Origine di Bologna

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Piazza della Mercanzia 1 (N.104)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Li 14 marzo 1352 Antonio Binamonti assegnò a frate Alberto Corvolini, come cessionario degli eredi di Costanza, già moglie di detto Binamonti, una parte di casa con altri edifizi posti in Porta Ravegnana, dirimpetto alla torre AsineIli, e ciò in sostituzione di dote di detta Costanza. Più questo frate Alberto comprò altra parte di detta casa da Antonio Uccelli per L. 22,10. Rogito Alberto Novano, o Norano. Confinava la strada da due lati, Adalla Galluzzi, gli eredi e successori di Cristoforo Pepoli.
1467, 10 ottobre. Bartolomeo Rossi comprò da Antonio Bonafede una casa in cappella S. Bartolomeo di Porta Ravegnana, per L. 250. Confinava la strada da due lati e Nicolò Sampieri. Rogito Giovanni Desideri. La bottega ad uso di farmacia con suoi annessi e porlico, ed altra piccola bottega sollo la parrocchia di S. Bartolomeo di Porta Ravegnana, nell’ angolo fra Strada Maggiore e la strada che va a Santo Stefano, in faccia la torre AsineIli, era del conte Melchiorre Manzoli, che li 14 giugno 1518 la vendette, con rogito di Battista Buoi, a Vespasiano Pocapena, per ducali 1000 d’oro larghi. Confinava con altre botteghe dei Felicini e degli Aimerici. Gli eredi dei Pocapena furono Astorre e Camillo dalla Volla e il conte Gaspare Bianchi, e nella transazione seguita fra loro li 4 agosto 1552, a rogito Cesare Gerardi, questa farmacia coi capitali fu assegnala ai Volta. La casa e la farmacia appartenne in seguito ai GandolfI, e nel 1659 era di Pier Giacomo e di Gio. Pietro Civetti. Rogito Francesco Maria Chierici. Nel 1715 passò ai Pezzi di Milano, poi ai Barbari, indi a Domenico Venturoli per eredità della moglie nata Barbari.
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