Dai Cartigli del Comune di Bologna
Chiesa della Santa Maria della Mascarella
Originariamente settecentesca, è stata completamente distrutta dai bombardamenti del 1944. Nel nuovo interno sono stati ricollocati dipinti di T. Passarotti, B. Passarotti, Bagnacavallo, F. Torelli. Si conserva tuttora, al primo piano del n. 44, l’oratorio di Santa Maria Maddalena, ideato da Alfonso Torreggiani nel 1765, con dipinti di G. M. e L. Crespi. Sulla porta una Maddalena di Gaetano Pignoni entro ornato di Antonio Borelli.
Indirizzo:
via Mascarella, 48
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa di Santa Maria della Purificazione detta della Mascarella la cui giurisdizione parrocchiale fu stabilita fra il 1187, e il 1213, come da rogito di Ugolino Riguzzi del 13 gennaio 1241. Si crede che sia stata fondata dai canonici di Roncisvalle assieme ad un vicino ospitale per pellegrini. Gli annali dell’Ordine dei Predicatori dicono che i primi seguaci di S. Domenico capitati a Bologna alloggiassero per pochi giorni in S. Procolo, poi passassero in Santa Maria della Mascarella, luogo dei canonici di Roncisvalle, dove vi rimasero per circa 18 mesi, e che finalmente andassero a S. Nicolò delle Vigne, Chiesa con alcuni terreni adiacenti comprati il 14 marzo 1219 dal Beato Reginaldo spedito dal Santo a Bologna col titolo di priore, il quale diede l’ abito conventuale ai suddetti seguaci, che trovò aumentati al numero di cinque. È certo che sino dal 1268 questa Chiesa era in mano dei detti canonici, che vi tenevano un individuo spedito dal loro superiore col titolo di precettore, o comandatore, poi di priore, la cui incombenza era di raccogliere elemosine nei paesi circonvicini per il mantenimento dell’ospitale di Roncisvalle. Nel 1332 era precettore Frà Giovanni di Sancio De Airaga che rifece la Chiesa impiegandovi i 325 fiorini d’oro stati depositati a quest’ effetto nelle mani di Guiduzzo di Fantuzzo Fantuzzi come rilevasi dal memoriale di Ugolino Sabattini. Questo Fra Giovanni fu l’ultimo di nazione Spagnuola spedito da Roncisvalle, dopo del quale si cominciò a spedir la patente ad un Italiano, trovandosi comandatore Migolo Fantuzzi nel 1360 come da rogito di Castellano Benvestiti, e poi Frà Gregorio pure dei Fantuzzi, che copri la stessa carica dal 1377 al 1387 come dal libro delle provvisioni in Capretto nell’archivio di Bologna. La giurisdizione degli ospitalieri di Roncisvalle rimase come sopra sospesa durante lo scisma sul principiare del secolo XV essendo i precettori della Mascarella comminati dal Pontefice, quando Martino V con Bolla del 29 marzo 1427 eresse la precettoria in commenda, e la conferì a Romeo di Guido Pepoli Laico. Nel frattanto la cura d’anime era affidata ad un cappellano curato nominato dal commendatario, poscia dopo il 1471 ad un curato provveduto di Prebenda con beni della commenda, carica che talvolta fu disimpegnata dallo stesso commendatario quando si combinò esser egli sacerdote, o regolare.
I Gesuati venuti a Bologna nel 1279 avevano abitato per qualche tempo in Valverde fuori porta S. Mamolo, poi nel 1393 si erano stabiliti nella chiesa di S. Eustachio presso la porta predetta. Da Pio IV col consenso del rettore D. Girolamo Fracassati (Breventani: era rettore nel 1541) con Breve del 12 luglio 1562 ottennero la chiesa della Mascarella in compenso ecc. ecc. del qual luogo ne presero possesso il 23 agosto dell’anno stesso. Rogito Francesca da Roffeno. Nel 1630 in occasione di contagio il locale della Mascarella servi per gli uffiziali del Lazzaretto che vi presero posto il 15 giugno, e vi stettero fino al 15 giugno 1631.
Da Pio IV con Bolla del 4 Luglio 1562 ottenero la chiesa della Mascharella dal Parroco D. Giulio Antonio Ercolani in compenso di demolizioni da farsi nel convento dei Gesuati per fabbricare un Baluardo in difesa della città, che poi non ebbe effetto. I frati presero possesso della Chiesa della Mascarella il 23 susseguente agosto, rogito Francesco da Roffeno. I nuovi compradroni ristaurarono la Chiesa nel 1567, ed è probabile che in questa circostanza fosse capovolta dandovi l’ ingresso dalla via della Mascarella, che prima aveva in Vico Mascarella, e cioè dalla parte dov’è in oggi l’altar maggiore.
I Gesuati furon soppressi da Clemente IX con Bolla dei 6 dicembre 1668. I loro beni furono incamerati, poi eretti in commenda e dati in enfiteusi ai monaci Olivetani di S. Michele in Bosco li 20 agosto 1676. Rogito Carlo Vanotti.
Li 22 giugno 1669 fu concessa la cura d’anime a D. Giovanni Roffeni col titolo di priore curato, del quale vennero poi sempre insigniti i suoi successori.
Il Priore curato D. Angelo Michele Bianconi coadiuvato dal di lui nipote Giovanni Lodovico rifabbricarono dai fondamenti questa Chiesa, della quale ottenero il jus patronato, per decreto 13 gennaio 1708 del cardinale Arcivescovo Giacomo Boncompagni. La prima pietra fu posta il 15 gennaio 1706, e il 3 giugno 1709 fu aperta al pubblico. Dicesi che costasse circa L. 30,000. Il Priore fondatore morì il 27 novembre 1712.
La sua giurisdizione parrocchiale si estendeva anche fuori della mura della Città, siccome quella di S. Felice, di S. Cristina di Pietralata, di Santa Catteritia di Saragozza, di S. Mammante, di Santa Lucia e in progresso di tempo quella di S. Giuliano.
Sotto la parrocchiale della Mascarella nel 1375 vi era un molino da carta detto della cerva affittato a due maestri di carta di Fabriano. Nell’ Archivio si trova molta carta bombacina fino dal 1266.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Maria della Mascarella.
Parrocchia, dove nel 1353 vi stavano canonici Agostiniani di Santa Maria di Roncisvalle, annesso alla quaI chiesa da loro fabbricata nel 1343, fu unito l’ospedale di S. Onofrio.
Si pretende che quivi S. Domenico vi abbia abitato tre anni.
Il 12 luglio 1562 fu concessa ai gesuati, i quali nel tempo del contagio del 1630 andarono alla Madonna del Monte, e quivi ritornarono il 15 giugno 1631, avendo servito fuori della Mascarella durante detto contagio.
La parrocchia si estendeva anche fuori della città.
Questa parrocchia per decreto reale 24 giugno 1805 fu soppressa, ed unita a S.Martino Maggiore, che fu continuato dal decreto arcivescovile.
L’ ex parroco Negri celebrò in questa chiesa il cinquantesimo anno del suo sacerdozio, poi nel 1810 ha veduto ridonarsi la parrocchia all’occasione, che l’arcivescovo ha aumentato di quattro il numero delle parrocchie di Bologna, che furono portate a ventidue.