Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Santa Maria del Cestello. Li 10 settembre 1251 Agnese abbadessa dell’ ordine del Cestello di Borgo S. Felice fuori della Circla, acquistò per essa e per le sue monache dimoranti in detta chiesa e luogo, da Arriverio di Aluserio Carbonesi una pezza di terra arativa e vigneda, posta nel borgo di S. Felice, ed una fornace posta in detto luogo, sopra la qual pezza di terra era già fondato detto luogo e la chiesa. Il venditore rinunzia a qualunque iuspatronato sopra detto edifizio, a condizione però che il detto luogo o chiesa sia sempre libero ed esente tanto da detto venditore quanto da tutti gli altri laici e chierici, nè in alcuna maniera sia soggetto o sottoposto al luogo o chiesa di Santa Maria degli Orti di Parma, nè ad alcun altro, escluso ben anco il caso che l’abbadessa od alcun altra signora di questo luogo fosse di Parma o dello stesso luogo di Parma, volendo che lo stesso luogo e chiesa ne sia sempre libero ed esente. Questa pezza di terra confina a mattina con Guido di Prospero, con Martino dal Borgo, e con Olderigo di Ugo Albrighi, a sera con Saviolo e Mattia di Allerario. a mezzogiorno con una via che è vicina al Naviglio, ove sotto havvi la strada per la quale si va a Modena, e tutto ciò per L. 200, colla condizione espressa che esso Arriverio e di lui eredi siano obbligati alla difesa di detto luogo e terre, che lo stesso cedette e rinunciò a detta abbadessa e suore abitanti in detto luogo, con tutte le ragioni a lui spettanti contro Petrizolo di Ansaldina muratore di Porta Nuova, e suoi eredi, per fatto della vendita di predetta pezza di terra e fornace. Stipulato avanti la finestra di ferro del parlatorio alla presenza di frate Bombologna Camanzarini, Petrizzolo Bondifrate Gerardo fabbricator di panni che fu da Parma, e Montanara moglie di detto Arriverio. Rogito Filippo Calzolari.
1255. Bolla di Frate Giacomo vescovo di Bologna (Boncambi vescovo 60) a favore delle monache di Santa Maria del Cestello, colla quale concede 40 giorni d’ indulgenza a quelli che opereranno con le proprie mani o faranno elemosina a dette suore per la fabbrica del loro monastero cominciato da esse a fabbricarsi presso la città di Bologna sulla strada di borgo S. Felice.
1267, 15 gennaio. Compra di suor Carità abbadessa di Santa Maria dell’ ordine Cisterciense fuori della cerchia del borgo di S. Felice, a comodo di esse monache, da Giovanni del fu Guido Tencarari, di due tornature di terra vigneta poste nella guardia della città di Bologna. Confina presso il monastero di esse monache a mattina, presso Tebaldino di Pietro Marchese a mezzodì, presso il venditore a sera, e Quiriaco del fu Zaccaria a settentrione, per L. 100. Rogito Bongiacomo di Pietro di Marchesello.
1268, 5 luglio. Compra la suddetta suor Carità da Aldeburga Ansaldini una pezza di terra vigneta posta fuori della cerchia del borgo di S. Felice. Confina il monastero da tre lati, e la via pubblica, per L. 83, 16, 4. Rogito Giacomo di Amonito Barbieri.
1268, 4 agosto. Le monache sono sottoposte alla visita e correzione dell’ abbate di Colomba, e si dichiara che il convento debba dirsi Santa Maria della Stella, e che non si debbano accettare, oltre le 32 suore esistenti, altre persone, sinchè non siano aumentate le rendite. Rogito Giacomo Guizzardini.
1334, 8 luglio. Licenza concessa dal Vicario generale di Beltramino Vescovo di Bologna alle monache di S. Lorenzo di vendere per L. 700 a Bartolomea figlia di Bonifacio Samaritani, e moglie di Taddeo Pepoli, una casa con edifizio, corte e broilo. posta sotto Santa Lucia. Confina Strada Castiglione, Guido dal Gesso, Biagio Tersari, e Bertolino Cavretta. Rogito Bartolomeo Mansori. Questa compra riguarda il sito dove fu poi piantato il convento di Santa Maria del Cestello.
1354, 22 aprile. Mandato di procura fatto da Gio. Pepoli a Nicolò Braiguerra per vendere una casa grande con suolo, terreno, edifizio, orto, broilo e casamenti, situato in Strada Castiglione, in confine di detta strada, di altra via dalla parte di sopra, o di mezzogiorno verso borgo dell’ Argento. Rogito Francesco Caimbasilica notaro di Milano.
1354 , 3 maggio. Trattato delle monache di Santa Maria della Stella, abitanti vicino la cerchia di S. Felice, dell’ordine Cisterciense , capitolarmente congregate. In quello veniva ad esse esposto da suor Giovanna Gessi, loro abbadessa, essere situata e costrutta la chiesa, casa ed edifizi di detto loro monastero vicino la fossa della città di Bologna e contigua ai muri e fortilizi del castello fabbricato dentro la città di Bologna dal Reggimento della medesima per la conservazione del di lei stato (Castello del Pradello fatto dai Visconti) e per questo non essendo sicure in detto luogo, per potere questi loro edifizi esser di ostacolo all’espugnazione di detta fortezza, e conseguentemente poter essi causar pericoli maggiori alla detta città, perciò esser stato risoluto dal Reggimento di voler rimovere da detto luogo il loro monastero, chiesa, casa ed edifizi, comprando i legni e materiali dei medesimi edilìzi per il prezzo competente, perciò esser necessario che dette monache provvedano al modo di poter fare tale vendita per poi determinarsi nella scielta di altra abitazione. Dopo maturo consiglio decisero, che ritenuto per esse il suolo, si vendessero i materiali, e che col prezzo da ricavarsi si comprassero stabili dentro la città in luogo congruo e decente per rifare il loro convento, al qual effetto si supplicasse l’abbate di Colomba a dare l’ opportuno consenso, e che per mettere ad esecuzione tutto ciò si costituisse un sindaco particolare. Rogito Giacomo Vincenzo, e Graziano di Castel Franco.
Nello stesso giorno fecero mandato in D. Gabrielle Brevi monaco di Chiaravalle, e in Rustigano Rustigani in solido. Li 8 maggio 1354 riportarono il consenso dall’abbate di Colomba, e li 16 giugno susseguente si stipulò la compra della casa grande di Giovanni del fu Taddeo Pepoli con suolo, terreno, edifizio, orto, broilo, casamenti posti dopo detta casa e dentro i muri che sono attorno di quella. Essi muri erano posti in parrocchia di Santa Lucia in Strada Castiglione, in confine d’ altra via pubblica dalla parte di sopra, o mezzodì verso borgo dell’ Argento (il piccol vicolo era chiuso con cancelli di legno) di Simone e Giacomo Tersari, di Masio Trentaquattro, di Uberna moglie di Checcolo di Gio. Beccari, di Gerardino figlio di Cino Guidotti, di Lippo di Nicolò, di Giacomo di Benvenuto Pellizari, dei frati eremitani, di Zuntino Calzolari, del Priore di Voglo, di Nane Pianellari, di Guidazolo Zubonieri, delle suore di Santa Maria della Pugliola, e dalla parte di dietro verso sera presso certa casa, e casamento di Giacomo Pellizzari suddetto, ed altri confini, per L. 1700. Rogito Giacomo Vincenzi e Graziano da Castel Franco.
Questo stabile Pepoli sembra quello ricordato da un rogito di Bartolomeo Mansori delli 8 luglio 1334, che con mandato di procura delle suore di S. Lorenzo di Bologna in Bolognino del fu Ridolfo Ripoli ottennero di poter vendere a Bartolomea moglie di Taddeo Pepoli, figlia del fu Bonifacio Samaritani, una casa con terreno, edifizio. corte e broilo, il tutto posto in Bologna nella parrocchia di Santa Lucia, nella via di Strada Castiglione, per L. 700.
1354, 16 giugno. Compra di Petrolo del fu Gregorio Balbi da Milano dei materiali della chiesa, casa e edifici, ossia monastero fuori della cerchia di borgo S. Felice vicino alla fossa della città di Bologna, contiguo ai muri e fortezza del castello fabbricati in detta città, per L. 2100, riservando il suolo alle venditrici. Rogito Giacomo Vincenzi e Graziano di Castel Franco.
1357, 10 marzo. Licenza di Gio. Nasi vescovo di Bologna alle suore di Santa Maria delle Stelle di edificare un monastero colla chiesa ed oratorio, lungo piedi 60, largo 30, col campanile. e questo sotto il titolo di Santa Maria delle Stelle, e di edificare un monastero nel chiostro di detto monastero, nella via di Strada Castiglione, sotto Santa Lucia, senza pregiudizio del jus di detta parrocchia.
1358, 28 marzo. Frate Graziolo rettore della chiesa di Santa Lucia concede alle monache di costruire nei limiti di detta parrocchia il convento, chiesa con più altari, campanile, e cimitero. Rogito Lorenzo Cordoni.
1400, 10 agosto. Fu consacrata la chiesa delle suore del Cestello in Strada Castiglione di sopra al serraglio di detta strada, e rimpetto al monastero di S. Lorenzo, e dedicata a Santa Maria e al glorioso abbate e confessore S. Bernardo.
1473, 1 luglio. Sisto IV, stante l’ angustia del convento di S. Lorenzo incapace di contenere sessanta individui, accordò l’ unione del convento di S. Lorenzo, mediante via sotterranea, a quello di Santa Maria, siccome seguì li 11 settembre 1473. Ma le sette monache e la badessa di Santa Maria della Stella, Cisterciensi, non amando unirsi alle altre della regola di Sant’Agostino, passarono a Sant’Orsola fuori di Porta S. Vitale, alle quali furono consegnati i loro beni eccetto il convento.
1484, 27 giugno. Le suore di Sant’Orsolina, già del Cestello, prendono in enfiteusi dal rettore di Sant’Agata in Santa Maria Maggiore, due tornature di terra poste fuori di Porta S. Felice verso il canale di Reno. Confina la fossa della città mediante strada. il canale di Reno mediante pure via pubblica, e i beni di detto monastero. Rogito Albice Doglioli.
1525, 29 novembre. Le suore affittarono la possessione sotto Santa Cristina in borgo S. Felice. Confina la via pubblica, e quella mediante le fosse della città, e altra via pubblica mediante il canale di Reno. Rogito Andrea Bue.
Il conte Carlo Ranuzzi acquistò questo locale a rogito Luigi Aldini li 2 marzo 1799, e lo rivendette, come da rogito Modenesi, li 25 gennaio 1804 a Nicola Vittorio Brighenti, ingiungendogli di ribassare il muro circondario dell’ antica clausura lungo la via del Cestello.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria del Cestello.
Convento unito a quello delle suore di S. Lorenzo mediante strada sotterranea.
La chiesa era a soffitto.
Il locale annesso serviva per i fattori, e a granaio delle suore.
Il conte Carlo Ranuzzi ne fece acquisto dalla Nazione, che lo rivendette al signor Brighenti, il 25 gennaio 1804, per L. 10000, rogito Modonesi, coll’ obbligo al compratore di ribassare il muro dell’orto dalla parte della via del Cestello.