Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Pare che questo sia lo stabile che il 4 dicembre 1467 Marchione di Barnaba dalla Bombara vendette a Bia di Filippo Felicini morta li 13 settembre 1486 lasciando erede Gio. Guidotti suo marito, della metà di una casa in Cartoleria Nuova sotto S. Biagio, presso Guido cartolaro, Antonio di Marchione cartolaro, ed il muro antico della città, valutato L. 120 d’ argento. Rogito Gio. Battista Mussolini. È poi certo che del 1582 era dei Lari, e Girolamo di Astorre la possedeva li 15 gennaio 1603. Rogito Melchiorre Panzacchia. Confinava con Gio. da Panico, uno stradello chiuso, e Giacomo Dall’ armi. Nel 1610 5 marzo Girolamo Lari confinava con Laura dal Muto da due lati, e Giacomo Armi. Nel 1641, 13 marzo, secondo un rogito di Gio. Battista Peraccini, confinava coi Marsili, e coi Pollini, e si dice trovarsi rimpetto alla casa dei Baruti. Passò ai Curti o Corti, dei quali in parte furono eredi i Covelli per donazione fatta dal cav. Girolamo Curti, fratello d’ Ippolita moglie di Giuseppe Covelli, ed in parte gli eredi di Tommaso Aldrovandini. Questa casa fu però venduta li 15 luglio 1708 da Girolamo e da Eugenia Curti al cav. Claudio Gozzadini per L. 4700. Rogito Gio. Maria Pedini. Spettò poi al dott. Curiale Fontana.
Il portone annesso chiude l’antico vicolo della Moneta che corrispondeva alla Pusterla del secondo recinto di Bologna. Nei tempi andati era di proprietà dei possessori della casa N. 613, poscia spettò per metà a quelli del N. 612 in causa che il canonico Claudio Gozzadini la comprò dal conte Filippo Marsili per L. 300 li 18 marzo 1700. Rogito Gio. Maria Pedini. Si disse vicolo dei della Moneta perchè Tommaso Stannabecchi della Moneta lo possedette per lungo tempo, e corrispondente alle sue stalle che unitamente vendette ai Gozzadini li 26 novembre 1703.
Entro questo vicolo si veggono gli avanzi ben conservati delle mura del secondo recinto.
1576, 16 novembre. Il Reggimento concede a Filippo e Gio. Gonfaloni alias Delfini uno stradello presso le loro case, come da rogito di Gio. Andrea Garisendi, ma convien dire che questa concessione non avesse effetto, poichè li 16 gennaio 1682 Vincenzo Segni presentò un memoriale per ottenere la facoltà di chiudere un piccolo stradello in Cartoleria Nuova, in confine della casa degli eredi di Astorre Lari.
1582, 23 febbraio. L’ Ornato concede a Vincenzo Segni di chiudere la metà del vicolo in larghezza ed in lunghezza, posto in Cartoleria Nuova, fra esso ed Astorgio Lari, per il quale passa il Calandrone che viene da Fiaccalcollo, e va per la Seliciata di Strada Maggiore ai Pellacani.
1583, 11 maggio. Fu presentato un memoriale dagli interessati nella via di Cartoleria Nuova, acciò non sia impedita a Vincenzo Segni l’ acqua del canale della Pusterla.