Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Residenza dell’arte dei Tintori d’ arte maggiore, minore e da seta che sotto la protezione di S. Onofrio si unirono li 24 agosto 1578 in numero di 32 commettendo a M. Filippo Gini, e Andrea Castellani dell’arte maggiore, a Baldissera Felini e a Bartolomeo Cigogna per l’arte di Seta la redazione di un statuto, che venne approvato dal Senato li 28 giugno 1580.
Col finire del 1589 i Cartolari furono uniti ai tintori, e Filippo di ser Cesare Zini fu l’ultimo massaro dei Tintori isolati.
Il decreto fu emanato li 26 dicembre 1586. L’ arte della Cartoleria ebbe in protettore S. Biagio, e la sua residenza in Cartolaria Vecchia. I suoi statuti del 1353 approvati li 2 settembre 1379 furono riformati nel 1381 e del 1568. L’ invenzione della carta di lino ridusse a triste condizione l’arte di conciar pelli di capretto e di pecora per cui ridotti a poco numero gli esercenti, le cartolerie furono unite ai tintori ma rispettati gli statuti di cadauna e conservati i due santi protettori Biagio e Onofrio. Alessandro Benassi fu il primo massaro dei cartolari tintori uniti nel primo trimestre 1590.
Consisteva questa residenza in due camere al piano superiore che confinavano a levante con detta via a mezzogiorno coll’arte dei Callegari a ponente coi conti Caprara e a settentrione coll’ arte dei Pellizzari.
Li 31 dicembre 1797 i loro beni furono incamerati, poi restituiti nel 1800.
La società delle tre arti teneva le sue adunanze nella suddetta residenza dei tintori per la quale pagava annue lire 30. Quest’ arte già detta delle quattro arti per essere composta dagli spadari, pittori, sellari e guainari ebbe i primi suoi statuti del 1382, che furono riformati nel 1434 e ai 20 maggio 1442.
Nel 1378 era costituita in compagnia ed aveva in massaro Finello sellaro. Separati i pittori dalle quattro arti ed uniti ai Bombasari si trova il primo massaro delle tre arti nel primo trimestre del 1570 che fu Giovanni Francesco Risi.
Li 28 dicembre 1797 i loro beni furono uniti ai nazionali.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Biagio.
Chiesa nella via Pelizzarie, dell’ arte dei Cartolari, che sono acconciatori di pelli di vitelli, pecore, capretti ecc.
Nel 1586 il 20 dicembre fu unita a quella dei Tentori.
S. Onofrio.
Chiesa nella via Pelizzarie, dell’ arte dei Tentori.
La loro residenza l’avevano comune con quella dei Cartolari.