Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa dei Schiappa la cui arma conservavasi nel Capitello del Pilastro in angolo colla via de’ Vitali. Si dissero già Bompoli, e fabbricarono la Chiesa dello Spirito Santo nel comune del Borgo Panigale.
Li 14 febbraio 1476 Bartolomeo Accarisi cedette questa casa a Francesco e fratelli Gigli rogito Giacomo Boccaferri per L. 200 e sembra con patto di francare. Viene annunziata per essere sotto S. Michele de’ Leprosetti e confinare colle chiese di Strada Maggiore e del Zusto, non che cogli eredi Vezzolo Malvezzi rogito Giacomo Boccaferri. Nel 1517 si diceva casa del Giusto dalla vicina strada.
Nel 1587 era di Giacomo di Francesco Angelelli, ed è detto essere in Strada Maggiore nell’angolo della via de’ Vitali.
Nel 1606 6 dicembre come da un rogito di Silvestro Granuzzi fu stimata L. 14900 compresa la stalla in Piazza de’ Leprosetti in confine dei Sampieri, e dei Giroldi. Passò ad Enrico Orsi li 9 gennaio 1608 che la pagò L. 14800 assieme alla stalla nella Piazzetta di S. Michele de’ Leprosetti rogito Giovanni Felini. Questa casa fu soggetta a vari patti di francare, come quella con Lucio Malvezzi, che la cedette ad Arrigo Orsi li 9 luglio 1611. Una transazione del 6 maggio 1622 a rogito Sforza Alessandro Bertolazzi fra il senatore Astorre, e fratelli, e figli di Camillo Bargellini, e Orsino del fu Lodovico Orsi fu assegnata dall’Orsi al Bargellini una casa sotto San Michele de’ Leprosetti in confine di Strada Maggiore della via de’ Vitali, e dei Celtani per L. 25000 comprese le stalle che vi dipendevano.
Nota di Carlo Pelagalli:
Nel 1695 la casa fu venduta da Jacobo Filippo de’ Bargellini ad Ercole de Bulgarini (rogito dell’8 settembre di Valerio Felice Zanati degli Azzoguidi).
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Nel 1715 era della Contessa Teresa Bargellini, la cui eredità passò ai marchesi Zambeccari, i quali il 14 agosto 1800 la vendettero per L. 14000 ad Onofrio Muratori, e questi a Luigi Belvederi, che la risarcì, e fece la facciata nel 1807. Doveva servire di primo premio alla tombola Belvederi estratta nel 1824, ma per deficienza d’introito non vi fu compresa. Fu venduta dai creditori dello stato Belvederi all’avv. Setti.
I due angioletti sotto il portico di questa casa, che comunemente si dicono dipinti da Guido Reni, sono opera secondo Marcello Oretti, dell’Aspertini.