Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Quivi era la porta principale della chiesa parrochiale di S. Biagio. La porta laterale della chiesa stessa, posta in istrada S. Stefano, portava il N. 80, e quella dell’ ingresso al convento, nella strada stessa, il N. 79. Dicesi che questa chiesa sia stata fabbricata nel 1301, ma è certo che la sua giurisdizione parrochiale esisteva prima del 1290, come da rogito Giovannino Papazzoni del 9 giugno, col quale per decreto del giudice del vescovato vengono designati i limiti della parrochia stessa.
1473, 13 novembre. I Padri eremitani osservanti agostiniani della Congregazione Lombarda presero possesso del convento e dei beni della chiesa della Misericordia fuori porta di Strada Castiglione, in forza di una Bolla di Sisto IV delli 13 luglio 1473.
1524, 24 settembre. La chiesa di S. Biagio aveva casa con orto vicino alla chiesa, ed una casetta presso il cimitero, il qual cimitero era dalla parte di Strada Stefano. La casa con orto era probabilmente il N. 604 in Cartoleria Nuova.
1557, 25 aprile. Concessione di Paolo IV, ai Padri della Misericordia, della chiesa parrochiale, della canonica, campanile, casa, orto, ed adiacenze di S. Biagio, comprese quelle condotte in enfiteusi da Giulio ed Ippolito Peppi, dietro il disborso di L. 3500.
1558, 30 marzo. Possesso preso dai frati della chiesa di S. Biagio.
1558, 1 aprile, Compra dei Padri della Misericordia da Giulio ed Ippolito, padre e figlio Peppi, di tutti i miglioramenti ed emponemati degli edifizi esistenti sopra il volto del portico di prospetto a Strada S. Stefano sino al campanile della chiesa di S. Biagio che era fra l’ ingresso del convento e la cappella maggiore della chiesa, non che del cortile di lunghezza piedi 25, per L. 855. Rogito Aurelio Magnani. Il detto Ippolito Peppi aveva comprato li 18 gennaio 1555 da Antonio Cagioliosi, i miglioramenti sopra il portico della chiesa di S. Biagio, cominciando dall’angolo di Cartoleria Nuova, e terminando al campanile, compreso il suolo di un cortile lungo piedi 25 a mezzodì, per L. 800. Rogito Gio. Battista Cevenini.
1565, 17 maggio. Convenzione fra i frati e Pompeo Camillo e fratelli Vizzani sopra la rimozione del cimitero esistente vicino alla chiesa di S. Biagio verso Strada Stefano, e concessione dei detti frati ai suddetti Vizzani del terreno di detto cimitero per farne una piazzetta, salvo sempre il jus a detti Padri di servirsi, caso abbisognassero di detto terreno da profanarsi, per fabbricare la loro chiesa e convento, con obbligo ai Vizzani “1° Di costruire a loro spese quattro sepolture ed un carnario, il quale abbia da servire quando fossero piene le suddette sepolture.
2° Che s’ abbiano da mettere i termini dal capo di Cartoleria Nuova fino alla fine della seliciata di detta piazzetta a spese dei Vizzani, e quelli conservare pure a loro spese.
3° Che i Vizzani debbano salegare detta piazzetta a tutte loro spese, e pagare scudi 4 per vuotare le sepolture”. Rogito Tommaso Bucchini del 1565.
1565, 2 giugno. Concessione del Vicario Generale per la demolizione del cimitero, in seguito della convenzione coi fratelli Vizzani. Rogito Cesare Belticorsi. Nell’ anno stesso i Vizzani fabbricarono sotto il portico sei sepolture, quattro delle quali di piedi 5 per un verso e di piedi 6 per l’ altro, e due di piedi 7 in quadro. La memoria di questo fatto si conserva in una lapide murata in un cortile interno del palazzo Vizzani, La spesa del carnario fu di L. 170, e la fabbrica di questo e del nuovo cimitero sotto il portico, di L. 1371, 0.
I Padri dilatarono il convento con acquisti fatti dalla parte della strada di S. Petronio Vecchio e di Strada S. Stefano. Si trova che li 14 marzo 1648 comprarono da Cesare Loreti una casa sotto S. Biagio in istrada S. Stefano, in confine dei Pendasi, dei compratori, e di Prospero Cantelli, obbligato a venderla in vigore del jus congrui per fare la fabbrica del chiostro, pagata L. 5400. Rogito Gio. Battista Avelli.
In questo convento vi si congregava la compagnia dei cartolari prima del 1589.
1799, 9 marzo. Questo convento, come pure quello della Misericordia, furono soppressi. La parrocchia fu traslocata nella chiesa della SS. Trinità, dove erano monache gesuate, li 17 agosto 1798, dove si fece la prima funzione li 24 dello stesso mese. Il convento, dopo aver servito da deposito di oggetti militari, ed anche da caserma, fu venduto colla chiesa al conte Filippo di Francesco Benedetti di Sinigaglia li 30 maggio 1801. Rogito Luigi Aldini.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Biagio.
Parrocchia degli Eremitani Agostiniani di Lombardia.
La chiesa fu edificata nel 1301. Il 10 aprile 1557 vi vennero i suddetti frati, ed edificarono il loro convento, ampliato poi nel 1749 mediante l’ incorporazione di due case, una in Strada Stefano, e l’ altra in S. Petronio Vecchio.
Furono soppressi il 9 marzo 1797, e il 24 agosto 1798 la parrocchia fu traslocata nella SS. Trinità. La chiesa fu ridotta a bottega.
Gli effetti militari che erano nel convento furono trasportati in Santa Lucia il 14 maggio 1798.
Il Martinetti assicurò la Centrale che restava sufficiente abitazione al parroco, traslocando in questo convento il deposito de’ soldati che si trovavano in S. Procolo.