Dai Cartigli del Comune di Bologna
Al piano nobile si conserva una bella sala affrescata, per volere di Giovanni Locatelli, da Angelo Michele Colonna con la raffigurazione di varie divinità (1631-34) e un affresco di Giacomo Cavedoni con il Profeta Geremia.
Indirizzo:
via Porta Nova, 3
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Nel 1445 questo stabile era di Nicolò Bedori dei Preti, e viene indicato per essere presso la chiesa di S. Marino.
Girolomo e Giovanni Preti vendevano a Tommaso Ruggeri marito di Camilla di Mino Rossi una casa grande con stalla posta sotto S. Marino in Porta che confinava colla via pubblica con Gaspero Sanvenanzi, e Tommaso Turrini a sera, coi Canonici a mattina e di sotto, e l’ infrascritta casa a levante, la quale confinava con la detta casa a sera, coi muri della chiesa di S. Marino a mattina, e la via pubblica d’ avanti. Pagata lire 2350, rogito Francesco Rustighelli delli 19 ottobre 1517.
1542. Case di Bedore , di Teseo Girolamo e Giovanni Battista padre e figli Preti, vendute a Tommaso Ruggeri, poste sotto S. Marino in confine della Chiesa, di Laura Sanvenanzi , e della canonica di dietro. Rogito Vincenzo Argeli.
1562 13 Ottobre. Casa del dottor Lelio del fu Tommaso Ruggieri, confinante Boccaferri e i beni della chiesa di S. Marino. Rogito Carlo Loiani.
Questa casa Sotto S. Marino fu ereditata da Elena Scappi, erede testamentaria di Tommaso del fu Fulvio Ruggieri di lei figlio iuniore. Siccome risulta da un rogito di Adriano Casari portante la data delli 19 febbraio 1596. Confinava i beni di detta parrocchia, Emilio Cesare, fratelli Lambertini e la via pubblica rogito Adriano Casari. Idem una casetta con stalla rincontro la chiesa d S. Marino. Confinava i Gibarelli fornari, e gli eredi di Paolo Stancari.
Si è detto superiormente , che i predetti stabili confinavano coi Sanvenanzi, la cui casa è ora compresa sotto questo numero, e che era della seguente provenienza. – Casa di Turdino dei Conti, il quale morendo, lasciò tre figlie: – Dorotea in Giovanni Bonasoni, Camilla in Virgilio Morandi, e Laura in Alessandro Sanvenanzi, al quale toccò in divisione questa casa, siccome toccò a Camilla quella in strada Maggiore fra Castel Tialto e Caldarese. I Sanvenanzi, o Savonanzi, o piuttosto da S. Venanzio famiglia conosciuta nel 1279 per un Caccialupo di Frigerino che sembra terminasse nel detto Alessandro del quale fu erede Camillo Borgognini, come da rogito Mercurio di Lodovico Casari e Lodovico di Leonardo Casari.
Dicesi che del 1645 in cui morì Giovanni Locatelli questa casa fosse stata da lui fabbricata.
Li 29 marzo 1646 era di Girolamo di Giovanni Locatelli. Questi Locatelli vengono da un Fabrizio Pegorini da Locatello, territorio Bergamasco che piantò in Bologna la sua famiglia, circa il 1520 e terminò nel marchese Pier Luigi di Giovanni Francesco morto il 15 luglio 1762, che lasciò Maria Anna nel marchese Alfonso del principe Filippo Ercolani, Ginevra nel conte Lodovico di Francesco Malvasia Orazi, Francesca Maria Salesia nel conte Gioseffo Maria Selvatico, ed Olimpia nel marchese Ercole Diotalevi Bonadrata di Rimini le quali eredi vendettero questa casa al consiglier Mattioli nativo di Parma, e morto senza successione.
Per questa morte fu fatta l’ estrazione dell’ erede ordinata da Antonio Locatelli nel suo testamento fatto nel 1624 col quale chiamava i discendenti di tre sue figlie, una maritata negli Orazi dei quali eran successori i Pietramellara, l’ altra in Bortolelli dei quali furon eredi i Lemi e l’ultima in Ghisilieri dei quali furon eredi i Fava. L’ estrazione fatta li 28 agosto 1762 fu propizia a Giacomo Pietramellara, e gli portò la rendita di 3,000 scudi circa. Questa casa era fedecomissaria del fu Giovanni Locatelli come da inventario a rogito Cornelio Berti del 1646.