Origine di Bologna

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Via de’ Poeti 4 (N.478)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Con rogito di Cesare Gerardi, in data 18 dicembre 1549, Francesco De‘ Buoi comprava per la somma di L. 3,025, dagli eredi di Costanzo Gessi, “una Casa sotto S. Damiano, nella Via detta dell’ Orto, confinata dalla Strada a mattina e a settentrione, Vincenzo Spontoni a sera, e Giacomo calzolaro a mezzodì o di dietro”. Notisi che l’ ubicazione di Via dell’Orto è un errore del notaio che doveva scrivere invece: Via del Pozzo dell’acqua Buona o Via de’ Poeti – se pure non è giustificabile supponendo che in allora codesta Casa avesse l’ ingresso dalla Via dell’ Orto. Ma ad ogni modo era suo dovere distinguere le due diverse strade che confinano la Casa a mattina ed a settentrione, mentre egli fa supporre che una Strada medesima ne contornasse tali due lati. Il che rende più credibile che trattisi positivamente di un semplice errore di denominazione commesso dal notaio Gerardi.
Nel 1550, addì 1 aprile – ebbe luogo una transazione tra Francesco de’Buoi e Sebastiano Spontoni, riguardante un muro divisorio fra le rispettive case situate “nella Via del Pozzo dell’ Acqua Buona”.
Nel 1562, il 17 giugno – con rogito di Marcantonio Golfardi – Andrea De‘ Buoi comprava per la somma di L. 750, dai coniugi Tullio Cristi ed Elisabetta Pollini (probabilmente successori del suddetto Giacomo, calzolaro) una Casa nella Via dell’Orto, sotto la parrocchia di S. Damiano, avente in confine: “Agostino Gonesi, il compratore di sotto, ed Antonio, muratore”.
Nel 1622, addì 1 febbraio – mediante rogito di Lorenzo Righi – Girolamo Vezza del fu Giovanni Andrea De’Buoi, e Vitale del fu Tommaso De’ Buoi, vendevano, per la somma di L. 8,400, a Domenico Maria del fu Giacomo Torelli . “una Casa grande sotto S. Damiano, nella Via Poeti, e una Casetta con Stalla nella Via dell’Orto”. Cittansi come confini della Casa suddetta: “le Vie de’ Poeti e dell’Orto, e il canonico Antonio del fu Giacomo Bonfioli”; e per la mentovata Casetta nella Via dell’Orto. vi è detto esserle confine: “la Casa grande del canonico Domenico Oddofredo, altra Casetta De’ Buoi posta nel vicolo detto Via Santa (Oggi Via delle Vigne) e gli eredi di Girolamo Manzoli, calzolaro”. Nello stesso giorno però, e con rogito dello stesso Righi, il Torelli (orig. Tonelli, corretto con il ? dal Breventani. Vedi sopra “Giacomo Torelli”) trasmetteva la proprietà dei detti due stabili al conte Giovanni del fu senatore Lodovico Calderini, per la somma medesima d’acquisto.
Nel 1727 – addì 10 marzo – con rogito di Francesco Maria Monti, – Gregorio del fu Giuseppe Monari comprò questa Casa dal senatore conte Federico del fu Filippo Calderini, per L. 5,500. Vi si dice che confinava “col dottor Carlo Garani, colle Vie dell’ Orto e dell’Acqua Buona, e Giuseppe Zagnoni, di dietro”.
La figlia del detto Monari lasciò in eredità codesta casa a suo marito Francesco Rinaldi, computista della Camera di Bologna, del quale furono eredi due di lui sorelle, l’una maritata ad un Berti, e l’altra al dottor in medicina, ed anatomico distinto, Domenico Sgarzi, cui toccò nella divisione fra le due sorelle; e così in oggi appartiene ai discendenti Sgarzi.

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