Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
N.305 Ospitale, ed il N.306 Chiesa dei Padri di S. Giovanni di Dio, detti — Fate bene Fratelli — alias Sportini.
1609 20 maggio. Il priore di S. Benedetto (primo titolo della Chiesa degli Sportini) compra da Giacomo del fu Ercole Letti un capitale di farmacia all’insegna della Luna per L. 1300 rogito Domenico Borgognoni. La farmacia della Luna era nell’angolo della Piazza colle Clavature dalla parte della chiesa della Vita.
1629 29 ottobre. Il dott. Francesco di Romeo Bocchi dà in via di permuta agli Sportini quattro case con prato, e botteghe valutate L. 21,800 rogito Paolo Forti. In queste case si cominciò il nuovo convento nel quale benchè vi passassero l’8 maggio 1630 senz’essere finito nè il convento, nè la Chiesa. Del suddetto ramo Bocchi fu erede il canonico Riccardi tìglio del capitano Riccardi e di Camilla d’Achille Bocchi.
1648 18 luglio. Compra di una casa in Strada Maggiore da Zaccaria dall’Oglio presso le mura della città, e il convento. Rogito Paolo Forti.
1655 23 febbraio. Compra di case con orto che Alessandro Codebò aveva vendute a Vincenzo Melloni, e da questi ai Sportini per L. 2300. Rogito Fabio Vizzani.
La facciata dell’ospitale fu finita nel 1675 con disegno di Agostino Barella.
La Chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate fu benedetta li 19 dicemqre 1630.
Il conte Carlo Sforza Attendoli Manzoli fu massimo benefattore di questo pio Stabilimento. Fece egli principiare l’ infermeria dell’ ospitale, che fu finita nel 1677 per piedi 120 di lunghezza sopra 30 di larghezza, e 36 d’altezza. L’ospitale fu aperto li 5 gennaio 1681. Nel 1778 al 1780 fu aumentato verso mezzogiorno.
I frati Sportini furono soppressi il 16 agosto 1808, e poco dopo murata la porta.
Li 27 aprile 1798 fu consegnato l’ospitale e l’orto all’Opera dei Vergognosi. L’ospitale si chiuse il 1° gennaio 1809 non essendovi che un vecchio ammalato che fu trasportato in quello di Sant’ Orsola. Subentrata l’Opera della Carità a quella dei Vergognosi vendette il predetto ospitale, ed annessi a certo Pilat provveditore degli ospedali militari francesi per L. 18,000 italiane, poi da questi ceduto per lo stesso prezzo all’ingegnere Giovanni del fu Ercole Bassani. Le vendite di quest’ospitale furono applicate agli Esposti.
Monari: l’indicazione nel 1743 è Chiesa ed Ospitale di Sant’Antonio Abate “Fatebenefratelli”.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Sant’Antonio Abate.
Ospedale e convento dei Fate Bene fratelli di S. Giovanni di Dio, che vennero a Bologna nel 1607, dove nella stessa strada, e precisamente dirimpetto al sito nel quale edificarono poi l’ ospedale, acquistarono il 14 maggio dell’ anno stesso a rogito Giovanni Fellini, una casa per L. 4200, da Bartolomeo Cattani, e vi fabbricarono la loro chiesa ed ospedale sotto l’invocazione di S. Benedetto.
Il 29 ottobre 1629, a rogito Paolo Forti, comprarono dal dott. Francesco Rocchi per L. 20860 tutto il locale che occuparono di poi a destra verso la porta di Strada Maggiore, ove fu edificata la chiesa di Sant’Antonio Abbate benedetta il 19 dicembre 1630.Fu poscia fabbricata l’ infermeria lunga piedi 120, larga piedi 30 e alta piedi 36, che fu finita nel 1677.
Questo fu il sedicesimo convento soppresso il 17 marzo 1797.
La chiesa fu chiusa con muro il 16 agosto 1808, ma conservato l’uso interno.
Il 27 febbraio 1798 il Senato cedè all’ Opera dei Vergognosi il convento e l’orto annesso.
L’ospedale fu chiuso il primo gennaio 1809. Era amministrato dagli avvocati Bersani, Greppi, e dal parroco Gozzi.
Soppressa l’Opera dei Vergognosi, i beni furono uniti a quelli dell’ Opera di Carità.