Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Stabile enfiteotico della mensa Arcivescovile composto di due o tre case.
1575 28 febbraio. Locazione enfiteotica fatta dal Vescovo di Bologna a Domenico del fu Fioravante Fioravanti di una casa in via e sotto la parrocchia della Mascarella. Confinava i beni del Vescovato, i Balbi, e i Bentivogli.
1576 14 maggio. Comprò Nicolò del fu Bernardino Busadori da Camilla del fu Lodovico dalla Rocca vedova di Prisciano Balestri col consenso del Vescovo i miglioramenti di una casa in via e parrocchia della Mascarella. Confinava i beni del Vescovato condotti da Girolamo Carioli Giovanni Battaglia, dagli eredi di Francesco Borgognoni, poi da Francesco Checchi, da Ugolino dalla Volpe, e da Alessandro Banchetta. Per L. 1125. Rogito Francesco Barbadori.
1579 22 gennaio. Comprò Giovanni del fu Antonio Anselmi, ed Elisabetta del fu Bartolomeo Orlandi Iugali da Alessandro del fu Carlo Fusaroli col con senso del Vescovo di Bologna una casa in via Mascarella. Confinava i beni del Vescovato, gli eredi del Conte Giorgio Manzoli, per L. 950. Rogito Silvestro Zucchini. Pagava annui soldi 12 di canone.
Casa che il 19 maggio 1606 fu venduta da Bernardo Fioravanti ad Andrea Forti per L. 8500, escluso il canone di soldi 18: 4 alla mensa Arcivescovile. Rogito Orazio Casari. Confinava gli eredi del fu Scipione Balbi, i frati di S. Giacomo, e una chiavica di dietro.
1612 15 novembre. Comprò Simone del fu Cristoforo Cavazzoni da Giovanni del fu Floriano Cecchelli una casa grande in strada della Mascarella in confine di Scipione Balbi, dei padri di S. Giacomo, e i miglioramenti di certe parti di case sul suolo dell’ Arcivescovato, per L. 8500. Rogito Giacomo Ferrari.
1652. Casa grande già di Domenico Maria Cavazzoni ereditata da Lorenzo Anselmi in via Mascarella, che pagava al Vescovato l’annuo canone di soldi 19 6 stimata L. 10,150, e la casa contigua L. 2400. Rogito Giovanni Francesco Bosi. L’ultimo dei Cavazzoni fu Giuseppe di Domenico Maria, che testò il 13 febbraio 1638, che ebbe una figlia Catterina, vedova d’Ippolito Bargellini nell’anno stesso in cui testò il padre. L’ultima degli Anselmi fu Elisabetta di Lorenzo maritata in prime nozze con Sforza Zani, poi nel conte Giuseppe Luigi di Francesco Zambeccari morta il 10 agosto 1729. Questo ramo Zambeccari erede Anselmi abitante dietro Reno terminò in Francesco Maria di detto Giuseppe morto in Venezia il 26 marzo 1752 del quale fu erede il conte Giovanni del conte Paolo Patrizio Zambeccari del ramo da S. Barbaziano, il quale il 14 aprile 1753 vendette questa casa a Giovanni Battista del fu Domenico Rusconi da Minerbio per L. 5125 salvo il canone di baiocchi 19 1/2 dovuto alla mensa pel suolo ove erano le stalle. Rogito Giuseppe Betti. Il compratore la risarci, e rimodernò. Nella prima colonnna della casa grande dei Rusconi vi era l’arma dei Bertolini.