Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Aldrovandi
Fu cominciato nel 1725 da Francesco Maria Angelini, che progettò le scale a pian terreno e l’atrio d’ingresso. Lo scalone venne terminato nel 1752 da Alfonso Torreggiani, cui si deve la facciata e tutto il resto dell’edificio, voluto dal Cardinale Pompeo Aldrovandi. L’interno è arricchito da affreschi di Vittorio Maria Bigari che, con la collaborazione del quadraturista Stefano Orlandi, decorò la volta dello scalone (1722), l’atrio (1728), il salone (1748) e la galleria delle statue (1755), che in origine ospitava una collezione di busti romani.
Indirizzo:
via Galliera, 8
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
1463, 25 gennaio. Nicolò del fu Pietro Aldrovandi compra dai Canonici di Santa Maria Maggiore un terreno e gli edifìzi contigui a detta chiesa nel luogo dov’ è ora la cantonata settentrionale di detto palazzo, per L. 450 d’ argento, con la cessione fatta dai detti Canonici all’ Aldrovandi delle ragioni contro Benedetto Bonfigli conduttore enfiteutico decaduto per L. 100 d’ affitti non pagati ; e transazione fra detto Nicolò, e Benedetto Bonfigli e Lippa Usberti Iugali, colla quale questi ultimi vendono certe case ed edifizi sopra il terreno del Capitolo di Santa Maria Maggiore, cioè l’utile dominio, per L. 930. Rogito Gio. Toschetti.
1504, 2 maggio. Nella divisione fra Gio. Battista e Sebastiano del fu Nicolò Aldrovandi, si cita una casa antica sotto Santa Maria Maggiore in Galliera, e una casa nuova con altra casetta ad uso di stalla incorporata nella suddetta casa antica. la qual casa nuova confinava cogli eredi di Achille de Tuatis, e di dietro coi Scarduini. Rogito Cesare Nappi. Sembra che la casa degli Scardui sia quella in via Larga di San Giorgio, poi abitata dal Conte Pietro Aldrovandi.
(Qui nel testo originario c’è il N. 790, che però probabilmente è un errore) 1508, 1 dicembre. Giovanni Aldrovandi aveva casa con forno sotto Santa Maria Maggiore, nella via degli Achilli, o Achillini, che confinava cogli eredi di Bonello tintore, con Giulio Fantuzzi, e due vie pubbliche. Rogito Giacomo Castellani, e Angelo Michele Spontoni.
1522, 23 dicembre. Casa grande con stalla in Galliera sotto Santa Maria Maggiore, presso altra via che va a S. Giorgio in Pozzale, presso Giovanni del fu Francesco, (forse Giovanni Francesco del fu Nicolò Aldrovandi), presso gli eredi del fu Lodovico Scardui. Questa casa passò ai Piatesi in causa di Dianora Toati, o dalle Tuate, moglie di Aldrovandino Piatesi, i quali la vendettero li 5 aprile 1522, per L. 2600, a Filippo di Sebastiano Aldrovandi. Rogito Girolamo Castellani.
1529, 29 aprile. Il palazzo Aldrovandi, sotto Santa Maria Maggiore in Galliera. confinava a settentrione con beni di Santa Maria Maggiore, a occidente con gli Scarduini, e a mezzodì con Lodovico Galderini.
1632. 5 novembre. Facoltà a D. Giuliano Ferri. Priore di Santa Maria Maggiore, di vendere una casa agli eredi del conte Filippo Maria Aldrovandi, per L. 12877, 11, 10, per gli atti di Piriteo Beliossi.
1633, 30 aprile. Compra il senator Filippo di Pompeo Aldrovandi, dal dottor Giuliano Ferri, Priore di Santa Maria Maggiore, un edifizio con casa e stalla sotto Santa Maria Maggiore. Confina il compratore da più lati, un cortile, e un casamento abitato da un capellano di detta chiesa, per L. 12877, 11, 10. Rogito Orazio Montecalvi. In questa compra vi fu specialmente compreso l’orto dell’ antico monastero di monache soppresse. 1657. Il palazzo Aldrovandi aveva portico verso Santa Maria Maggiore, ed altro in Galliera, in volto, ma basso.
1671, 18 febbraio. Compra il senator Ercole Aldrovandi, dai Canonici di Santa Maria Maggiore, due stanze, una cucina, e pertiche 13 1/2 di un giardino contornato dai beni del compratore, per L. 1200. Rogito Francesco dal Sole.
1672, 9 luglio. Casa grande, e casetta del dottor Francesco Barbadori, sotto Santa Maria Maggiore, in via Schiavonia. Confina a levante i Canobbi, a ponente Paolo Grenisi, a mezzodì in parte i detti Canobbi, e cioè la casa gia detta Portazza che fu dei Torfanini, poi delle suore della Concezione, e a settentrione la strada detta Schiavonia.
1682, 18 febbraio. Compra D. Francesco di Valerio Fabri, curato della Baroncella, da Laura del fu dott. Francesco Barbadori, vedova del cav. Giulio Bottrigari, una casa grande con stalla, e una casetta contigua sotto Santa Maria Maggiore in Schiavonia, per L. 11000. Confina detta strada, gli eredi di Giuseppe Carlo Canobbi, i beni di Paolo Cremisi, un vicolo vicinale, e gli eredi di Pirro Ghisilieri. Rogito Lucantonio Tiraferri.
1690, 23 ottobre. Compra il capitano Antonio Farnetti, da Giulio Telarini, parte di casa sotto Santa Maria Maggiore, nella strada detta dei Corighi. per L. 650. Confina gli Aldrovandi, e Paolo Tatuffini. Rogito Girolamo Peppi.
1693, 12 gennaio. Compra Giulio del fu Michele Galizia, dal capitano Valerio del fu Gio. Battista Fabri, erede del fu D. Francesco Fabri. una casa grande e una casetta contigua sotto Santa Maria Maggiore, in Schiavonia, per L. 9000. Rogito Gio. Battista Zuccoli.
1697, 11 marzo. Compra il conte Filippo di Ercole Aldrovandi, da Giuseppe Antonio di Gio. Battista Volta, parte di una casa nella via dei Corighi, o Coregari, sotto Santa Maria Maggiore, per L. 1050. Confina il compratore a mezzodì. Paolo e Antonio Taruffi a sera. Rogito Scipione Uccelli.
1697, 21 novembre. Compra il suddetto da Isabella Minelli in Antonio Farnè, successore di Giuseppe Maria Telarini, una casa in via Coregari. Confina il compratore. Paolo Antonio Tarulli, e la canonica di Santa Maria Maggiore. Rogito Uccelli.
1722, 22 gennaio. Compra monsignor Pompeo Aldrovandi, dalle suore della Concezione, una casa e una casetta nella via del Corigo, sotto Santa Maria Maggiore, per L. 9380. Rogito Girolamo Monari. Confina con Marcantonio Tanara arciprete di San Martino nell’ Imolese, i Baldi, Giulia Galizia, il marchese Angelelli, e l’ infrascritta casa più piccola condotta in affitto dal dottor Lorenzo Gargiaria per annue L. 200. La casetta è in detta strada, e confina la predetta, il marchese Angelelli da due parti, e i beni Galizia, poi Aldrovandi, e la strada.
1722, 12 giugno. Il suddetto compra la casa di Nerio Angelelli nella via del Corigo, per L. 2302, 5. Confina da tre lati il compratore. Rogito Girolamo Monari.
1722, 29 dicembre. Il medesimo compra da Giulio del fu Michele Galizia la casa grande e una casetta sotto Santa Maria Maggiore, nella via dei Corighi, per L. 11000.
Confina i vecchi di S. Giuseppe, le suore della Concezione di dietro, e i beni di Giovanni Battista Predieri. Rogito Pellegrino Gaetano Pellizzoni. La suddetta casa dei Barbadori, poi Galizia, confinava nel 1672 gli eredi Pirro Ghisilieri e Paolo Gremisi, nel 1722 i vecchi di S. Giuseppe, per cui pare che questi fossero successori Gremisi.
1723, 12 maggio. Il suddetto compra dai Tanara una casa sotto Santa Maria Maggiore in via Belfiore, per L. 3150. Confina le suore della Concezione, poi il compratore, e il successore dei Certani. Rogito Pellizzoni.
1723, 29 maggio. Compra il medesimo da Agostino Baldi del fu Gio. Antonio (Benefiziato) una casa sotto Santa Maria Maggiore in via del Corigo, per scudi 1230. Confina i Griffoni, poi il compratore, la detta strada, un vicolo ora chiuso, e questo mediante i Prediera, e la casa già Galizia. Rogito Andrea Gabrielli.
1723, 29 agosto. Permesso del Senato di unire al palazzo Aldrovandi il vicolo detto il Corgo, per L. 120.
Il Cardinal Pompeo Aldrovandi intraprese la fabbrica di questo palazzo nel 1725 cominciando dalla scala, dalle loggie, e dal pian terreno colla direzione dell’architetto Angelini. Il primo giugno 1741 fu occupato il portico sulla strada di Galliera, ed abbassato il piano della strada stessa. La facciata e le due gallerie furon cominciate nel 1744, e terminate nel 1752 con disegni del Torreggiani. Il suddetto Cardinale ebbe il progetto di acquistare le case di prospetto al palazzo, e di atterrarle per formare una piazzetta, ma questo divisamento malauguratamente non ebbe luogo.