Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
N. 274. Fra la Pusterla, e Borgo Nuovo vi erano due case con portico a colonne di legno. La prima con torre sull’angolo della Pusterla fu guà dei Bacciacomari, o Basciacomari, che prima si dissero Zenzapigli. Esercitarono il cambio, e molto si diramarono. Bartolomeo di Biancolino a cui fu fatta abbassare la torre dal Consiglio nel 1225 per essere la più alta di tutte può considerarsi lo stipite di questa famiglia. La sua discendenza si trova finita in Giacomo Brunoro del dott. di leggi, Pietro, che nel 1378 andò a Padova, e nel dott. di leggi Giovanni Laigone, che nel 1389 assistette al funerale del Vescovo. Un altro ramo fini in due figlie di Giacomo, l’una detta Catterina in Sforza Bargellini, l’altra detta Elisabetta in Gio. Battista Bernardi, che amendue testarono nel 1578, e sembra quello stesso ramo che nel 1551 abitava sotto la parrocchia di S. Biagio.
La torre non è più visibile esternamente per essersi cominciata a mozzare li 9 aprile 1582 per ridurla ad altana, poi ribassata all’altezza dei tetti. Questa era nell’angolo della Pusterla ove sono le due prime finestre sotto il portico da questa parte.
Li 11 febbraio 1583 Ulisse Leoni di Vincenzo vendette a Scipione Bottrigari una casa sotto S. Tommaso in Strada Maggiore. Rogito Alessandro Silvestri. Li 14 marzo 1589 il Leoni ricuperò la suddetta casa dal detto Scipione per L. 21,900. Rogito Lodovico Chiocca.
Dopo i Basciacomari non si sa a chi passasse, ma è certo che fu di Giacomo Macchiavelli, il quale la vendette ad Ulisse del fu Vincenzo Leoni li 20 dicembre 1582 per scudi 700 d’oro da soldi 85 l’uno, e più annue L. 212.10 vitalizie per lui, e per Lucrezia Evangelisti di lui moglie, come da rogito di Girolamo Fasanini.
Lodovico d’Andrea Leoni dott. celebratissimo in medicina aveva comprato li 26 luglio 1512 da Alessandro Bargellini un casamento, o terreno vacuo sotto S. Tommaso della Braina fra Borgo Nuovo, e la Pusterla per L. 300 rogito Antonio Cisto. Il dott. Andrea mori li 16 gennaio 1528. Ulisse Juniore probabilmente fu quello che fabbricò il magnifico loggiato con capitelli alle colonne di buon disegno e bell’intaglio. È certo che lo stesso Ulisse volle fare un giardino sopra i tetti, ma la fabbrica precipitò l’11 settembre 1592, per cui l’architetto Francesco di Gio. Terribilia fu condannato a pagare al Leoni L. 6000.
L’altra casa sull’angolo di Borgo Nuovo aveva la porta architravata, e nella loggia vedevasi l’arma di un prelato Bolognetti, e sotto quella degli Orsi. Nel 1659 era abitata dal rinomatissimo dott. Alberto Fabbri.
Questi Leoni non avevano alcun rapporto di parentela con quelli della via di Mezzo di S. Martino N° 1475. I Leoni di Strada Maggiore finirono in Carl’ Andrea d’Alfonso marito della Clemenza del conte Girolamo Ercolani, fondatrice del collegio dell’Umiltà, ossia Ritiro delle Dame. Testò Carl’ Andrea li 21 marzo 1674, la cui eredità passò prima al conte Antonio Maria Castelli marito d’Orsina sorella maggiore del testatore, e poscia al dott. Giovanni Guidotti canonico di S. Pietro come discendente di Vincenzo Guidotti marito d’ Ottavia sorella Juniore del suddetto Carl’ Andrea Leoni.
Vincenzo Juniore Guidotti vendette questi stabili nel 1775 ad Andrea Chiesa per L. 20,000 dal quale fu fatto il portico in volto, e la facciata tutta uniforme fra le due strade lavoro che si vide terminato il 13 settembre 1776, poi passò al Zucchini figlio del fattore del conte Aldrovandi, poi al prof. Rizzoli.