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Convento Domenicano di Santa Maria Maddalena

Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santa Maria Maddalena.
Convento di Domenicane, posto in Galliera, le quali prima stavano a San Giuseppe fuori di Porta Saragozza. La chiesa era già parrocchiale col titolo di S. Giuseppe, e nel 1129 fu ceduta ai Benedettini del l’Abbadia di Sant’Elena di Sacerno.
Nel 1289 era ancora parrocchia.
Nel 1301 fu data ai Serviti, i quali ne presero possesso il 16 luglio 1305.
Coll’aiuto di diversi ingrandirono la chiesa ed il convento.
Il 16 aprile 1566 seguì il cambio fra le due comunità, cioè le domenicane che erano in S. Giuseppe fuori di Porta Saragozza, ed i Serviti di Santa Maria Maddalena, passando processionalmente il 18 maggio a ore 21 ai rispettivi loro conventi.
Le suddette monache nel 1736 rifabbricarono la chiesa secondo i disegni di Alfonso Torregiani.
Il portico esisteva, e nell’anno stesso fu fatto il nuovo sagrato.
Il 22 novembre 1739 fu consacrata dall’arcivescovo Lambertini.
Queste monache furono trasferite in S.Guglielmo il 20 giugno 1798. In detto anno la chiesa esterna fu unita all’interna coll’atterramento del muro divisorio, e tutto l’ambiente fu ridotto a magazzino di fieno.
II corpo della beata Imelde Lambertini fu trasportato a S.Sigismondo a spese del marchese Piriteo Malvezzi.

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