Dai Cartigli del Comune di Bologna
Iniziata nel 1556 per le monache benedettine, fu residenza dell’architetto neoclassico Giovanni Battista Martinetti, la cui moglie Cornelia vi teneva qui un celebre salotto letterario; in seguito venne adibita a sede del Collegio Ungarelli. Su disegno del Martinetti era il grande giardino all’inglese, con edicole e statue, poi distrutto. All’interno notevole scala, su pianta elittica, di Nicolò Donati del 1616. La facciata attuale si deve ad un restauro di epoca recente.
Indirizzo:
via San Vitale. 56
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dal N. 45 al 54 erano stabili delle monache dei SS. Vitale ed Agricola. .Nell’angolo dei Pellacani vi erano le case degli Alboni, che Gio. Battista con suo testamento fatto li 11 seltembre 1606 a rogilo di Gio. Battista Chiocca, lasciò alle putte di Santa Croce, e da queste vendute li 51 gennaio 1640 alle suore di S. Vitale, l’una per scudi 511, 3, 11 d’oro in oro, l’altra per scudi 320, 14, 2 della stessa moneta. Rogito Giulio Cesare Cavazza. La prima, con bottega da lardarolo, era contigua alla casa già dei Borzani, poi delle suore: l’altra con forno, che guardava nella seliciata di Strada Maggiore, confinava a oriente colla via dei Pellacani, e a settentrione col convento. Queste due case furono inchiuse nel monastero.
Dicesi che in questa situazione vi fosse nel 1378 la chiesa dei Battuti di San Giacomo Maggiore, quivi eretti nel 1371, poi traslocati in Strada S. Donato nel 1469. (Vedi Strada S. Donato N. 2522). Si ha memoria che la detta compagnia desse un convitto nella Seliciata di Strada Maggiore nella seconda o terza festa di Pasqua d’ogni anno ai Pellegrini: cosa che poi andò in disuso, ma si continuò a far la processione.
Gli Alboni erano antichi e benestanti. Rosa Alboni, distinta pittrice di paesaggi, fu moglie del dott. Lodovico Nobili, e morì li 8 marzo 1759, e sembra che con lei s’estinguesse la famiglia. Dalla predetta casa a tutto il Torresotto inclusivamente erano stabili di proprietà Borzani.
Simone Borzani li 11 luglio 1528 comprò da Evangelista Paltroni una casa dal Torresotto, per L. 4000. Rogito Vitale Bovi.
In una divisione seguita li 17 dicembre 1587, a rogito di Gio. Antonio Botti, si ricorda una casa grande con portico e torresotto, posta sotto S. Vitale, in confine delle suore, di Margo Gaggi, di Antonio e Gio. Battista Alboni, e di Alberto Montorselli.
1590, 19 luglio. Alessandro del fu Gabriele Borzani comprò da Bernardino del fu Antonio Castellini due case sotto S. Vitale nei Pellacani, l’una in confine degli eredi di Matteo, o Marco Gaggi, di Giovanna Salomoni, e di altri; la seconda in confine dei Salomoni e Gaggi, pagate L. 6500. Rogito Gio. Antonio Botti.
1608, 25 settembre. Le suore comprarono dal suddetto Alessandro del fu Gabriele Borzani la porzione posteriore della sua casa, che confinava col monastero di S.Vitale, per L. 15000. Rogito Vittorio Biondini.
1612, 28 novembre. Le stesse suore comprarono da Cesare Borzani l’altra porzione con torre, posta sotto S.Vitale, per L. 5500. Rogito Vittorio Biondini. E siccome questo acquisto fu imputato lesivo, aggiunsero le compratrici altre L. 500, con che la casa dei Borzani fu in tutto acquistata per L. 21000, e poi unita al monastero.
Il torresotto, ossia una delle porte del secondo recinto, fu affittato nel 1450 a Giacomo Pellegrino Magliatici, poi a Guido Gandoni, per 5 bolognini all’anno. Nel 1603 fu comprato dai Borzani, i quali li 28 luglio dello stesso anno fecero atterrare un volto e un corridoio dalla parte della Seliciata. Valerio Rinieri dice che nel secolo XV i Casali avevano casa in confine del torresotto di S. Vitale.