Origine di Bologna

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Via San Simone 5 (N.2689, N.2690, N.2691) – Chiesa e già canonica dei SS. Simone e Giuda

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e già canonica dei SS. Simone e Giuda detta dei Papazzoni, forse perchè fondata da quella famiglia o perchè vicina alle loro case.
Dicesi esistente nel 1269. Il Masini la dice invece riedificata dal pubblico nel 1323 con la spesa di L. 800. È certo che i parrocchiani godevano il diritto di nomina e che nel 1569 avanzarono supplica perchè fosse soppressa ed assegnata la sua giurisdizione alle due parrocchie limitrofe di S. Martino Maggiore, e di S. Nicolò degli Alberi.
I capi di famiglia o proprietari di case sottoscritti nella supplica furono in numero di sedici, e cioè nove chiesero d’esser uniti a S. Martino, tre a S. Nicolò e 4 si rimisero al volere del Vescovo. Fra i sottoscrittori vi erano i Fantuzzi, i Salaroli, i Cattanei, Giovanni Battista Boncompagni, i Tencarari, ed i Sabbadini a muro di S. Simone e Bernardino Biasetti a canto di detta Chiesa.
La soppressione non ebbe luogo che nel 1591 con decreto arcivescovile del 10 agosto.
Una compagnia sotto il titolo di Santa Maria della Pietà ebbe origine nella chiesa di S. Fridiano fuori di porta S. Mamolo nell’anno 1565. Questa ottenne di passare nella chiesa dei SS. Simone e Giuda, e probabilmente dopo che cessò di essere parrocchia e addotò il nome dei titolari della medesima, e quello del Santo Sepolcro, e ciò perchè costumavano i confratelli di visitare processionalmente ogni anno le quattro chiese ove solennizzavansi i quattro principali sepolcri della settimana santa. La compagnia pagava per pigione dell’oratorio posto sopra la chiesa, una libbra di cera bianca e lire 12.
I suoi statuti furono confirmati nel 1634, non mai stampati. Fu soppressa il 30 luglio 1798.
Il locale apparteneva al benefiziato, il quale lo vendette al confinante Giacomo Rizzi. Posteriormente alla chiesa vi era il cimitero dalla parte di levante, e dicesi che aderente alla chiesa stessa vi fosse negli antichi tempi una strada che passava nella via dell’ inferno.
Nel 1569 e cioè quando i parocchiani chiesero la soppressione della parrocchia dei SS. Simone e Giuda si trova fra le sottoscrizioni quella di Camillo Roverza che dice: mi contento che le mie case dirieto a S. Simon e Juda siano sotto la Parrocchia et cura de S. Martin Major, lo che prova che la giurisdizione parrocchiale s’ estendeva alla via dell’ Inferno, e viene così a confermare la notizia, che nel 1289 sotto la detta parrocchia vi era la torre dei Radici e probabilmente quella della quale se ne veggono le vestigia nella predetta via dell’ Inferno.


Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

SS. Simone e Giuda.
Confraternita posta di dietro al palazzo Spada.
Era parrocchia, e nel 1296 si chiamava S. Simone della famiglia Papazzoni.
Nel 1322 fu risarcita dal Senato spendendovi lire 300.
Nel 1562 fu instituita questa compagnia nella chiesa di S. Fridiano fuori di porta S. Mamolo, e nel 1566 venne in questo luogo.
Il 10 giugno 1591 fu soppressa la parrocchia, e data a S. Martino Maggiore.
Questa compagnia fu soppressa il 30 luglio 1798.
La chiesa fu chiusa il 16 agosto 1808.
Era detta ancora compagnia del S. Sepolcro.

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