Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Agucchi
Del progetto di Carlo Francesco Dotti (1740) fu realizzata solo la bella facciata con balcone. Il palazzo, cui manca lo scalone d’onore previsto dal Dotti, fu completato nel retro da Angelo Venturoli nel 1795.
Indirizzo:
via Santo Stefano, 75
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo Agucchi composto di varie case, la principale delle quali, li 30 marzo 1557, Galeazzo di Annibale Bianchi vendette a Pandolfo del fu Aloise Oricellari nobile fiorentino, per scudi 3200 d’oro in oro d’Italia. Rogito Leone Masina e Angelo Ruggeri. È detto essere casa grande distinta a in due, abitata dal compratore, posta in Strada Stefano, in confine di Vincenzo Duglioli, di Giacomo Brizzi, delle suore della Trinità, dei Seccadenari, di quelli da Budrio, e di altri mediante stalla di dietro. Il medesimo Pandolfo li 19 giugno 1557 acquistò dai fratelli Cesare, Bartolomeo e Pompeo, figli del fu Gaspare Seccadenari, per L. 287, tavole 50 di terreno ortivo presso il convento delle suore della Trinità e la via dei Coltellini. Questo è il suolo in parte occupato dalle stalle e rimesse.
Li 23 settembre 1579 Annibale e Orazio Oricellario, e Aloisio di Pandolfo Oricellario, vendettero. a Giovanni dalle Agocchie, per L. 24700, una casa in Strada Stefano, in confine delle suore della Trinità, dei Seccadenari, della via Coltellini, e d’altri. Rogito Girolamo Fasanini.
Questa famiglia, conosciuta modernamente per Rucellai, della quale furono eredi i Bentivogli non dominanti, fu richissima, e ne sia una prova che il succitato Orazio somministrò sopra le gioie della corona, ad Enrico III Re di Francia, scudi 100000, i quali furono pagati da Enrico IV a Lodovico e fratelli Rucellai li 21 luglio 1608.
Li 29 dicembre 1746 Fabio di Francesco Agocchia ebbe il permesso dall’Ornato di fare il suo portico in Strada Santo Stefano in occasione cbe egli fabbricò la facciata di questo stabile.
Morì esso li 23 ottobre 1749 lasciando usufruttuaria la moglie Ippolita figlia del conte Legnani Giovanni Ferri, ed erede il conte Donato figlio minore del conte Filippo Legnani Ferri e nipote della detta Ippolita, coll’obbligo di assumere armi e cognome Agocchia. È facile il confondere fra loro le tre famiglie Agocchia, cbe hanno esistito in Bologna. L’Agocchi, o dalle Agocchie, è la più antica, e mancò in Francesco di Clemente, che si laureò in legge civile li 26 settembre 1485, fu lettor pubblico, e morì li 7 settembre 1507. L’Agocchi Spagnoli (Vedi via Galliera N. 550, e Strada S. Donato N. 2504). Gli Agucchi di Strada Stefano erano strazzaroli, e nel 1515 stavano sotto la parrocchia di S. Biagio. Alcuni esercitarono l’ arte notarile. Giovanni di Paolo Antonio fu il primo che copri I’anzianato nel 1578.
In un rogito di Tommaso da Fagnano delli 28 settembre 1478 si trova citato per il primo un Paolo di Giovanni Montanaro, detto dall’ Agocchie, e questo stesso li 3 novembre 1480 si nomina Paolo di Giovanni Montanaro, alias dal Quattrina, alias dalle Agocchie. Il cognome dal Quattrina venne da madonna lustina Quattrina, vedova di Paolo Montanaro, e madre di Paolo luniore. Si trovano anche dei dall’Agocchia, alias dai Libri.