Dai Cartigli del Comune di Bologna
Costruita su disegno di Francesco Santini tra il 1824 e il 1827 per volere di Gioacchino Rossini, che vi trascorse molti anni della sua vita. L’esterno è decorato da rilievi con emblemi musicali e versi latini; lo stesso Santini dipinse anche la volta della scala.
Indirizzo:
strada Maggiore, 26
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che dicesi esser stata dei Dal Calice alias Baragazza che esercitavano la farmacia fino dal 1399, e si dissero Dal Calice per l’insegna della loro farmacia. Nicolò di Bartolomeo da Baragazza nel suo testamento a rogito di Paolo di Domenico di Paolo da Cartonaro proibì ai di lui eredi di vendere la detta insegna anzi ingiunse di procurare con tutto il potere, che nessun altra farmacia l’adottasse. Sussisteva questa famiglia, ma in miserabile stato sul finire del secolo XVIII.
Era d’Isacco, ed Iseppo banchieri giudei quando abbruciò il venerdì 24 febbraio 1503 con danno, si disse, di L. 100000 di capitali impegnati. Questa perdita che in gran parte fu risentita dai proprietari dei pegni eccitò i Riformatori a proclamare il decreto del 20 aprile 1504 contro le usure degli ebrei, e a favore del nuovo Instituto del Sacro Monte di Pietà. I scrittori del tempo pretesero che l’incendio non fosse fortuito, ma conseguenza di una vendetta dei figli di Giovanni II Bentivogli. Per questo incidente S. Michele de’ Leprosetti si cominciò a chiamare dei Bruciati, ma non per lungo tempo.
Il guasto, e gli avanzi furon comprati per L. 1200 da Alessio, o Alessandro Mantachetti discendente dall’insigne dott. di filosofia e di medicina Zaccaria, che fioriva circa il 1250. Risarcì egli la casa, la quale fu poi venduta li 6 maggio 1583 da Lelio, Alessandro, e Carlantonio di Vincenzo Mantachetti per L. 8400 a Tommaso di Giacomo Barbieri notaro come da rogito Alessandro Silvestri, nel quale è qualificata per grande, vecchia, e in alcune parti rovinosa.
Si trova che li 12 settembre 1567 Tommaso Barbieri aveva comprata da Giacomo di Nicolò Turchi una casa con cortile, e portico posta sotto S. Michele de’ Leprosetti in strada Maggiore per L. 6800 rogito Ippolito Giulio Peppi, e sembra che possa aver fatto parte di questo stabile.
Li 28 novembre 1648 Alessandro, e Carlo Barbieri comprarono da Alessandro Giroldi una casa sotto S. Michele de’ Leprosetti in confine dei compratori, di Lodovico Orsi della piazza della predetta Chiesa, e di un vicolo che va a strada S. Vitale fra le case del compratore, del venditore, e dei Sampieri sopra il qual vicolo vi è un voltone, che sostiene alcune stanze fra la casa come sopra venduta, ed un’altra casa dei Giroldi, il qual voltone e stanze s’intendono comprese nella detta vendita di L. 6500. Rogito Lorenzo Muzzi. Si estinsero questi Barbieri nel dott. Alessandro di Cesare di Tommaso e di Celidonio Fantuzzi dott. di leggi, che testò li 28 maggio 1680. Il testamento fu aperto il 2 susseguente Giugno rogito Scipione Uccelli. Lasciò eredi i Formagliari in causa di Cornelia di lui sorella, e moglie di Latanzio Formagliari, il quale aggiunse al suo cognome quello di Barbieri. Mons. Girolamo Formagliari testò li 15 gennaio 1781 rogito Francesco Canali lasciando erede Francesco Guidalotti Franchini di lui nipote. Estinti i Formagliari furon eredi i Guidalotti Franchini, ed Antonio di Francesco li 24 ottobre 1795 vendette questa casa nobile in Strada Maggiore con due stalle, due rimesse contigue fra loro, ma separate dalla casa al dott. Carlo Zanardi per L. 21750. Rogito Domenico Schiassi, e Antonio Ferri. Dal 1822 in poi appartiene al celebre maestro cavaliere Gioacchino Rossini, che con somma spesa la rifabbricò, e ornò di bizzarra facciata. Il portico sulla piazzetta fu chiuso nel 1824, e le due prospettive della facciata si scopersero nel settembre 1825. Passò ai Bignami, ora appartiene alla famiglia Salina.