Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Stabili già appartenenti ai fratelli Demandini e ad Alessandro Gonfoli, i quali -addì 29 maggio 1594 – li vendevano ai fratelli Dottor Camillo e Giovanni Baldi, della parrocchia di S. Niccolò degli Albari.
La onorata famiglia de’ Baldi, era salita in celebrità per aver dati parecchi filosofi di grido. Essa aveva avuto a stipite Francesco Maria, oriondo di Crevalcore, che viveva del 1545.
Anticamente non s’appellavano Baldi che per sopranome, il loro casato essendo Della Pigna.
La loro discendenza maschile si spense con Girolamo Camillo di Bartolomeo che nel 1601, addì 11 marzo, faceva il suo testamento a rogito del notaio Francesco Montebugnoli (orig Montembugnoli, errore di cui il Breventani non si accorse), apertosi il quale, nel 1692 addì 22 aprile, si trovò che aveva lasciato usufruttuaria delle sue sostanze la propria moglie Eleonora Ariosti, ed erede proprietario un Antonio Francesco Cappellina, di Modena, coll’obbligo di venire ad abitare la sua casa in Bologna e d’ assumere casato e stemma dei Baldi.
Il detto erede era figliuolo d’una sorella del testatore, Maria Maddalena, moglie al capitano Lucio Dalla Cappellina.
L’innesto_di tale famiglia modenese però ebbe breve durata, chè i Cappellina-Baldi si spensero pure nel 1753, addi 1 giugno con Lucio di Antonio, che morì senza lasciare prole. Egli aveva chiamata usufruttuaria de’suoi beni la propria moglie, Lavinia di Antonio Rossi-Conti, istituendone erede proprietario il figlio primogenito del senatore Guidotti, a motivo ch’egli stesso aveva avuta per madre una figlia. del senatore Alberto Guidotti. per nome Ermellina.
Il portone allo scoperto, segnato col N. 727, e fronteggiante lo sbocco di Via Larga di S. Maria Maggiore, occupa il posto ove metteva capo un’antico vicolo detta Via della Montagnola, il quale piegava a sinistra dietro alle case prospettanti la via del Poggiale e raggiungeva quella di Orbaga appena al di la del portico. Traeva la denominazione suaccennata da una Montagnola, ossia da un avanzo di terrapieno della mura del secondo recinto di Bologna che vi esisteva.