Dai Cartigli del Comune di Bologna
Chiesa di Santa Caterina di via Saragozza
Ricordata nel 1256, fu ricostruita nel 1443. La forma attuale si deve al disegno di Vincenzo Brighenti che la rimodellò nel 1817. L’interno ottocentesco fu decorato da R. Tibaldi e da M. Mastellari negli ornati e da A. Guardassoni nelle figure (1874-84). Le pale sugli altari sono del Guardassoni, tranne una Pietà cinquecentesca e il Martirio di Santa Caterina di G. A. Burrini.
Indirizzo:
via Saragozza, 61
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa parrocchiale di Santa Caterina di Saragozza.
Nell’archivio di S. Francesco vi era il testamento di D. Umberto di Giovanni di Zeula, fratello di Albergato, rettore della detta parrocchia, fatto a rogito Elia li 24 aprile 1256, nel quale, dopo alcuni legati, lasciava L. 300 a vari luoghi pii, fra i quali soldi 300 per la fabbrica della chiesa di S. Francesco. Lasciava pure ai quattro Consorzi di Bologna L. 50 per comprare una possessione, con obbligo di celebrare ogni anno un anniversario nella predetta chiesa di S. Francesco. In detto testamenlo dava facoltà a’ suoi commissari di vendere alcuni beni a lui appartenenti situali nel Comune di Zola, e una casa posta nel Borgo di Santa Caterina. Lasciava ancora a Zoccolo, cioè Cavazocco, ad Albergato, a lacopino e a Tuccio, suoi nipoti, alcuni beni nel Comune di Zola e Casaglia, ed in ultimo lasciava eredi universali i poveri di Cristo. Ciò si è detto per dimostrare l’antichità di questa parrocchia, e la ricchezza di quel Rettore.
La chiesa che in oggi ha il suo ingresso in Saragozza, lo avea anticamente con sagrato, a ponente nella via del Borgo Pizzamorti, o di Santa Catterina.
Il Nadi nel suo diario porta la seguente notizia: “Rechordo come la Chiesa de S. Catterina di Saragozza fu fatta de novo dell’ anno 1443, in prima la jera volta l’ uscio dinanzi de ditta Chiesia in verso la strà di detta Saragozza, et abelida altramente, che non era de prima.” Nota ancora “che in prima vi era il portego insino alla viazzola la quale si chiama Pizzamorti, hanco lassando discoverto tutto el Sagrà, che prima era coverto”.
Nominato a questa cura D. Giovanni di Domenico Battistini, atterrò la vecchia e indecente chiesa, rifabbricò la nuova che fu aperta li 21 settembre 1817, indi innalzò il campanile terminato nel 1824. La parrocchia non è andata soggetta ad altra variazione, che in aumento di giurisdizione.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Catterina di Saragozza.
Parrocchia della quale se ne trova memoria sino dal 1289 nella cronaca Seccadenari.
Nel 1443 fu rinnovata la chiesa e la porta principale, dando l’ingresso e facendo il portico della medesima dalla parte della strada, mentre prima era da quella dell’orto.
Nel 1740 fu eretto a spese dei parrocchiani l’oratorio contiguo alla suddetta chiesa.
Il decreto 24 giugno 1805 concentrava la parrocchia di Santa Catterina di Saragozza in quella di S. Barbaziano.
L’arcivescovo autorizzato a portare a diciotto le sedici parrocchie decretate per Bologna, ordinò il 23 maggio 1806 che a questa fosse unito S. Barbaziano e le Muratelle.
Il 14 marzo 1798 si radunarono i comizii parrocchiali, nei quali fu eletto parroco D. Antonio Ugolini. La nuova chiesa fu cominciata nell’aprile del 1816, e terminata il 25 maggio 1817. Ne fu architetto il capo mastro muratore Vincenzo Brighenti. La spesa fu fatta dai parrocchiani e dal curato D. Battistini, che ammontò, tutto compreso, a circa L. 22000. Molti materiali e ferramenti furono regalati.
Il 21 settembre 1817 fu benedetta dall’Arcivescovo ed aperta ai fedeli. Era giorno di domenica, e vi concorse un infinità di popolo. Nel 1628 e 1629, essendo i parrocchiani di Santa Catterina di Saragozza stati preservati dal contagio, l’8 settembre 1629 eressero una colonna in vicinanza degli Albergati, che fu poi atterrata.