Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Alberto Asti, e Alessandro Marsili alias Marchesini consorti comprarono li 25 ottobre 1564 la metà di una casa grande sotto la Parrocchia della Masone in confine di Annibale Zoppi a levante, dei beni di Ercole Malvezzi a ponente, di Strada Maggiore a settentrione per L. 1350 rogito Lodovico Ostesani. Questa compra ha tutta l’apparenza di un patto di francare.
1518 17 dicembre. Pirro, e Lucio d’Ercole Malvezzi assegnano a Giulio di Lucio Riario loro cognato alcune case con orto poste sotto Santa Maria del Torleone in confine dei Cenni, dei Castelli, dei Lancellotti, dei Borghesani, e degli Angelelli per scudi 2000 d’oro a conto delle doti di Ginevra Malvezzi in Riario. Rogito Gio. Battista Cevenini.
1635 5 marzo. Comprano Giorgio, e Girolamo fratelli e figli del fu Felice Vecchi da Achille, Giovanni Battista, e Cristoforo fratelli Angelelli una casa grande sotto Santa Catterina di Strada Maggiore con due case annesse, e piccole. Per L. 18,100 rogito Lorenzo Artemini, e Benvenuto Perracini.
1649 23 gennaio. Alberto di Diomede Casarenghi compra da Gregorio di Felice Vecchi le case sotto Santa Maria della Masone, e di Santa Catterina per L. 17,000 — Patto di francare a rogito Giovanni Balbi — al quale il Vecchi rinunziò per L. 2,235 li 31 gennaio 1659. Rogito Pompeo Fignani. Rimasto libero possessore di questi stabili, intraprese il Casarenghi a rifabbricarli.
I Casarenghi vennero da Castel S. Pietro a Bologna nel secolo XVI, e terminarono in Vincenzo D’Alberto morto il 3 giugno 1700 d’anni 74. Egli aveva testato li 27 maggio 1700 instituendo erede l’Opera dei Vergognosi, e legando questi stabili ai Muzza siccome figli di Orsina d’Ermesse Muzzia, o dalla Muzza. Mancò la discendenza di questi legatari con Jacopo Giuseppe di Carlo morto li 13 febbraio 1748, la cui figlia, ed erede Barbara moglie di Francesco di Vigolino Tubertini Pallozzi morta li 5 marzo 1791 la vendette per L. 19,500 a Giuseppe Vacchi, o dalle Vacche di Castel S. Pietro poco prima del 1749. Rogito Aurelio Brusa. Un Jacopo Muccia, o dalla Muccia, o Muzza piantò la sua casa in Bologna, e fu fratello del B. Riferio nobile della Marca scolaro della nostra Università del 1220, il quale si convertì per le prediche di S. Francesco, e vestì l’abito dei Minori.