Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
1472, 14 dicembre. Folco di Nicolò Carlo Argelati vende a Floriano, e fratelli Cerioli una casa con corte e mezzo pozzo, posta sotto Santa Maria Maggiore, passando anche nella via Quartirolo, per ducati 20 d’oro larghi. Rogito Nicolò Scardui.
Appartenne poi a Pietro Cerioli, che la vendette li 9 marzo 1551 ad Alessio Orazi per L. 2600. Rogito Francesco Frontoni. Confina la strada di Galliera a sera, altra strada a oriente, Floriano Caccialupi ad ostro, e i Paselli a settentrione. Nel 1605 confinava a settentrione coi fratelli Piatesi, come da rogito di Vincenzo Orlandini.
1558, 28 gennaio. Compra Floriano del fu Carlantonio Caccialupi, da Pietro Paolo del fu Gio. Battista Cerioli, una casa in Galliera in faccia a Santa Maria Maggiore, per L. 5500. Confina coi Paselli.
Passò dagli eredi Caccialupi a Carlo Orsini, da questi al mercante da seta Alberto Gorbagni che fallì, indi a Gaetano Berselli speziale, arricchito coll’ appalto dell’allume, morto in Civitavecchia, che testò li 10 ottobre 1770, a rogito del dottor Filippo Betti, lasciando usufruttuarie del suo ricco patrimonio Anna Gnudi sua moglie, e Antonia sua figlia moglie del dottor Giacomo di Carlo Marescotti, sostituendo in questo usufrutto i figli di detta sua figlia in eguali porzioni e con reciproca sostituzione, e terminati questi e i loro discendenti senza successione, chiama al predetto usufrutto Stefano, Gaetano, Giuseppe Melchiorre, e Gio. Battista Cacciari di lui nipoti ex sorore, ed estinti i rami mascolini Cacciari, lascia libera l’ eredità alle suore della Santa.
I suddetti Marescotti si dissero poi Berselli in causa di questa eredità che si volle ammontasse a scudi 200000 (vedi Borgo Salamo), e vendettero questa casa a Marco Vergani Milanese nel 1783, che la risarcì. Ultimamente era del dottor medico Galvani.
1605, 9 febbraio. Carlantonio Caccialupi promette a Gio. Domenico Locatelli, e a Lauro Romanzi la difesa di una casa da Santa Maria Maggiore, in confine della casa grande dei Caccialupi, di Ottaviano e fratelli Piatesi, e di due vie pubbliche. Rogito Achille Canonici.
L’ Oretti crede che questa casa N. 485 in faccia a Santa Maria Maggiore, dov’ è la porta con ornato rustico, avesse appartenuto anche a Sante Vandi.