Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex Conservatorio di Santa Marta
Qui ebbe sede dal XVI secolo fino al 1801 il Conservatorio o Collegio femminile di Santa Marta. Il cortile risale al Cinquecento, mentre il portico fu eretto nel 1679. Al n. 61/2 si trova una stanza, già oratorio della Compagnia dei Ss. Sebastiano e Rocco, affrescata da Vittorio Maria Bigari nel 1752.
Indirizzo:
via San Vitale, 59
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e conservatorio di Santa Marta, o di Santa Maria della Castità. Si trova che le putte di Santa Marta abitarono nella loro origine presso l’oratorio di Santa Maria delle Volte dell’Avesa, e dicesi che nel 1514 fossero riformate sotto il titolo di Santa Maria della Carità, nel Borgo di S.Pietro, di dove furon qui traslocate il lunedì 21 maggio 1616 giorno delle Pentecoste. Che qui fossevi una chiesa prima che si erigesse il reclusorio, è cosa molto dubbia, anzi potrebbesi dir non vera. La prima compra fatta in Strada S.Vitale per conto di questo conservatorio è in data 21 luglio 1515, nel qual giorno Lucrezia di Nicolò Rigosa, vedova di Girolamo Fasanini, e Nicolò suo figlio pupillo, vendettero alle putte una casa sotto S. Leonardo, in confine di Pier Antonio da Sassuno, e di vie pubbliche, per L. 2000. Rogito Battista Buoi.
Siccome il cardinal Lorenzo Campeggi, Vescovo di Bologna, nell’anno 1526 riformando il monastero di S. Bernardino della Pugliola, lo rinnovò collocandovi alcune di queste orfanelle, insorse quistione fra loro sui beni che possedevano, e questa fu’ terminata con una transazione fra i governatori delle putte sotto il nuovo titolo di Santa Maria della Castità e le altre putte entrate nel suddetto monastero, per cui rimase questo conservatorio alle prime, come risulta da un rogito di Cesare Castellani.
Gregorio XIII con suo breve in data 1 aprile 1582 diede facoltà a Giacomo Cancellieri di vendere per L. 1100 una sua casa sotto S. Leonardo alle putte di Santa Marta, annessa al loro conservatorio.
1583, 10 aprile. Comprò il Conservatorio tutta la parte posteriore di una casa posta in Strada S. Vitale sotto la parrocchia di S. Leonardo, per L.1245. Rogito Annibale Rusticelli.
1588, 9 maggio. Lo stesso conservatorio comprò da Antonio del fu Sebastiano Spontoni e da Laura Cancellieri sua moglie, una casa nel Begato sotto S. Leonardo per L. 1100. Rogito Giulio Cesare Balzani e Gio. Maria Brunetti.
1677, 2 settembre. Il medesimo comprò da Gio. Battista Tricchì una casa nel Begato sotto la parrocchia di S.Leonardo, per L. 3500. Rogito Francesco Maria del Sole.
Nel 1769 fu fatto il portico. Qualcuno pretende che l’unione di queste putte in Strada S.Vitale fosse fatta in una casa dei Pigna. Si cita pure il Testamento di Antonio Galeazzo Bargellini, fatto li 4 marzo 1551, nel quale egli ricorda una sua casa posta in Strada S.Vitale, sotto la parrocchia di S.Vitale, in confine di Cesare di Giulio Fasanini, degli eredi di Cesare Zambelli sartore, della via pubblica da due lati, e di Camillo e fratelli Leoni. Nel suo codicillo fatto li 10 luglio 1555 nomina la stessa casa comprata per L. 2000, e l’ altra in confine che aveva acquistata dagli eredi di detto Cesare Zambelli, che la descrive come confinante della casa grande. Si aggiunge dal Galeati che era ove è ora la chiesa di Santa Marta.
Li 15 maggio 1685, lavorando in certi fondamenti nelle case delle putte di Santa Marta, si trovò un sepolcro di marmo con entro un cadavere, una lucerna, un’ urna con alcune medaglie di metallo, tre ferri o aghi simili a quelli che servono per inlardare, poi un vaso di cristallo di lavoro prezioso. Dopo vari anni si trovò un altro sepolcro dove ora è il portico sulla via di Strada S.Vitale. Li 12 dicembre 1801 queste zitelle, nate da civili parenti, furono unite a quelle di Santa Croce in S.Mamolo, dove rimasero pochi giorni in causa di ristrettezza di locale. Sul finire di marzo dell’ anno 1809 furono associate a quelle del Baracano, e qui collocati in numero di 30 gli orfani mendicanti tolti dal monastero di S.Leonardo, nella qual circostanza fu ampliato questo locale col vicino dei SS. Sebastiano e Rocco.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Marta.
Chiesa, con orfanatrofio di zitelle, posta in Strada S. Vitale.
Nel 1507 fu finita la chiesa, e nel 1514 vennero ad abitarvi le dette zitelle.
Dopo il 1526 vi si introdussero alcune donzelle di Santa Maria della Carità, che prima stavano in fondo alla via di Borgo S. Pietro, e che erano state raccolte dopo la peste del 1527.
La porta esterna della chiesa fu murata il 16 agosto 1808.
Il 12 settembre 1801 le zitelle passarono nel conservatorio di Santa Croce.
Il 26 marzo 1798 furono invitate le zitelle ad assistere ad un pranzo di donne dato in piazza, stando esse alla ringhiera degli Anziani, come diffatti seguì.
Da Santa Croce, dove erano anche le pntte di S. Giuseppe, furono queste poco dopo restituite al loro antico conservatorio.
Alla fine di marzo del 1809 passarono nel Baracano.
Il primo aprile 1809 vennero ad abitare questo locale i Mendicanti, ai quali furono uniti i Raminghi, per cui fu preso l’ altro locale della compagnia dei Santi Sebastiano e Rocco, nella di cui chiesa inferiore furon posti non pochi letti.