Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Ghiselli Vasselli
Edificato nei primi anni del Cinquecento. E’ contraddistinto da una bella facciata in laterizi a vista, che appartiene alla tradizionale architettura bentivolesca. Al piano nobile sono stati qui ricollocati nel 1929 affreschi del Guercino provenienti da casa Pannini e si conservano in altre sale opere di G. Gandolfi, A. Basoli e varie decorazioni ottocentesche. L’intero palazzo fu restaurato e rimaneggiato nel 1927 dalla famiglia Rosselli del Turco, in quell’occasione furono ripristinate le decorazioni rimosse nel Settecento.
Indirizzo:
via Santo Stefano, 63
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo senatorio Ghiselli Vasselli.
I Ghiselli si arricchirono col negozio delle sete. Antonio di Gio. Ghiselli testò nel 1440, ed istituì erede per metà Giovanni di Bartolomeo Ghiselli da lui allevato in sua casa, e per l’ altra metà Bartolomeo di Girolamo Vasselli calzolaio suo pigionante, e da lui esso pure allevato. Dal primo ne venne il ramo di Roma finito in Maria Antonia di Francesco Maria, moglie di Paolo di Guglielmo Dondini, morta li i 7 maggio 1537, per cui furono eredi i Dondini di Giuseppe di Francesco di lei fratello, morto in Roma li 17 giugno 1737, che testò li 22 febbraio di dello anno, lasciando erede usufruttuaria la detta Maria Antonia di lui sorella, vedova di Paolo Dondini, ed erede proprietario Guglielmo Gaetano di lei figlio, Rogito Pietro Francesco Sfasciamonti romano.
Il ramo Ghiselli Vasselli fu poi il senatorio, e quello che qui abitò. In questo palazzo nel 1507 vi alloggiò Gastone di Foix, e li 19 giugno 1586 gli ambasciatori Giapponesi assistettero dalle finestre di questa casa al palio di S.Ruffillo.
Questo ramo terminò in Ruggero luniore di Gregorio, ultimo di sua famiglia, morto senza figli nel 1678, instituendo eredi usufruttuarie Laudamia Legnani di lui madre, suor Candida, e Olimpia di lui sorella, moglie di Paolo Gambi di Ravenna, e dopo la loro morte eredi proprietari i figli di detta Olimpia. Rogito Lorenzo Garofali.
Li 20 gennaio 1679, Laudamia Legnani Ferri vedova Ghiselli. moglie di Francesco Benedetti di Faenza, Olimpia Ghiselli in Gambi di Ravenna, e suor Mario Candida Ghiselli, affittarono questo stabile a Guidascanio Guidalotti Franchini per annue L. 450. Rogito Giovanni Mariani.
Rimasti proprietari i Gambi fu sempre affittato.
Nel 1773 furon levati gli antichi ornati alle finestre della facciata. Li 13 gennaio 1804 il conte Paolo di Ruggero Gambi Ghiselli lo vendette per L. 35000 al conte Francesco del senator Girolamo Ranuzzi, a rogito Zenobio Egidio Teodori. Questi lo risarcì notabilmente, e ne ingrandì il giardino. Alla metà circa del portico vi era una casetta del Collegio Dosio, poi dei Dosi, contornata da beni Ghiselli, che fu acquistata dal conte Paolo Gambi circa il 1790, ed unita alle adiacenze del palazzo.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Sant’Eusebio Vescovo.
Chiesa con monache soccorse nel 1289 dal Senato. La loro chiesa era posta dove ultimamente trovavasi la casa degli Alè, cioè alquante case di qua dalla via Coltellini in Strada Santo Slefano, e quasi rimpetto al palazzo che fu proprieta dei Zani.