Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Dal Monte
L’elegante architettura classica fu probabilmente disegnata verso il 1529 da Andrea Marchesi da Formigine. Tra il 1782 e il 1787 l’edificio fu completamente modificato all’interno da Giovanni Storni, per conto del nuovo proprietario Stefano Monari. In quell’occasione Gaetano Gandolfi affrescò nella scala il Ratto di Deianira (1783-84); altre decorazioni spettano a Serafino Barozzi.
Indirizzo:
via Galliera, 3
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Il dottor Panfilio Monti comprò da Antonio e Battista, fratelli Vitali, alias Grassi, questa casa sotto Santa Maria Maggiore in Galliera, per L. 1830. Confinava a settentrione cogli Argellati mediante via pubblica, a occidente con la strada di Galliera, e a mezzodì con Rinaldo Duglioli mediante altra strada. Rogito Gio. Battista Bue delli 17 febbraio 1517.
Li 19 agosto 1517 mastro Panfilio Monti dottor d’arti e di medicina, aveva casa in Galliera, che verso occidente confinava detta strada, a oriente e a mezzodì con Rinaldo di ser Albizzo Dugliolo, e a settentrione con strada pubblica. Volendo egli rifabbricarla gli vien concesso suolo pubblico.
Li 29 agosto 1518 fu concesso altro suolo pubblico al dottor Panfilio dal Monte.
Pietro Lamo nelle sue memorie manoscritte sulle cose di belle arti di Bologna, dice: “A mano sinistra vi è un edifizio in Galliera di architettura, invenzione di Baldassare da Siena, e lo fece messer Pandolfo dal Monte ” poi dice in altro sito “esser di mano di messer Andrea da Formigine”.
1550, 6 marzo. Vincenzo di Nicolò Fontana compra da mastro Panfilio di Carlo dal Monte, marito di Ippolita Fava, una casa sotto Santa Maria Maggiore in Galliera, per L. 11000, quasi tutta confinata da strade, e mediante queste con Rinaldo Duglioli a mezzodì, Andrea Argellata a settentrione, e a levante, ossia di dietro, altra casa di detto Panfilio. Rogito Nicolò Fasanini.
1561, 24 gennaio. Gli eredi di Vincenzo Fontana, e per essi Dorotea di Marcantonio Ghiselli, vedova del detto cav. Fontana, uccisa dal fratello Girolamo li 6 dicembre 1569 per essersi rifiutata di rimaritarsi col senator Francesco Bolognètti, vendettero questa casa al cav. Alberto Angelelli, per L. 10700, rogito Alberto Budrioli, il quale li 27 luglio 1566 la lasciò a Nicolò di Francesco Angelelli. Rogito Francesco Mosca, e Andrea dalle Rote.
1744, 14 marzo. Il marchese Roberto Angelelli vendette questo stabile a Biagio Monari per L. 12000. Rogito Giuseppe Bini. Negli archi del portico vi era scolpita l’arma dal Monte, composta di sei monti e di tre gigli.
1744, 17 dicembre. Facoltà a Biagio Monari di occupare nella parte posteriore della sua casa in Galliera piedi 26 in lunghezza e piedi 19 in larghezza di suolo pubblico, e di chiuderlo con muro per servizio della sua stalla, pagando L. 80.
Stefano di Biagio Monari nel 1782 con grande spesa ornò l’interno di questa casa, e vi aggiunse la torre ossia il belvedere, ma rovinò la facciata aggiungendovi la ringhiera nel 1783, che fu finita pel Corpus Domini del 1787.
1785, 19 febbraio. È concesso suolo pubblico a Stefano Monari nel vicolo vicino detto del Catecumeno, ossia via Monari. I figli ed eredi di detto Stefano nel 1810 vendettero questa casa, che si disse palazzina degli Angelelli, ai fratelli Fioresi, per L. 24300. Rogito Cassani.
In un rogito di Giovanni Tommasino Crocenualdi delli 14 novembre 1299 si trova citata una via Alidosio sotto Santa Maria Maggiore.