Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Tosto dopo ed adiacente alla Casa precedentemente accennata, si sa che trovavasi la Casa di Camillo di Giovanni Moretti. I Moretti erano originari da Casio ov’era nato il famoso causidico dottor Floriano, morto il 9 settembre 1576, la cui figliuola, Margherita, portò ricca dote a suo marito Annibale De Bianchi (1). Nel 1607 apparteneva questa Casa ad Ermete (od Ercole) Peverelli e nel 1623 a Creonte de’Peverelli. Si ha memoria che questa famiglia si trovava già stabilita in Bologna fin dal 1505. Andrea d’Andrea Peverelli, eccellente chirurgo, morì nel 1510; e Giulio di Filippo fu nominato canonico di S. Petronio nel 1608.
Creonte Peverelli, seniore, testò il 10 dicembre 1614, a rogito di Achille Canonici, e da tale Atto risulta che questa Casa era confinata dalla “Via del Poggiale, dagli eredi di Raffaele Macchiavelli, dagli Oddofredi, e da un Vicolo di dietro”.
Un rogito di Pompeo Cignani, datato 14 luglio 1631, ci accenna la “Casa di Tullio di Creonte Peverelli in Via di S. Giorgio in Poggiale, confinante a sera con la detta Via, a mattina con un Vicolo detto Stronzo Musto o Mostro” – (corrotta locuzione, forse, di Stronca-Busto), – “a mezzodì con Giovanni Battista Macchiavelli, ed a settentrione con gli Oddofredi”.
Eredi del suaccennato canonico D. Giulio Peverelli furono i Simonini; e nel 1698, addì 29 gennaio, Lucio Simonini in una transazione di lite cedeva ai Grassi questo stabile – come da rogito di Scipione Ucelli.
Nel 1715 era questa Casa di una Domenica Grassi; in seguito passò ad un Cevenini, ricco lardarolo abitante alla Croce dei Casali sul canto di Via Castiglione, il quale la restaurò, e da’ cui eredi fu poi venduta al padre dell’avvocato Ruggero Ruggeri. Costui lasciò in seguito questa Casa ad un suo figlio, prete e dottore, la cui eredità passò a due fratelli Magagnoli, uno de‘quali aveva sposata una di lui sorella, e che dissipò ogni propria sostanza. Questa Casa fu alienata mediante atto di vendita rogato dal notajo Monesi.
Notisi che dello stesso anno 1715 i Ruggieri possedevano di già una Casetta situata a settentrione di questa in discorso, ma già parte integrante un dì della medesima, epperò compresa sotto la stessa designazione numerica.