Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dicesi che qui vi sieno state case dei Sabattini. Li 14 marzo 1352 apparteneva ad Adalla Galluzzi. Rogito Alberto Novano.
Li 14 giugno 1518 a rogito Battista Bovi, Vespasiano Pocapenna comprò dal conte Melchiorre Manzoli una bottega ad uso di spezieria, ed altra piccola annessa, poste sotto S. Bartolomeo di Porta Ravegnana nell’angolo di strada S. Stefano, e di Strada Maggiore in faccia alla torre degli Asinelli. Confinava altre botteghe spettanti ai Felicini, ed agli Almerici, pagate ducati 1000 d’oro larghi. Eredi dei Pocapenna furono Astorre, e Camillo dalla Volta, e il conte Gasparo Bianchi.
Nella transazione fra loro seguita il 4 agosto 1552 rogito Cesare Gerardi questa spezieria coi capitali toccò al Volta. Appartenne in seguito ai Gandolfi, nel 1659 a Pier Giacomo, e Gio. Pietro Civetti, rogito Francesco Chierici nel 1715 ai Pezzi di Milano, poi ai Barbari, indi a Domenico Venturoli.
Nell’angolo di Strada Maggiore con Strada S. Stefano sopra il pilastro d’angolo di detta spezieria, vi era una mano di ferro che col dito indice segnava un cartello che diceva: Qui comincia la via Emilia.
Per trivio di Porta Ravegnana intendemmo di qua, e di là dalle torri che sono in detta porta, da una parte fino alla chiesa di S. Marco, e dall’altra fino al capo della via di strada S. Vitale, fino al capo di strada S. Donato, e dal l’altra fino alle case della chiesa di S. Bartolomeo, fino al capo di Strada Maggiore, dall’altro fino al capo della via, che va sino al Carrobbio, e dall’altra fino alla croce di detto trivio inclusivamente (cioè fino allo sbocco del vicolo Sanmartini), dall’altra fino alle banche dei strazzaroli.