“Mura tra porta San Mamolo e porta Saragozza. In primo piano la chiesa di Santa Maria della Libertà” (dal libro Bologna nel Mille – Identificazione della cerchia che le appartenne a quel tempo di Angelo Finelli).
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa, e Compagnia di S. Maria della Libertà, questa chiesa deve i suoi principi ad una Capelletta fatta nel Baracano di Borgo Marino nel 1574 dove si radunarono alcuni devoti sotto la invocazione del Crocifisso delle Grazie dai quali derivò la Compagnia della Trinità, e che abbandonò questo sito li 20 maggio 1578 passando nell’angolo della Rimorsella in strada S. Stefano.
Nel 1604 ai 5 agosto si eresse una Congregazione nella chiesa parocchiale di S. Mammante, la quale li 16 maggio 1631 ottenne dai Confrati della SS. Trinità previo alcuni patti l’abbandonato oratorio sulla mura di S. Mamolo come da rogito di Giovanni Betti.
Si trova però che li 6 agosto 1616 alcuni devoti presentarono supplica per ottenere la piccola chiesa sotto il titolo della SS. Trinità contigua al muro del la Città di dietro al collegio Montalto.
Mentre si migliorava la detta capelletta Floriano dal Buono ottenne dalla famiglia Albergati un antichissima immagine di Maria Vergine che dicesi dipinta nel 1031, e che dal quartiere del palazzo destinato per il Gonfaloniere era stata trasportata nel palazzo Albergati ; e questa ripose nella Capella suddetta intitolandola madonna della Libertà in riguardo del palazzo del pubblico da dove era stata primieramente levata.
Furon raccolte molte elemosine, e tali, che li congregati deliberarono nell’anno stesso 1631 di edificare una chiesa, e ottennero dal Reggimento di levare tanta terra per lo spiano occorrente del suolo quanto abbisognava per fare la propostasi fabbrica.
Li 4 ottobre 1633 fu posta sulle ore 21 la prima pietra sull’angolo dalla parte della porta di S.Mamolo. Compita la fabbrica dell’ interno della chiesa, e giunto l’anno 1658 s’intraprese quella del portico esterno, la quale esclusi due archi fu in poco tempo finita, li quali due archi vennero poi edificati nel 1768. La suddetta congregazione che fu detta di S. Mammante fu innalzata al grado di compagnia, poi soppressa li 25 luglio 1798.
Tutto questo locale fu comprato li 3 Maggio 1799 dal conte Carlo Caprara a rogito di Angelo M. Baccialli, e dal medesimo ceduto li 6 maggio susseguente alli soci Osti e Barilli, come da rogito di Giuseppe Pistorino, li quali compadroni l’ hanno sempre fatta ufficiare decorosamente.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria della Libertà.
Chiesa e compagnia posta dietro la mura fra S. Mamolo e Saragozza.
Questa compagnia ebbe principio il 15 agosto 1604 nella chiesa di S. Mammante, e nel 1631 passò in questa chiesa abbandonata nel 1578 dalla società della SS. Trinità.
Dopo il 1631 la chiesa fu abellita, e nel 1663 fu fabbricato il portico.
La suddetta compagnia fu soppressa il 28 luglio 1796.
Questa chiesa fu tra le poche che potessero rimaner aperte per il decreto 10 marzo 1808.
In faccia alla Strada di Bagno Marino che conduce a questa chiesa e che comincia dal prato di Sant’Antonio, fu in detto prato posto il palco il 5 agosto 1809 nel quale fu decapitato Giuseppe Bellentani orefice assassino del P. Abbate Olivetano Turrini. Lo che fu fatto perchè il palco restava rimpetto alla già parrocchiale di S. Mamante presso la casa abitata dall’ assassinato.