Dai Cartigli del Comune di Bologna
L’edificio fu costruito nel 1465, per volere di Nicolò Poeti, su progetto dell’architetto Aristotele Fieravanti coadiuvato da Gaspare Nadi. Il portale e i capitelli della loggia del cortile sono opera di scalpellini toscani.
Indirizzo:
via Castiglione, 23
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo senatorio Poeti, fabbricato da Nicolò Poeti, morto li 4 febbraio 1491. Questo palazzo per la sua magnificenza era al livello dei principeschi.
Non manca chi abbia scritto che questa famiglia discenda da Ruffo poeta bolognese morto in Roma l’anno di Cristo 56, lodato da Cicerone e da Marziale, perché anticamente si diceva dal Poeta, ma è più certo che derivino da altro e più recente e celebre Poeta di nome Vincenzo, come può essere comprovato da autentiche scritture.
Il Conte Giuseppe Maria Teodoro, nel suo testamento dell’ 8 aprile 1660, pubblicato l’8 gennaio 1670, Rogito Antonio Bertalotti, ordina che, mancata la sua discendenza, e quella di Galeazzo suo fratello siano imborsati uno della famiglia d’Antonio Bovio unodi quella di Lucio Malvezzi e uno della famiglia del senatore Gozzadini, e che l’estratto avesse la primogenitura Poeti, e cioè l’orto e Palazzo Poeti a Porta Galiera, e il molino con beni a Corticella.
Morì li 9 settembre 1733 il marchese Ercole detto ancora Antonio Ercole naturale del Conte Giuseppe, ultimo maschio dei Poeti, e li 6 maggio 1735 fu estratto il senatore Alessandro di Marcantonio Gozzadini, il quale, per interposizione del card. Lambertini, lasciò godere l’eredità alla marchesa Laura, figlia unica di detto Antonio Ercole, vedova di Cristoforo del conte Cesare Brumani Campo nobile cremonese, morta li 3 aprile 1762 lasciando erede di quanto godeva l’opera di Carità diretta dal dott. Giulio Cesari Canali, curato di S.Isaia.
1754, 11 gennaio. Compra il marchese Antonio Zagnoni dalla marchesa Laura Poeti un palazzo in Strada Castiglione, per L. 185000. Rogito Pietro Amadesi. Ora spetta ai principi Spada (Vedi via Galliera N. 548).
Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle “Cose Notabili …” e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.