrini, che, di passaggio per andare ai luoghi santi di Roma, accorrevano a visitare quello di Nostra Donna del Baracano. A tale intendimento ricorsero ai confratelli degli ospedali di Santa Maria dei Servi e di S. Francesco, per essere istrutti delle pratiche e dell’ amministrazione da loro esperimenlate per buone da molti anni per simili istituzioni. Pare che quest’ospedale fosse eretto nel 1439, e poi amplialo nel 1491. L’anno 1527 fu fatale all’Italia, e specialmente a Bologna dove il frumento si pagò fino a L. 20 la corba, e vi morirono in causa della carestia circa 13000 abitanti. Per tanta mortalità molti fanciulli e fanciulle rimasero senza parenti e senza educazione, ma accorse provvida la pietà bolognese, ricoverando nel 1528 molle orfanelle in S. Gregorio fuori, e nell’ ospedale del Baracano. La completa organizzazione di quest’ istituto ebbe luogo nel 1531, a cui nel 1571 fu concesso un oratorio dedicato a Santa Liberata, da alcuni delta Santa Reparata, e che poi si disse Santa Maria e Liberata, marcato col N. 130, il quale aveva due porte, una sotto il portico e l’ altra sotto il voltone. Il portico di archi N. 21 può essere stato cominciato nel 1491, ma non certamente nella forma d’oggidì. Una cronaca di quei tempi dice che vi si pose mano li 3 marzo 1550, e che per compierlo nel 1583 fu levato un maneggio di cavalli che vi si trovava, nel qual anno, li 20 febbraio, il Senato assegnò un sussidio di scudi 100 a questo Conservatorio per liberarlo dalle molestie inferite alla loro chiesa sotto il portico nella via militare di Santo Stefano.
Nel 1749 la fabbrica del Conservatorio fu rialzata e novellamente ricoperta. All’ arco quindicesimo cominciando verso la porta della città, e continuando verso il Voltone, vi era il cosi detto voltoncino, mediante il quale si andava al piazzale, o prato del Baracano, e che fu poi chiuso. Una memoria delli 20 aprile 1531 dice che il collegio delle ragazze di Santa Maria della Castità stavano nel vecchio vicolo del Baracano, e che sembra essere appunto il chiuso dal voltoncino suddetto. Vestivano le ragazze un abito bleu, o cioè del color stesso delle cappe della compagnia del Baracano. Gli avvenimenti del 1796 produssero vari cambiamenti in questo orfanatrofio. Li 20 dicembre 1801 le zitelle di Santa Marta in numero di 17, con tutta la loro famiglia e conservando I’ antico vestiario, furon concentrate in questo conservatorio, dove, rimaste per poco tempo, furono restituite all’antico loro locale in Strada S. Vitale. Unita nel 1808 nella sola congregazione detta di Carità l’amministrazione di tutti gli istituti di pubblica beneficenza, fu decretala la riunione delle putte di Santa Maria a a quelle del Baravano.
Nel 1812 si credette economico l’unire nel solo conservatorio di Santa Croce in S. Mamolo tutte le zitelle, eccettuate le mendicanti. Rimasto vuoto il locale deI Baracano fu destinato per una casa d’ educazione, ma senza effetto. Nel dicembre del 1817 fu ripristinato l’orfanatrofio del Baracano, il cui oratorio, chiuso li 16 agosto 1808, non è mai più stato riaperto.