Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Ingresso alla residenza che fu dell’arte dei falegnami, posta sopra il voltone dalla parte della via degli Orefici. Confinava a levante colla strada, a ponente colle Pellizzarie, o Trippari, a mezzodì la via degli Orefici, e a settentrione la residenza dell’arte dei bombasari.
La loro cappella era dedicata a S. Giuseppe. Il più antico statuto di questa società è del 1230. Dal 1248 alli 4 dicembre 1556 fu per dodici volte riformato. Li 22 dicembre 1797 il governo prese possesso de’ suoi beni, che gli forono poi restituiti nel 1800. Aveva beni stabili valutati scudi 3784.
Dipendevano dall’ arte dei falegnami i carrozzari, i segantini, gli asto-lancieri, i fusari, i gavolieri, o bottari, i bastieri, i gripieri, i casseri, i fardelieri, gl’ incavatori che fanno dozze, pompe, staj, cucchiai, tacchieri, stellalegne, tagliolo-settazieri, zangolo-corbellieri, sporto-storari, panierai, ecc.
Questo stabile deve essere parte delle case, edifizi, e beni dell’ eredità di Nicolò Sanuti, rogito Melchiorre di Senesio Zanitti, i quali erano condotti dalla società dei falegnami, e posti sotto S. Dalmasio dei Scannabecchi, in confine dei beni di detta chiesa a mattina, dei beni di detta arte a sera e di sotto, e la via pubblica di sopra, che a mezzodì deve essere la via degli Orefici.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Giuseppe.
Chiesa che era posta nelle Cimarie, dell’arte dei Falegnami.