Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Stabile formato in due case distinte per ordine architettonico di facciata e di portico. La parte prossima al vicolo chiuso potrebbe essere stata dei Bocchi.
Residenza dell’ arte della seta consistente in due camere al pian terreno. Confinava a levante con Luigi Palmerini, a ponente coi Padri di S. Cosmo e Damiano, proprietari anche del piano superiore, ad ostro le Chiavature, a tramontana l’ Avesa che corre anche sotto la Residenza.
Li suoi primi statuti furono del 1372, 1381, 1398, 1410. Li 17 novembre 1451 furono riformati da Francesco di Andrea di Bartolomeo Bolognini, da Marco di Venturino Lupari, e da Giovanni di Bianchino Bianchini, statutieri al tempo del card. Bessarione niceno, legato per Papa Nicolò V.
La società fu soppressa li 14 gennaio 1798, e li suoi beni incamerati poi restituiti consistenti nelle dette due camere e in mobili erano gravati di moltissimi debiti.
Nei capitelli del portico di questa casa vi erano le armi dei Bocchi.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Giobbe.
Oratorio nella via delle Clavature dell’Arte della Seta, che ottenne poi i suoi privilegi nel 1231.
Questa residenza fu destinata per il Circolo Costituzionale, e perciò il 28 maggio 1798 furono sospesi i lavori, che per questo stesso effetto si erano incominciati dall’Arte dei Cenciaiuoli.