Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa degli Aristoteli: famiglia che cominciò a distinguersi con un Giovanni, dottore in Leggi, morto a Genova nel 1389 mentre ritornava dalla Francia, ov’ era stato spedito come Ambasciatore al re Carlo VI che in tale circostanza lo fece Cavaliere. Egli era Priore di S. Bartolomeo, e tale priorato rimase nella famiglia degli Aristoteli per tutta la prima metà del secolo XV.
Del 1584, addì 15 dicembre si ha memoria che la Casa dei fratelli Aristotele e Costanzo Aristoteli, situata nella parrocchia di S. Andrea degli Ansaldi, confinava con istabili dei PP. Domenicani, col Cimitero di S. Domenico , e con la Via pubblica.
Nel 1586 poi gli Aristoteli, in società con i Fantelli, vi tenevano Banca, che trasferirono poi nel Mercato di Mezzo, ove pare che la Ditta fallisse.
Gli Aristoteli, del 1584, erano tuttora. abitanti nella parrocchia di S. Andrea degli Ansaldi; ma non lo ‘erano più per certo pochi‘ anni dopo, trovandosi che del 1604 abitavano nella parrocchia di S.Michele de’ Leprosetti.
Sembra che gli Aristoteli siansi spenti in Costanzo (iuniore) d’ Antonio Aristoteli, marito della Ginevra Tossignani che fioriva verso il 1611.
Nel 1597, addì 4 dicembre – i capi creditori della suindicata Ditta affittarono al dottor Pietro Antonio Silvestri, per l’annua pigione di L. 400, codesta stessa Casa che – in allora – confinava con vie pubbliche e stabili di Girolamo Della Torre.
Nel 1603, addì 18 dicembre i creditori suaccennati, per la somma di L. 16,000, vendettero al Senatore Giovanni Angelelli questa Casa, confinata “da strada scendente verso Miramonte, da Giulio Cesare ed Alessandro Della Torre, da Tesaura Boccavillani e dal prato di S. Domenico” – e ciò come da rogito di Cristoforo Guidastri.
Lo stesso rogito del Guìdastri poi ci rammenta una Casa de’ Fabbretti in questa località, confinante “a occaso con la via pubblica, a mezzodì col Cimitero di S. Domenico, a oriente dalla parte posteriore con altra strada, e Girolamo Della Torre a settentrione”.
L’ Angelelli aveva fatto tale acquisto con l’idea di fabbricarvi un Palazzo, al quale effetto, lungo la parte posteriore di questo stabile, ottenne la concessione d‘una zona di terreno del Cimitero di S.Domenico, larga piedi sei.
Nel 1605, addì 23 dicembre, il detto senatore Angelelli assegnò questo stabile in permuta ai Lucchini. – Vedasi N. 1245 della Piazza Calderini: Vol. 1, pag. 163 e 164.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria d’ Egitto delle Scuole Pie.
Chiesa eretta dal signor Gio. Francesco Fiamelli chierico faentino nel 1616.
Le Scuole Pie furono istituite nel 1616 da Gregorio XIV.
Dapprima erano in alcune camere sopra il portico della morte.
Nel 1620 furono trasferite presso la chiesa di Sant’ Antonino di Porta Nuova e il 24 settembre furono traslocate nella via d’Egitto, e da qui nelle pubbliche scuole.
Dopo mons. Rusconi fu fatto prefetto delle scuole l’ex prete Gambarini.
Nel 1799 fu rieletto il Rusconi.
Alla riapertura delle scuole nell’Archiginnasio, seguita il giorno di S. Luca 1808, fu recitata l’orazione dal pittore Busatti direttore di dette scuole.
Gli scuolari a quell’epoca erano in numero di mille.