Dai Cartigli del Comune di Bologna
Santuario della Madonna del Baraccano
L’edificio, addossato ad un tratto delle mura vicino ad un “baraccano”, torre sporgente, fu edificato a partire dal 1418 per il culto di un’immagine della Vergine affrescata, forse, da Lippo di Dalmasio e magnificamente modificata al tempo dei Bentivoglio da Francesco del Cossa (1472). Nel 1524 fu ampliato e dotato di portico; nel 1682 venne innalzata la cupola di A. Barelli. Nell’interno dipinti di F. Zuccari, P. Fontana, C. Aretusi, G. Marchesi.
Indirizzo:
piazza del Baraccano, 2
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Nel Bottifredo delle mura del terzo Circondario fra le porte di strada S. Stefano, e di strada Castiglione vi era un immagine dipinta di M. V. per la quale aveva una speciale divozione Giovanni I Bentivoglio. Abbiamo dai nostri storici che questi nel febbraio 1402 per vantaggio riportato sui suoi nemici presentò ricche offerte alla madonna del Baracano, e che essendo presso che giornaliere le sue visite a questa B. V. alcuni cospiratori stabilirono di ucciderlo nel giugno del predetto anno mentre portavasi a venerarla.
Pretendesi che in progresso di tempo si chiudesse l’ immagine in una Capelletta appoggiata al Baracano, e che del 1403 fossero deputati alla di lei custodia alcuni nobili cittadini dal Vescovo Bartolomeo Raimondi i quali li 25 aprile dell’anno stesso si costituirono con statutarie discipline. Aumentandosi il numero dei divoti ricorsero li Battuti al Gonfaloniere di giustizia per poter ampliare (servendosi di pubblico suolo) la sumenzionata Capelletta che gli venne concesso li 24 novembre 1418. Al nuovo Oratorio fu data la figura ottangolare, li cui lati erano della larghezza del Baracano. Permise il Gonfaloniere che sul tratto di strada dalla via di S. Stefano alla nuova Capella si erigesse un coperto di legno, e coppi a foggia di portico per comodo dei devoti , rogito Rolando Castellani.
Aumentato il numero dei Confratelli deliberarono nel 1438 di fabbricare un oratorio in vicinanza della Chiesa per i loro esercizi spirituali, che per la prima volta uffiziarono li 14 febbraio 1439 dedicandolo a S. Maria Annunziata. Unito all’oratorio fu fatta una camera per le adunanze, e la casa per il Custode.
Un rogito di Tommaso da Fagnano delli 12 gennaio 1472 ci apprende che furono accordati ducati 100 a Francesco de Costa da Ferrara per il dipinto da lui fatto all’ altare della madonna del Baracano.
Li 15 agosto 1524 fu messa la prima pietra nell’ingrandimento di questa Chiesa, alungandola da levante a ponente, escluse però le due capelle costrutte dopo, a spese delle famiglie Ercolani, e Ghiselli.
Nel 1526 la Capella maggiore fu ornata d’intagli in marmo mano della Properzia Rossi.
Li 3 marzo 1550 si diede principio al portico, sotto del quale nel 1576 si apersero le due porte laterali alla maggiore.
Nel 1682 si rimodernò la chiesa colla fabbrica dei volti , della cupola, e dando nuovo disegno alla facciata , lavori che si viddero compiti li 15 agosto 1683.
Per le seguite vicende dopo il 1796 la chiesa del Baracano non andò soggetta ad alcuna inovazione, ma fu sempre uffiziata decorosamente come lo era stato fin dalla sua origine. Vedi strada Stefano N. 132, e voltone del Baracano.
Al finire di questo terraglio fa capo la via degli Angeli alias Truffailmondo.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria dei Baracano.
Chiesa dietro le mura della città.
Essa era governata da una compagnia.
Il 25 febbraio 1402 fu benedetta la prima capella eretta a quest’immagine.
Questa compagnia ebbe principio il 24 aprile 1403 e fu soppressa il 10 giugno 1807.
Per decreto 10 marzo 1808 la chiesa rimase aperta.
Il 3 aprile 1799, fra i due voltoni nel prato davanti la chiesa si cominciò a giustiziare.
Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo)
E dentro alla porta della città a mano sinistra vi è una devozione nominata laMadonna del Baracano, ove all’ altar maggiore sono due profeti da ogni banda di terra cotta che finge marmo, di mano di Alfonso scultore, belli, e in una capella in detta chiesa Prospero Fontana pittor Bolognese ha dipinto una disputa di Santa Caterina a olio, cosa molto lodevole, e fecegliela fare il conto Vincenzo Hercolani senatore Bolognese.
“Chiesa e battifredo del Baracano (1901). Il fossato nel 1888 era già chiuso” (Angelo Finelli).