Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Il largo davanti questa casa dicevasi nel 1289 Trebbo dei Savignani, ove presso al pozzo vi si pubblicavano i bandi nel precitato anno. Casa dei Savignani, detta la Loggia dei Savignani dal portico, che sembra abbia avuto sulla piazzetta del ponticello di S. Arcangelo. Francesco di Giovanni Savignani ottenne il 4 febbraio 1473 quattro piedi di pubblico suolo davanti al portico e piedi 56 di certa viazzola presso la sua casa da S. Arcangelo, mentre era desideroso di rifabbricarla. Il detto Francesco la vendette per L. 950 ad Antonio Montecalvi il 24 dicembre 1493. Rogito Andrea Manzolini. Confinava la strada da tre lati, e gli eredi di Carlo Manfredi. Nelle botteghe sotto questo portico fu aperta l’ 8 dicembre 1669 una macellaria dal marchese senatore Azzolini, che i Bedori la vollero chiusa e che fu poi trasportata in strada S. Mamolo dai Celestini, e corte dei Galluzzi.
Il 17 dicembre 1669 il senatore Francesco e Giuseppe fratelli Azzolini stipularono la compra fatta da Aurelio Pizzoli di tre botteghe contigue poste sotto il portico rimpetto al Ponticello per L. 3375. Rogito Battista Cavazza.
Nel 1669 gli Azzolini vi aprirono una macelleria. I Bedori che vi abitavano in faccia fecero tirare una salva di schiopettate contro i macellari senza che loro recasse danno. Allora il senatore Azzolini comprò dai Celestini alcune case, e vi traslocò la sua macellaria.
Il 29 luglio 1670. I fratelli Azzolini vendettero a Carl’ Antonio e Lodovico fratelli Bedori le dette tre botteghe addossando ai Bedori un patto di francare a favore di Aurelio Pizzoli sopra le medesime la somma di L. 3775 nelle quali son comprese L. 500 spese fatte dagli Azzolini per ridurre le dette botteghe ad uso di macelleria. Rogito Giovanni Battista Cavazza.
Davanti a questo stabile evvi la piazzetta detta Ponticello che potrebbe essere il sito contemplato da un decreto del Comune emanato nel 1297, col quale si proibisce di fabbricar case presso il ponticello di S. Arcangelo. Ivi i conti Panico e Albertino d’ Antonio Galluzzi uccisero proditoriamente Delfino di Michele del Priore, dal qual Delfino i Priori presero il cognome Delfini. (Vedi Ponticello di S. Arcangelo).