Dai Cartigli del Comune di Bologna
Basilica di Santa Maria dei Servi
Iniziata a partire dal 1345, fu ingrandita nel 1383 da Andrea da Faenza; il portico laterale è attribuito ad Antonio di Vincenzo (1392 c.). Nell’interno tavola della Maestà di Cimabue (1285 c.), affreschi di Vitale da Bologna; dipinti di Lippo di Dalmasio, Innocenzo da Imola, O. Samacchini, D. Calvaert, F. Albani, P. Faccini, A. Tiarini, G. M. Crespi, M. A. Franceschini, J. A. Calvi, U. Gandolfi e altar maggiore di G. A. Montorsoli (1561). In sacrestia tele del Mastelletta (1620-23) e sculture di A. G. Piò.
Indirizzo:
strada Maggiore, 43
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e convento dei PP. dei Servi di Maria. Sigonio dice che Ottaviano II Ubaldini Vescovo di Bologna nel 1265 — Fratres Servos Sancte Mariae in Burgo S. Petronii collocavit — Questa Chiesa che ebbero allora i Serviti, e dove fabbricarono il loro primo convento era la chiesa di Santa Maria nel Borgo di S. Petronio, cioè nella strada detta S. Petronio Vecchio, non sapendosi che cosi s’intitolasse questo Borgo, poichè non vi è memoria che siavi stata una chiesa dedicata a S.Petronio. La Chiesa medesima era nel luogo ove poi vi era il portone delle carra di questi Padri i quali a poco a poco si dilatarono comprando casamenti che giunsero in Strada Maggiore ove fabbricarono la presente Chiesa. Questi frati ebbero i beni del monastero di Sant’Elena di Sacerno, e Schiatta Ubaldini Vescovo di Bologna nel 1297 gli concesse la chiesa di S. Ansano. Lo stesso Sigonio dice che nel 1327 fu fondato un convento di suore in Strada Maggiore presso la chiesa di S. Tommaso della Braina. La fondatrice di questo convento di suore convertite fu Misina Lambertini vedova di Rainerio Caccianemici, e zia della Beata Imelde. Nel libro dei Memoriali si legge: Nobili D. Misina (cioè Tommasina) quondam D. Lambertini Cattanei de Lambertinis uxor quondam Rainerii de Caccianemicis fuit inspirata extrahere de manibus Diabolorum et moltitudine peccatorum commissorum per multas peccatrices quae fuerunt in Domo Devotorum de Battutis (cioè Santa Maria della Vita)congregatae. Cercando un luogo per collocarle, il Consiglio assegnò loro una casa presso i Celestini, ove si radunavano gli scolari, purché questi ne fossero contenti, ed in caso contrario fu determinato che si cercasse altro luogo col consenso del rettore dei Battuti. Quest’ atto è dei 14 dicembre 1324.
Dalla pianta topografica disegnata da Gregorio Monari (1743).
L’indicazione nel 1743 è Chiesa dei PP. di S.Maria dei Servi.
Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo).
E poco più a mano sinistra si trova la chiesa di Santa Maria dei Servi, dov’è un bello portico di 28 archi, le di cui colonne sono lontane l’una dall’altra 16 piedi secondo la misura di Bologna, e tutta la chiesa è di buona architettura secondo l’ ordine tedesco. Dentro in detta chiesa vi è un quadro da altare, in cui vi è un’Annunziata bella, con Dio Padre, ed angioli di mano di Innocenzo da Imola fatta a olio bella, e la fece fare Alberto Bolognetti con tre storielle nel Peduccio; e nella muraglia un S.Francesco da una banda, e dall’altra un S.Giovanni Battista, e di sopra vi è una musica d’angioli dipinti a fresco per mano di Bartolomeo Bagnacavallo gran pratico, a fresco, e a olio; e all’altare maggiore il Padre Frà Angelo Montorsolo Fiorentino ha fatto di scultura un bel partimento di marmo ornato di vari colori di pietre a guisa di piramide accomodata con varie figure di marmo molto lodevoli. E sopra la porta appresso la sagristia è una sepoltura in cui è sepolto messer Gio. Giacomo Grati senatore Bolognese, dov’e una mezza statua di suo ritratto di marmo fatto di mano di Teodosio scultore bolognese; e dalla porta della chiesa all’uscir fuora sulla strada maestra vi è una sepoltura dov’è sepolto messer Lodovico Gozzadini senatore Bolognese, dove sono molte figure di terra cotta di marmo finto di mano di Gio. da Volterra scultore, cosa lodevole, e il dipinto è di mano di Pellegrino Bolognese, e di Giovanni Miruoli nel principio di quel loro credito, che sempre più hanno acquistato, com’ è palese.