Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex Chiesa di San Mattia
Fondata nel XIII secolo, fu riedificata nel 1580-84 da Pietro Fiorini e rimaneggiata nel 1762-63. All’interno si conservano ricche ancone di marmo e decorazioni di Pietro Scandellari e Nicola Bertuzzi con l’Eterno Padre (1744).
Indirizzo:
via Sant’Isaia, 14
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e convento di monache Domenicane dette di S. Mattia. Le suore del monte della Guardia nel 1254, cogli effetti dell’ eredità di Emma figliuola di Canonico di Saragozza, edificarono appena fuori della porta di Saragozza, a mano destra, una chiesa e convento sotto il titolo di S. Mattia, ove una parte di esse si trasferirono ad abitare.
1291, 26 agosto. Ordine di Aldebrando, Legato apostolico, al Vescovo di Cervia di portarsi a porre la prima pietra benedetta nei fondamenti della chiesa del nuovo monastero delle monache di Santa Maria del Monte, intitolato S. Mattia, posto fuori di porta Saragozza presso le mura.
Questo monastero fu distrutto nel 1357 dalle guerre, e le monache si ritirarono in certe lor case presso la chiesa di Sant’ Isaia, altri vogliono che vagassero in varie case condotte in affitto.
Li 16 marzo 1376 il Cardinal Legato apostolico concesse alle suore del Monte e di S. Mattia, allora abitanti nelle proprie case rimpetto alla parrocchia di Sant’ Isaia, di poter officiare e di poter erigere il campanile con la campana, nonostante le inibizioni del parroco.
Li 12 marzo 1533 le suore di S. Mattia comprarono dai Padri di S. Francesco una pezza ortiva che cominciava dalla via di Sant’ Isaia e terminava a quella della Baroncella (o piuttosto alla via Cà Selvatica dove poi cominciava quella della Baroncella), in confine del convento delle compratrici a levante. Dalla parte di Sant’ Isaia era larga piedi 50 e oncie 7, e dall’ altra parte piedi 75 e onde 9, ed aveva sopra una casetta. Il tutto fu pagato L. 2157, 10. Rogito Andrea Buoi.
Il primo dicembre 1575 passarono convenzioni fra le suore di S. Mattia e Giovanni e Francesco Terribilia sopra la fabbrica della loro nuova chiesa.
In quest’ occasione fu raddrizzata la strada di Sant’ Isaia, ritirando addietro la chiesa e il portico di S. Mattia.
Li 22 settembre 1581 si cominciò Io scavo dei fondamenti del portico.
Li 22 settembre 1583 le suore presentarono un memoriale al Senato onde avere un compenso del danno sofferto per perdita di suolo, e per un sussidio alle spese della fabbrica, il quale fu loro largamente somministrato.
Li 15 gennaio 1599 questo convento contava 132 religiose, di modo che abitavano in numero di sei od otto per stanza, perciò fabbricarono un nuovo dormintorio, e avendo speso a tutto il giorno suddetto per questa fabbrica scudi 2000, chiesero al Senato. qualche elemosina anche per poter costruire il parlatorio.
Il gran casamento con portico presso il convento, fatto nuovo di pianta, fu finito nell’agosto del 1758.
È necessario il rettificare un errore del Sigonio sopra questo convento ripetuto poi dal altri. Sotto la data del 1280 egli dice che le monache del monte della Guardia vestirono l’ abito di S. Domenico, e che per la loro sicurezza costrussero il convento di S. Mattia. Se egli intende il convento di S. Mattia fuori di porta Saragozza questo era già fabbricato fino dal 1254, se intende dentro la città questo fu fabbricato dopo. La regola poi di S. Domenico è certo che era osservata dalle suore del monte della Guardia nel 1278.
Negli Statuti di Bologna — de Elemosinis — del 1259 ind. 2, si dice: — Sororibus S. Mattiae de Burgo Muradellis. — Item Dominabus S. Mariae de Volta Burgitti (orig Burgi Praedicti – Breventani) datur pro constructione Ecclesiae suae Quinquaginta libras Bonon.
Nel 1265 le suore di S. Mattia furono soccorse altra volta, e pare ancora nel 1289 intitolandole suore di S. Mattia fuori del distretto del borgo di Santa Catterina.
Siccome nel 1259 le suore di S. Mattia si erano stabilite fuori di porta Saragozza, e lo statuto di detto anno le chiama de Burgo Muradellis, ciò fa sospettare che il tratto di strada dal già convento della Concezione dove era il serraglio di Saragozza, fino alla porta del terzo recinto, si chiamasse Borgo del Muradello, o dei Muradelli.
Nella chiesa di S. Mattia era portata il sabato delle Rogazioni Minori la B. Vergine del monte della Guardia dove rimaneva fino al lunedì, e dal dopo pranzo del mercoldì fino al dopo pranzo del giovedì, nel qual giorno era restituita alla sua chiesa.
L’ orto annesso a questo locale è di tor. 2 e tav. 80.
Il primo febbraio 1799 fu intimato tanto a queste religiose, che alle degenti nel convento del monte della Guardia, la loro soppressione. Il convento di S. Mattia, meno la chiesa e la sagristia, fu acquistato da Vincenzo Galli li 13 maggio 1799. Rogito Luigi Aldini.
Alcuni ambienti presso la sagristia furono comprati da Giuseppe Naldi li 23 aprile 1799. Rogito dello stesso Aldini.
Dall’archivio delle suddette monache non si è riuscito rilevare da chi esse acquistassero i terreni sui quali edificarono il loro convento, ma gli archivi delle famiglie Zambeccari e dei Conventuali posseggono tali notizie da far sospettare che quivi fossero le case dei Guezzi e dei Zambeccari, come potrassi giudicare dai seguenti recapiti che citano la confinazione dell’ orto di S. Francesco, il quale trovavasi sotto i vicini numeri 412 e 411.
1317, 17 marzo. Gherardo Tencarari dichiara nel suo testamento di aver ricevuto in conto di dote da Gisla di Guido Guezzi, sua nuora, una casa, ossia ospizio, nel borgo di Sant’ Isaia, vicino all’orto dei Padri di S. Francesco. Rogito Giovanni di Carbone.
Della famiglia Tencarari se ne perde la memoria sul finire del secolo XIV. La casa dei Guezzi doveva corrispondere al N. 413.
1333, 5 febbraio. Assegnazione di Egidio di Giovanni di Cambio Zambeccari da Zambeccaro, Paolo, Tommaso, Carlino e Bartolomeo fratelli, figli di un altro Cambio di detto Giovanni da Bartoluccio di Ugolino dalla Cecca erede di Giacomo di Bonfiolo Zambeccari, e da frate Bartolomeo, come Sindaco e Procuratore dei Padri di S. Giacomo in Strada S. Donato, a Bertoluccio, Giovanni e Berardino fratelli, figli del fu Gerardo Zambeccari, di una casa con orto e giardino, in confine di detto Gerardo, di Bartolomeo Bombaglioli, di Tommaso e di altri dei Guezzi, di Giuliano di Bonfigliolo Zambeccari, e della via pubblica di Sant’ Isaia. Rogito Nicolò di Giacomo da Muglio.
1333, 5 febbraio. Assegnazione di Tommaso e fratelli del fu Cambio Zambeccari, ed altri, a Bertoluzzo, Giovanni e Bernardino Zambeccari, di una casa con orto sotto la parrocchia di Sant’Isaia. Rogito Nicolò di Giacomo da Muglio.
1334, 19 gennaio. Giovanni, Bernardino e Bartolomeo di Gherardo Zambeccari, e Giovanni di Bonfigliolo Zambeccari avevano case sotto la parrocchia di Sant’ Isaia. Rogito Filippo di Giovanni Perini.
1336, 27 febbraio. Compra Bertoluzzo, Giovanni e Bernardino del fu Gerardo Zambeccari, da Francesco del fu Bombarone, una casa con orto sotto Sant’ Isaia, per L. 130. Rogito Giuliano da Cento.
1336, 8 giugno. Compra Giovanni e Bernardino fratelli, figli del fu Gerardo Zambeccari, da Diana di Bertoluccio di detto Gerardo Zambeccari, ed erede di Catterina del fu Paolo Usberti, due case assieme unite con orti, ed una terza casetta posteriore, poste sotto Sant’Isaia, in confine di Tommasino Guezzi, di Giuliano Zambeccari, di Bartolomeo Bambaglioli, e della via pubblica. Rogito Zono Morandi.
1336,. 23 settembre. Andrea di Petrizolo Albiroli compra da Giovanni, Bernardino e Bartolomeo di Gherardo Zambeccari, e da Giovanni di Bonfigliolo Zambeccari, una casa nel borgo e parrocchia di Sant’ Isaia, in confine di Giuliano Zambeccari, di Bartolomeo Bambaglioli, e di Tommaso Guezzi, per L. 550. Rogito Bartolomeo di Bertone Mansori.
1337, 24 febbraio. Andrea di Petrizolo Albiroli compra da Ghisella di Guido Guezzi, vedova di Marco di Gherardo Tencarari, alcune case con terreno ed orto, poste nel borgo di Sant’ Isaia. Confinano il compratore successore Zambeccari, e l’orto dei Padri di S. Francesco, per L. 250. Fatto in Ferrara a rogito Bartolomeo di Bertone Mansori. Il detto Andrea lasciò alle suore di S. Francesco fuori di porta Santo Stefano le suddette case. Rogito Giacobino di Pietro Angelelli.
Si avverti che li 18 maggio 1507 passò convenzione fra i frati di S. Francesco e le dette suore di S. Francesco fuori di porta Santo Stefano, cioè che tutti i loro beni immobili fossero fra loro comuni.
1337, 18 giugno. Giuliano del fu Bonfigliolo Zambeccari, Giovanni, Agnese, Giacoma, Andriuzza e Beatrisia, suoi figli, vendono a Margarita di Bittino Guastavillani una casa sotto Sant’Isaia per L. 185. Rogito Cazzanemico di Bartolomeo.
1341, 13 gennaio. Sandra del fu Lapo Canfarelli, vedova di Raburino di Giovanni Zambeccari, vende ad Alberto del fu Rolando una casa sotto Sant’ Isaia per L. 26. Rogito Bartolomeo di Giovanni di Giacomo.
1351, 8 febbraio. Compra di Giovanni di Gerardo Zambeccari, da Andriuzza di Giuliano di Bonfiolo Zambeccari, moglie di Signorello Signorelli, di una casa con orto e broilo, sotto S. Barbaziano, per L. 100. Rogito Ghirolo Zambeccari.
1352, 22 dicembre. Bartolomeo di Cambio Zambeccari vende a Bartolomea Bolognetti una casa ed una casetta sotto la parrocchia di Sant’Isaia, per L. 50. Rogito Giovanni di Gherardo Zambeccari.
1357. Locazione di Nicolò Gandofini a Cambio di Paolo Zambeccari, di sette delle nove parti di una casa con corte, ed altra casa con orto sotto Sant’ Isaia, per annue L. 20. Rogito Lombardo di F. Barone.
1422, 25 febbraio. Bonifacio del fu Carlo Zambeccari vende a Galeazzo Gessi tre delle quattro parti di una casa in strada Sant’ Isaia, per L. 200. Rogito Giacomo Ottoboni.
Dopo questa data non si trovano più contratti intorno alle varie case appartenenti alla famiglia Zambeccari, che come si è veduto superiormente erano tutte poste in strada e parrocchia di Sant’ Isaia, e perciò convien credere che le alienassero, e siccome le suore di S. Mattia fuori di Saragozza dovettero ritirarsi in città dopo il 1350 circa, così questa ulteriore circostanza viene in appoggio che le dette suore le acquistassero o dai Zambeccari, o da’ suoi successori.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Mattia.
Chiesa di suore Domenicane posta in Strada Sant’Isaia.
Questa chiesa fu edificata nel 1280, e nel 1585 riedificata con architettura di Pietro Fiorini. Fu consacrata il 25 settembre 1588, e fabbricato il campanile nel 1594.
Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo)
E poco lontano da S. Francesco vi è un convento di suore di S. Mattia, e all’altar grande vi è una tavola fatta a olio, di mano d’Innocenzo da lmola, dove sono quattro figure lodevoli.