Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex chiesa di San Giorgio
Costruita tra il 1589 e il 1633 su disegno di Tommaso Martelli per conto dei Padri Serviti, che vi rimasero fino alla loro soppressione nel 1797. Fu chiusa al culto dopo le devastazioni belliche e venne successivamente restaurata. Vi restano tracce delle due statue di Gabriele Brunelli nel presbiterio.
Indirizzo:
via Nazario Sauro, 22
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e Convento di S. Giorgio in Poggiale.
La Chiesa apparteneva all’Abbazia di Nonantola che possedeva altresì vari terreni in codesti dintorni. Nel Libro delle Collette, sotto l’anno 1408, sta scritto in proposito che erane Padrone l’Abate di Nonantola.
Un istromento di Guido d’Argile, del 4 settembre 1237, trattando della compra d’una casa, per L. 510, da parte di Bualella di Melio De Pedrano, da Piumazzo, dice che la casa stessa era situata “sotto la parrocchia di S. Giorgio in Poggiale, e in confine dei beni di S. Orio in Pozzale”.
Vuolsi che del 1343 questa Chiesa fosse governata dai Canonici Regolari Lateranensi, e che addì 12 ottobre 1507 (? orig. 72 ottobre, evidente errore di cui il Breventani non si accorse), a rogito _di Taddeo Fronti, venisse rinunziata ai PP. Serviti già residenti nella Chiesa della Madonna del Pilastrello, edificata nel 1302 sul fronte del torrente Ravone, fuor di Porta S. Felice.
Il 10 maggio 1508 i Serviti ne presero possesso ottenendone anche il libero dominio dall’Abbazia di Nonantola – come consta da un rogito di Giacomo Maggini, notaio di Roma. In tale epoca il fabbricato della Chiesa occupava il posto dell‘attuale porterìa del Convento e sue adiacenze, estendendosi per tal modo, verso levante e mezzodì, ed anche oltre l‘attuale marciapiede, che la via pubblica in tale situazione riesciva angustissima.
Nel 1507, addì 5 dicembre – il rettore della chiesa parrocchiale di S. Giorgio appigionava a Leonora di Giovanni Dalla Lana un terreno in parrocchia di S. Giorgio, confinato “dalla via pubblica del Poggiale e da quella che va a Borgo delle Casse”.
Nel 1577, addì 13 febbraio, Achille Caravaggi vendeva ai PP. Serviti la sua “casa grande in confine di Via del Poggiale, della Via Maggia, nonchè di altri stabili dei compratori medesimi” – come da rogito di Evangelista Veli.
Nel 1608, addì 20 maggio, i “PP. di S. Giorgio” (ossia i suaccennati PP. Serviti) compravano da Paolo di Giovanni Francesco Tossignani, mediante pagamento di L. 2.600, due case contigue ed una stalla situate in parrocchia di S. Giorgio “in Via del Maggio, che confinavano co’compratori e con Niccolò Ludovisi” – come da rogito di Francesco Brunetti.
Addì 5 ottobre 1589 era stata posta la prima pietra dell’attuale Chiesa – nel 1633 la Chiesa stessa era compita – la facciata però fu ultimata soltanto nel 1678.
Del 1641 i PP. Serviti incominciarono a far rifabbricare il loro convento dal lato verso Via Maggi, ciò constando dai decreti di concessione di suolo pubblico, fatti dall’ ufficio dell’Ornato, sotto le date del 17 e del 28 giugno di detto anno per la costruzione del muro verso Via Maggio “con questo che siano levati li tramezzi per piedi 90 e che il muro in Via S. Giorgio” (ossia del Poggiale) “vadi a linea del Palazzo Lambertini”.
I PP. Serviti mostraronsi per altro riconoscenti e generosi, provocando poi il decreto del 19 febbraio 1666, col quale ottennero l’atterramento delle casette che ingombravano e restringevano la Via del Poggiale, e di mettersi in linea con la casa del Ludovisi, riservandosi il diritto di stillicidio che attualmente esiste.
Il 10 marzo 1797, i PP. Serviti furono soppressi. Il 30 luglio dello stesso anno fu ordinato che si addattasse questo convento per uso di residenza della Municipalità del Cantone di S. Maria Maggiore, spendendovi L.1,500; e la Municipalità stessa vi prese stanza infatti il 16 dicembre nello stesso anno.
Verso la fine dell‘anno 1798 ebbevi residenza altresì il Giudice di Pace del detto Cantone.
La parrocchia di S. Giorgio fu pure soppressa, ma la Chiesa rimase aperta tuttavia al pubblico.
Una parte del Convento fu venduta a Domenico Bevilacqua, con atti datati li 30 maggio e 18 giugno del 1799 – come da rogito di Luigi Aldini. L’altra porzione fu comprata il 4 aprile 1801 da Antonio Zanoja, milanese, cessionario dell’avvocato Luigi Salina – come da rogito dell‘Aldini medesimo.
Nel 1824, codesto stabile fu acquistata dai PP. Conventuali, per la somma di L. 1,000 riguardo alla porzione del Bevilacqua e per L. 22,000 riguardo a quella. posseduta dalla Rusconi vedova del suddetto Zanoja che essi occuparono effettivamente il 13 giugno di detto anno rivestendo il loro abito francescano il 4 ottobre susseguente.
È certo che sotto questa parrocchia esisteva la Chiesa di S. Orio, davanti alla quale esisteva una piazzetta con una croce ove del 1289 pubblicavansi i Bandi. Il luogo era appellato Trebbo di S. Orio, ma non si sa precisare dove fosse. È per altro fuori di dubbio che i beni della Chiesa di S. Orio passarono all’Abbazia di S. Barbaziano, trovandosi che in data del 26 febbraio 1492 papa Alessandro VI “univa il chiericato di S.Giorgio, ora S. Orio, al Monastero di S. Barbaziano”.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Giorgio.
Parrocchia dei Serviti nella via del Poggiale.
Trovasi memoria che nel 1300 furono cacciate le meretrici da questa parrocchia. Nel 1343 questa chiesa era goduta dai Canonici Lateranensi.
Il 10 maggio 1508 fu data ai Serviti, e il 17 agosto 1510 n’ebbero il libero possesso.
II 5 ottobre 1589 fu posta la prima pietra della nuova chiesa, e terminata nel 1633. L’architetto fu Tommaso Martelli.
L’antica chiesa era dove fu poi il sagrato e la porteria del convento.
Questo fu il quinto convento soppresso il 10 marzo 1797.
Il decreto 24 giugno 1805 unì a questa parrocchia quella di S. Gregorio, di S. Lorenzo di Porta Stieri, e di S. Gervasio.
L’altro decreto del 23 maggio 1806 assoggettò questa e l’altra di S. Sebastiano a S. Gregorio.
Il decreto del 10 marzo 1808 ordinò che questa chiesa rimanesse aperta.
Il 16 dicembre 1797 fu ordinato che in questo convento risiedesse la municipalità di Santa Maria Maggiore, che prima era in casa Facci in Galliera.
Il primo settembre 1798 fu decretato che quivi avesse la sua residenza il giudice di pace.