Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e canonica della parrocchiale di S. Lorenzo di Porta Stieri. È fuor di dubbio che questa chiesa fosse fra le antichissime di Bologna, ma non già anteriore al regno di Desiderio Re de’ Longobardi, supposizione che attingerebbesi dall’ esistenza di una lapide che trovasi in Viterbo.
Altri pretendono sia fabbricata circa il finire del secolo X, o al cominciare del dodicesimo, e siccome fu unita e soggetta all’Abbazia dei SS. Naborre e Felice, cosi è a credere che fosse edificata dai monaci che a quei giorni ufficiavano quella chiesa abbaziale.
Si ha dai libri capitolari dell’ Abbazia di S. Felice, che l’ abbate presentava alla suddetta chiesa, e che li 5 settembre 1272 fu confermato D. Giovanni Taglioli nominato alla cura dal detto abbate.
Un rogito di Pietro Bruni del 1444 fa fede di esser stata interamente rifatta dai parrocchiani, che cominciarono a presentare il parroco, in vigore del jus aquisito per la riedificazione, ma li 3 ottobre 1447 l’ abbate avvocò a sè il possesso di detta chiesa.
Li 10 aprile 1641 ebbero il governo di questa chiesa i Padri Chierici Minori Regolari, che poi l’abbandonarono li 8 maggio 1647.
La nomina apparteneva per metà ai parrocchiani, e per metà all’ Assuntaria di Sgravamento come rappresentante l’Abbazia dei SS. Naborre e Felice.
Abbisognando la chiesa di grandi riparazioni, che furon calcolate della spesa di L. 5000, per esonerarsi i parrocchiani della loro quota di spesa rinunziarono li 16 aprile 1785 al loro diritto di nomina per cederlo alla predetta assuntaria.
Fu poi abbellita sul finire del secolo XVIII a spese del Senato successore della suddetta Abbadia, indi, traslocata la sede parrocchiale nella chiesa dei SS. Gregorio e Siro, fu chiusa li 16 agosto 1806, e finalmente profanata e venduta a Camillo di Giovanni Francesco Salaroli li 12 maggio 1824, come rilevasi dalla lapide apposta nel muro per ricordare alla posterità che fu qui la chiesa di S. Lorenzo di Porta Stiera.
In questa chiesa fu sepolto Antonio Pepculier fiammingo venuto a Bologna coll’Imperatore Carlo V nel 1530. Era di straordinaria corpulenza e altezza. Morì sorpreso da febbre acuta, e fu sepolto il suo cadavere, lungo piedi 7, nella capella Guicciardini, presso la quale fu dipinto il suo ritratto al naturale, che fu fatto restaurare da Virginio Guizzardini nel 1608.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Lorenzo di Porta Stieri.
Chiesa parrocchiale, che si suppone. fosse anticamente un tempio dedicato ad Ercole.
Questa chiesa nel 1100 era unita all’abbazia di S. Naborre e Felice.
Il 2 settembre 1272 era parrocchia, e fu riedificata nel 1444.
Dal 1641 al 1647 vi stettero i frati dello Spinto Santo.
Nel 1577 la detta chiesa fu ampliata, e nel 1780 fu rinnovata come si vede presentemente. Col decreto di Napoleone I, in data 24 giugno 1805, questa parrocchia fu unita a quella di S. Giorgio in Poggiale, ma coll’altro decreto Arcivescovile del 23 maggio 1806 fu soppressa ed unita alla nuova parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo in via Lamme, la qual chiesa appartenne già alle Convertite. La detta chiesa poi dei SS. Filippo e Giacomo fu messa ad uso profano, cioè come deposito de’ metalli per la zecca, e il parroco quindi passò ad ufficiare quella di Santa Chiara, appartenente prima alle suore cappuccine.
I libri di S. Lorenzo di Porta Stieri passarono quindi a questa nuova parrocchia.
Il 16 agosto 1808 la suddetta chiesa di S. Lorenzo fu chiusa.
Il 16 giugno 1806 fu intimato al dottor Casarini, parroco di S. Lorenzo di Porta Stieri, di passare nel Seminario di Novara per ordine sovrano, dove poi avrebbe saputo la sua destinazione. Partì da Bologna la notte del 17, ma stante la sua salute malferma, avendo appena oltrepassato una villa presso Modena, ottenne la grazia di rimpatriare.