Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Li 20 maggio 1528 Diofebo Tubertini alias Nascimbeni vende ad Alfonso Fantini una casa sotto S. Biagio in Cartoleria Nuova. Confina detta via, gli eredi di Baldassarre Gambaro di dietro mediante chiavica, l’infrascritta casa, Ippolita Bersani con una pezza di terra prativa della larghezza di detta casa, con orto posto come sopra. L’ altra casa confina con Pietro Lapi, e poscia li Bernardi dalla parte davanti, e di dietro mediante chiavica, la suddetta altra casa, e la via posta con una pezzola di terra prativa enfiteutica della compagnia dei Cartolari per L. 1200. Rogito Gio. Battista Canonici e Bartolomeo Casali.
1554, 29 agosto. Vincenzo Fantini vende a Fabio Vassellotti la sua casa in Cartoleria Nuova, in confine di Floriano Croci, dei Bernardi e di Giulio Cesare Varotari. Rogito Cesare Gerardi.
1555 10 ottobre. Compra Girolamo Veradini da Vincenzo Fantini una pezzola di terra in faccia a due case in Cartoleria.
1560, 6 maggio. Girolamo Verardini aveva comprato la casa del Vasselotti. Rogito Giovanni Celidoni.
1611, 25 giugno. Casa di Vincenzo Coralli già vendutagli da Simone e Ridolfo Pichi, posta sotto S. Biagio in Cartoleria Nuova. Confina coi Bernardi, coi beni già della società dei calzolari da due lati, a mezzodì e di dietro, cogli eredi di Cristoforo Trombetta o Trombella, e con Girolamo Verardini. Rogito Giulio Cesare di Negrino Negrini.
1616, 14 marzo. Vincenzo da Argile successore di Vincenzo Coralli vende ad Orazio del fu Giuseppe Uguzzoni una casa venduta ai Coralli da Pichi in maggio 1559, posta in Cartoleria Nuova sotto S. Biagio. Confina i Bernardi a settentrione, i beni già della società dei calzolari da due lati, a mezzodì e di dietro, gli eredi di Stefano Trombetti, ed in loro luogo i Verardini.
1659, 30 gennaio. Antonio Ricci e Girolamo Vaccari capi creditori dello stato di Giuseppe Uguzzoni, vendono all’ abbazia di S. Stefano, per la somma di L. 2500, con riserva del consenso dell’abbate di S. Stefano, e colla presenza delle suore di S. Bernardino, le loro ragioni, e della monaca Uguzzoni ultima di sua casa, gl’infrascritti beni a Carlo Fumo Scarfaglia, consistenti in una casetta ridotta ad uso di loggia posta sotto S. Biagio in Cartoleria Nuova, con corte ed orto, la quale confina con altri beni Uguzzoni successori Bernardi a settentrione, con Francesco Muzza successore Verardini a mezzodì, la qual casa ridotta a loggia è lunga piedi 130, larga piedi 12 davanti, piedi 10 di dietro, e caricata del canone d’ annui soldi 10. Più una casa che confina a settentrione con beni Aldini, a mezzodì colla detta loggia, valutata L. 3500, totale L. 6000. Rogito Camillo di Carlo Lodi. Dicesi che il ramo Uguzzoni terminasse in una monaca dei SS. Bernardino e Marta, il qual monastero vendette questo stabile a Giuseppe Fontana, capo mastro muratore dell’opera dei vergognosi, e che questi 10 vendesse nel 1770 al dott. Camillo Zanetti Faloppia, cancelliere del Reggimento, che nel 1771 poi vi fabbricò due archi di portico. Morì senza successione, ed instituì erede Il dott. medico Santagata.