Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
È certo che il N° 56 (vicino al 57) apparteneva agli Orazi, poichè per lungo tempo l’aggregato di questo case si conosceva per isola degli Orazi, che confinava il Mercato di Mezzo, la via del Voltone della Corda, e quella della piazzola della Canepa.
Le proprietà Orazi si estendevano più oltre verso ponente, avanti la demolizione dell’isola per far la Piazza del Nettuno. (Vedi Piazza Nettuno.).
Gli Orazi, famiglia di qualche lustro, comincia da mastro Giacomo di Paolo padre d’Orazio pittore che nel 1446 era ascritto alla Compagnia delle quattro arti e che testò il 6 ottobre 1449, Nicolò d’Alessandro dottore di leggi fu nominato l’11 marzo 1575 vicario del Cardinale Paleotti Vescovo di Bologna morto l’11 luglio 1607 Vescovo di Catanzaro. Vittoria di Alessio moglie del senatore Gio. Antonio Pietramellara fu l’ultima erede degli Orazi, e morì il 24 aprile 1698. Vittoria di Lodovico Pietramellara morto in novembre 1731 portò l’eredità Orazi al conte Francesco del conte Malvasia. Morì Vittoria il 5 luglio 1769 e la di lei primogenita Marzia fu erede Orazi, e moglie del conte Ercole del senatore Luigi Mariscotti.
L’osteria del Moro che esisteva nelle case degli Orazi il 9 maggio 1619 fu rifabbricata nel 1703 da Lodovico Orazi Pietramellara.
La parte del Mercato di Mezzo fino al Cantone de’ Fiori era detto degli Stelloni. Questa denominazione viene da certe colonnette di legno dette Stelloni che formavano barriera alla piazza tanto a settentrione che a ponente fin quasi al Gigante, furono poste per la prima volta nell’ottobre 1682, rinnovate di rovere in N° di 24 il 19 dicembre 1776 poi levate dopo il 1797.
Dall’ “Indicatore Bolognese” di Sebastiano Giovannini:
Casa a quattro piani.
Bottega cappellaro.
Bottega cambia valute.