Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa, compagnia, ed orfanotrofio di S. Onofrio detto della Maddalena. Il Sigonio e il Ghirardacci opinano che questo Ospitale per orfani sia stato fondato nel 1343 da F. Donato commendatore dell’ ordine di Santa Maria di Roncisvalle col titolo di S. Onofrio eremita, poi comunemente detto della Maddalena.
Esisteva un ospitale della Mascarella fino dal 2 gennaio 1269, come dal libro dei memoriali, nel qual giorno frate Martino Iximini (sembra che debbasi intendere Ximenes) sindaco e procuratore dell’ospitale della Mascarella restituiva certa pezza di terra ad Epifania di Riniero Colombelli da Bagnarola, ch’egli aveva ricevuta a nome dell’ ospitale della Mascarella presso la Chiesa di Santa Maria della Mascarella sotto condizione di restituirla nel caso che Giacobina figlia della detta Epifania non professasse nel medesimo ospitale. Rogito Sempre Bene Dal Nero ; dunque a quei tempi era un ospitale sottoposto al procuratore degli ospitalieri di Roncisvalle residente in Santa Maria della Mascarella presso il quale vi stavano religiose e che forse fu assecondato, o costrutto dal detto Ximenes colla compra da lui fatta di 45 chiusi di terreno nella contrada della Mascarella, come rilevasi dal memoriale del notaio Amadore dalla Croara, e Bartoluccio di Pietro Squarzapelle. Pietro Squarzapelle nel suo testamento fatto li 11 maggio 1312, rogito Pier Gio. Diotifè, lascia a F. Donato di Santa Maria Novella fiorentino commendatore degli Ospitalieri di Roncisvalle in Italia la somma di L. 400 in constructionem cujusdam hospitalis in Capella Sanctae Mariae de Mascarella, prout sibi videbitur, in quo perpetuo debeant educari, hospitari, et gubernari peregrini, pauperes, et Aegri ecc. Questo documento ci istruisce del tempo della riedificazione, o risarcimento dell’ antico ospitale, forse distrutto, o in cattivo stato, e che allora soltanto si fabbricasse un annessa chiesina dedicata a S. Onofrio. Quando i canonici di Roncisvalle cedettero questi luoghi, convien dire che si riservassero qualche jus perchè in questo locale si destinava una camera per alloggiare i canonici di Roncisvalle qualora passassero per Bologna.
Il 18 marzo 1532 D. Girolamo Fracassati priore della Mascarella concesse ad una Compagnia la chiesa ed ospitale di S. Onofrio tutto guasto, e rovinato dietro l’annuo canone di L. 13, e l’obbligo di mantenere quattro letti per alloggiare i suddetti canonici di Santa Maria di Roncisvalle come da rogito di Bartolomeo Foscarari. La detta compagnia aveva avuto la sua origine nella Chiesa della Maddalena di strada S. Donato nel 1512, segnatamente nella cappella di santa Croce che servì già di Chiesa alle suore di santa Catterina di Quarto, poi era passata nella via dei Castagnoli nel 1521 riducendo a Chiesa un tratto di loggia rimasta fra le ruine del Palazzo Bentivogli con superiore permesso del 22 agosto 1522. Divisi di parere i Confratelli, alcuni di loro si separarono e presero posto in una casa sul finir del portico a sinistra andando per il Borgo di S. Pietro alla chiesa del Soccorso, dai quali poi nacque la Compagnia detta del Borgo di S. Pietro; gli altri rimasero nella via dei Castagnoli fino al 1528 di dove dovettero sloggiare, ottenendo l’ antica Chiesa della Madonna dell’ Avesa da Girolamo Tencarari, chiesa che era stata ristaurata nel 1462 dai Piantavigna in Valdonicà, a destra, per andare a S. Martino Maggiore.
Dopo la morte del detto Tencarari seguita nel 1532 (orig. 1432, corretto con il ? dal Breventani), fu permesso a’ di lui successori di profanare la Chiesa benchè risarcita dai suddetti devoti, i quali si riunirono agli antichi loro confratelli, in allora nella nascente Chiesa del Soccorso, ma se ne divisero di nuovo per prender posto stabile in questo locale; e perchè fino dalla loro origine avevano in protettrice Santa Maria Maddalena, vollero che la chiesa oltre il titolo di S. Onofrio fosse anche dedicata a quella Santa. Questa Compagnia nel 1540 intraprese a ricoverare la notte alcuni poveri fanciulli, poi nel 1557 ad accettar orfanelli permanenti ad imitazione di quelli di S. Bartolomeo dietro Reno. Nel 1612 si cominciò la fabbrica d’ un ampio dormitorio, che poi fu interamente terminato. La chiesa riedificata con disegno di vari architetti sorvegliati dal confratello Giuseppe Prinsecchi colla spesa di L. 10,000, fu aperto il 4 aprile 1765. Nel 1797 soppressa la Compagnia, nel 1807 gli orfanelli furon concentrati in S. Bartolomeo di Reno, e i loro beni nella massa degli amministrati della Congregazione di Carità. Il 31 agosto 1807, rogito Giovanni Battista Comi, il locale ad uso di Orfanatrofio detto della Maddalena con Chiesa esterna, Sagrestia, ed Oratorio superiore posto nella Mascarella fu concesso dall’ Amministrazione dei Mendicanti ed uniti in enfiteusi a Gaetano Ambrosi per persona da nominarsi. La Chiesa si chiuse il 16 agosto 1808, per instituirvi una Congregazione.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria Maddalena.
Chiesa dedicata anche a S. Onofrio della Compagnia nella Mascarella, con anche Orfanotrofio.
La chiesa fu eretta nel 1332, e dedicata a S. Onofrio, che serviva all’ospedale ivi eretto nel 1343.
La compagnia ebbe origine nel 1512 e si radunò dapprima sotto il portico della chiesa della Maddalena di strada S. Donato, indi dal curato gli fu accordata la chiesa interna di S.Croce che come si è detto serviva alle monache di S. Caterina di Quarto, poi nella via dei Castagnoli in un pezzo di Loggia del distrutto palazzo Bentivogli, ridotto da loro a chiesa il 22 agosto 1522.
Nel 1528 fu da loro abbandonata, e si ritirarono nella Madonna dell’Avesa risarcita nel 1460 dai Piantavigna posta di dietro alla chiesa di S. Simone, e Giuda sul cantone alla fine della strada dell’Inferno per incaminarsi verso S. Martino, dove ancora sotto un portico si vede una Madonna dipinta con due Santi.
Nel 1532 la detta chiesa fu profanata onde i confratelli passarono nel Borgo di S. Pietro, alla fine del portico verso ponente, dovo stettero circa un mese, ed li 18 marzo 1532 fu loro concessa la chiesa ed ospedale di S.Onofrio tutto guasto e rovinato.
Nel 1557 cominciarono ad accettare orfani cittadini dai sette ai sedici anni.
Sopressa la Compagnia questa chiesa fu chiusa il 16 agosto 1808, di proprietà dell’Opera di Carità.
Nell’ ottobre del 1808, per il peso di molto frumento del fornaio della mensa, si ruppe un trave nel gran salone, e vi rimase morta una donna.
Nel 1807 i Putti furono uniti a quelli di S. Bartolomeo dietro Reno.