Dai Cartigli del Comune di Bologna
Costruita tra il 1228 e il 1240, fu completamente ammodernata da C. F. Dotti (1728-32). Nella cappella del Santo si conservano l’Arca di San Domenico con sculture di Nicola Pisano (1265-67), Nicolò dell’Arca (1469 c.), Michelangelo (1494), A. Lombardi (1532) e dipinti di G. Reni (1613-15), L. Spada, A. Tiarini, Mastelletta. Nelle cappelle opere di Giunta Pisano, F. Lippi, B. Cesi, P. Fontana, A. M. Colonna e A. Mitelli, L. Carracci, Guercino, P. Faccini, F. Brizio, D. Creti, V. M. Bigari e nel coro tarsie di fra’ Damiano da Bergamo (1541-49).
Indirizzo:
piazza San Domenico
Rincontro a questo palazzo (Sanuti Bevilacqua) vi è una strada dritta che va a S. Domenico, dove si vede la sepoltura di S. Domenico fatta di marmo fino diligentissimamente lavorata, con molte figure di tutto rilievo, ed è una bellissima invenzione. Sopra l’altare vi sono due angeli, e Michelangelo né fece uno, ed è quello a mano dritta, l’altro lo fece mastro Nicolo dall’Arca, insieme con tutta l’arca, che è opera rarissima. Attorno a detta capella sono certi quadri fatti di tarsia con belle invenzioni di prospettive, e parimenti tutto il coro di detta chiesa, opera rarissima fatta per mezzo di Fra Damiano da Bergamo. Appresso all’altar grande è una capella delli Casali nobili gentiluomini, come sopra l’altare una tavola dipinta a olio per mano di Filippino Fiorentino, rara: rappresenta una Madonna, S. Paolo, S. Sebastiano, e Santa Catterina sposata. In capo alla scala che va all’arca di S. Domenico in una capelletta vi è una bella tavola dipinta per mano di Girolamo da Treviso, in cui è una Madonna, il putto, un S. lacopo, e il ritratto del pittore. Sopra la porta della sagristia è una memoria d’ una sepoltura, dov’ è una testa col busto di bronzo, di mano del l’artista Girolamo Coltellino Bolognese, il qual ritratto è messer Lodovico Bolognino gentiluomo Bolognese. L’organo è raro e suona vari istrumenti. Quivi è la sepoltura del cavalier messer Teodosio Poeta, il quale fu ferito alla guerra della Mirandola da un moschetto, e morì. Teodosio scultore Bolognese ha fatto il suo ritratto di marmo fino, ed è molto comendato insieme con l’ornamento, che è di buona architettura. All’incontro vi è una magnifica sepultora del Bovio con ritratto in marmo.