Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Ospedale di S. Salvatore detto degli Abbandonati, ideato nel 1735 dal dottor Giulio Cesare Canali parroco di Sant’ Isaia. Ebbe incominciamento in una casa donata da Francesca Poggi. Il ricco legato lasciato a quest’istituto dalla contessa Teresa Balduzzi Bianchetti Gambalunga contribuì alla sua maggior ampliazione nel 1751. Il venerdì primo settembre 1752 vi furono raccolti 15 poveri infermi abbandonati, ossia rifiutati dagli altri ospedali.
1772, 2 giugno. I governatori dell’ ospedale degli Abbandonati detto di S. Salvatore comprano dalla fabbrica di S. Petronio una casa sotto Sant’Isaia, nel Frassinago, contigua a detto ospedale, per L. 1200. Rogito Giuseppe Caetano Cuppi.
Un secondo aumento di fabbrica ebbe luogo nel 1757 poi terminato nell’ottobre dello stesso anno, finalmente il terzo fu portato al suo compimento li 14 maggio 1776.
Nel 1808 gli abbandonati furon posti in luogo distinto nell’ ospedale di Sant’ Orsola, poscia li 26 febbraio 1821 traslocati a S. Gregorio fuori di città, ora detto Casa di Ricovero. Il N. 740 segna l’ ingresso principale di questo ospedale ora soppresso.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Salvatore.
Ospedale di poveri abbandonati.
Dopo il cambiamento di governo quest’opera pia ebbe, il 19 dicembre 1800, un’eredità dal dott. Petronio Matteucci, rogito Schiassi. Poi dopo la morte degli usufruttuarii Osti Giuseppe e Pellegrino Zanetti ebbero l’eredità Mazza, dalla quale tralciarono la casa dalla Croce dei Casali, e la vendettero ai fratelli canonico e dott. Domenico Nicoli perL. 10000, che da questi fu poi rivenduta all’avv. Gio. Battista Pozzi. I detti fratelli Nicoli stipularono il contratto il 17 agosto 1802 a rogito Schiassi. Quest’istituzione fu poi soppressa, e tutti i beni concentrati nell’Opera di Carità.