Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e Compagnia di S. Maria del Soccorso, posta in faccia la contrada del Borgo di S. Pietro , dove già fu una porta della Città chiusa dopo il 1327.
Ebbe origine questa Chiesa da una immagine di M. V. intagliata in legno trovata dal pittore Filippo Altesani in una vicina casa di Michele Biseliero, che fu da lui collocata contro il muro della suddetta porta nel 1522, che promosse grande devozione a modo che subito fu eretta una piccola capella, nella quale tutte le feste si cantavano le laudi da un unione che ubbidiva agli Statuti della Compagnia di S. Giobbe, e che puossi fissare per stabilita nel 1523.
La pestilenza del 1527 si manifestò nel Borgo di S. Pietro, e si estese con gran mortalità per Bologna. Li Confratelli, e li vicini devoti della madonna del Borgo ricorsero a Maria, e in seguito di una processione fatta colla di lei immagine si ottenne la cessazione della malattia, dal che ebbe principio nel 1528 di trasportarla ogni anno alla chiesa di S. Rocco nel Pradello la seconda domenica dopo Pasqua.
La primiera Capella ebbe successivamente varie ampliazioni, ma quella fatta nel 1581 la rese quale ora la veggiamo a riserva della capella maggiore, alla quale fu dato maggior sfondo nel 1780 lavoro che fu compito li 16 dicembre anno stesso. Il campanile fu eretto dai devoti della contrada del Borgo nel maggio 1809. La Compagnia fu soppressa li 1 agosto 1798. La chiesa considerata come Santuario è rimasta sempre, aperta ed uffiziata.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria del Soccorso.
Confraternita avente residenza a capo la strada del Borgo di S. Pietro.
Quivi era una antica porta della città.
L’origine della chiesa è in data del 1522, e nel 1523 cominciò la compagnia.
In questa strada si sviluppò il contagio del 1527, ed il primo a morirne fu il prete don Sigismondo, e poi tutta la sua famiglia.
Fu nel 1581 edificata la indicata chiesa con disegno di Domenico Tibaldi, e consacrata il 28 agosto 1608 in giorno di domenica.
Nel 1790 fu fatta la capella maggiore occupando in parte il suolo delle fossa della città.
Il primo agosto 1798 questa compagnia fu soppressa.
Un decreto del 10 marzo 1808 ordinava che questa chiesa siccome santuario restasse aperta.
Nel 1809 in maggio fu terminato il campanile (che mancava), nel quale vi furono poste delle campane più grosse di quelle che aveva la chiesa, e tutto ciò a spese di vari devoti della contrada, i quali in quell’anno solennizarono la festa con maggior pompa dell’ordinario.