Origine di Bologna

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Via San Vitale 64 (N.41)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che fu abitata dall’avv. Domenico Comelli, fondatore del collegio che portò poi il suo nome, sotto la quale vi ora una bottega ad uso farmacia. Questa casa e l’altra piccola N.39, stimate ambedue nel 1663 dal perito Giuseppe Maria Toschi L. 9717, 8, toccarono a Lodovico Comelli figlio naturale dell’avvocato Domenico. Questo Lodovico vendette la bottega a Domenico Barbieri per L. 500, e li 6 febbraio 1674 la casetta a Giuseppe Billi per L. 600. L’una e l’altra furon poi comprate da Martino Otti svizzero, che le lasciò ai Padri Filippini, col vincolo che se entro cento anni si scoprissero suoi parenti, dovessero rinunziare all’eredità. La presente casa fu poi del dottor causidico Antonio Parisini in vigore di donazione di Antonia Francesca Comelli, vedova del succitato Lodovico, morta nel 1718. Il dott. Parisini la vendette a Domenico Ventura fornaio che abitava a Quarto di sotto. Passò a Luigi e fratello Giordani, nipoli ed eredi del detto Ventura, i quali nel 1759 la restaurarono. Ultimamente era posseduta da Giuseppe Stoffer Rubini.

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